Il Prosecco conquista il mercato del Kenya: registrazione ufficiale e nuove opportunità per l’export
La registrazione del marchio Prosecco in Kenya segna un passo cruciale per l’export italiano, garantendo autenticità e qualità, mentre si apre a nuove opportunità nel promettente mercato africano.

Il Prosecco conquista il mercato del Kenya: registrazione ufficiale e nuove opportunità per l'export - Movitaliasovrana.it
La registrazione del marchio Prosecco in Kenya rappresenta un importante traguardo per il Consorzio di Tutela della Denominazione di Origine Controllata. Dopo il riconoscimento dell’Indicazione Geografica da parte dell’Organizzazione africana della proprietà intellettuale, l’entrata ufficiale in questo mercato apre nuove prospettive per l’export italiano. Con una popolazione giovane e in crescita, l’Africa si conferma un terreno fertile per il made in Italy, specialmente nel settore enologico.
La registrazione del marchio in Kenya
Il 29 maggio 2024 segna una data cruciale per il Consorzio di Tutela della Doc Prosecco. La registrazione del marchio è ora ufficiale in Kenya, con una validità di dieci anni. Questo significa che solo il Prosecco che segue rigorosamente il Disciplinare di produzione potrà utilizzare questo nome sul territorio keniota e negli altri mercati Oapi. Questi passi sono stati completati senza alcuna opposizione da parte di terzi, trasmetto una chiara certificazione della qualità italiana nel mondo.
Questa iniziativa non è solo una formalità. Promuove una maggiore protezione per i consumatori, garantendo che possano acquistare autentico Prosecco, riducendo il rischio di frodi e imitazioni che spesso affliggono i prodotti tipici. La registrazione non si limita al Kenya, poiché la domanda accettata dall’Oapi ha una durata illimitata, creando così un quadro di tutela che potrà espandere ulteriormente la presenza del Prosecco in altri stati africani.
Il potenziale del mercato africano
L’Africa potrebbe sembrare un mercato marginale con l’attuale quota di export italiano fissata allo 0,2%, ma ciò nasconde un potenziale immenso. Con una popolazione giovane ed una classe media in espansione, gli africani stanno iniziando ad avvicinarsi ai prodotti di alta qualità, incluse le bevande alcoliche con denominazione di origine controllata. Gli analisti e gli esperti di mercato vedono nell’Africa un’area promettente per lo sviluppo delle esportazioni, in particolare per marchi di prestigio come il Prosecco.
La crescita di una classe media consapevole delle dinamiche globali, unita a un incremento del turismo, rende il continente un palcoscenico ideale per l’export italiano. L’interesse crescente verso i prodotti gourmet e le bevande pregiate rappresenta una spinta necessaria per le aziende italiane, che possono approfittare di questa nuova attitudine dei consumatori africani.
La strategia del Consorzio di Tutela
Il presidente del Consorzio, Giancarlo Guidolin, ha illustrato gli sforzi prolungati che hanno portato a questo risultato. Una strategia pianificata e lungimirante è stata implementata per tutelare la Denominazione di Origine del Prosecco, esportando la sua autenticità nei mercati internazionali. La registrazione del marchio in Kenya non è un caso isolato, ma parte di un programma più ampio di protezione attiva e promozione del prodotto.
Il Consorzio si concentra su paesi e regioni ad alto potenziale strategico, mirando ad aree con una robusta affluenza turistica e prospettive di crescita economica. Questi nuovi riconoscimenti, come il marchio in Kenya, costituiscono strumenti fondamentali che informeranno future scelte strategiche per le esportazioni, con l’obiettivo di accrescere la presenza del Prosecco in mercati emergenti, dove la domanda è destinata a crescere nel tempo.
La sfida non è solo quella di conquistare nuovi mercati, ma anche di mantenere il controllo sulla qualità e l’autenticità del prodotto, garantendo al contempo che la storia e la tradizione del Prosecco siano sempre al centro dell’offerta.