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Massimo Cacciari: la politica deve mettere i giovani al centro dopo il femminicidio di Martina Carbonaro

Massimo Cacciari, in un acceso dibattito su La7, critica le politiche educative e sociali attuali, sottolineando l’urgenza di una rinascita culturale per affrontare la violenza contro le donne e il futuro dei giovani.

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Massimo Cacciari: la politica deve mettere i giovani al centro dopo il femminicidio di Martina Carbonaro - Movitaliasovrana.it

In un dibattito acceso in diretta su La7, il filosofo Massimo Cacciari ha espresso preoccupazioni urgenti riguardo alle attuali politiche educative e sociali, particolarmente alla luce del tragico femminicidio della quattordicenne Martina Carbonaro. Le sue parole, incentrate sulla necessità di una rinascita culturale per affrontare le sfide moderne, risuonano con forza nel contesto della crescente violenza contro le donne.

Un approccio educativo necessario

Cacciari ha evidenziato l’importanza di riformare l’educazione, sottolineando come una buona scuola debba andare oltre l’insegnamento di mestieri specifici. La cultura e la consapevolezza storica delle trasformazioni nel corso del tempo sono essenziali per preparare i giovani a un futuro sempre più complesso e sfidante. Secondo il filosofo, l’educazione deve fornire gli strumenti per affrontare i “salti d’epoca”, ossia i mutamenti radicali della società, piuttosto che limitarsi a formare lavoratori. La richiesta di una politica che finanzi e promuova un’istruzione di qualità è cruciale per mettere in sicurezza le nuove generazioni.

Il dibattito acceso con Lilli Gruber

Durante il programma, il confronto tra Cacciari e la conduttrice Lilli Gruber è diventato particolarmente intenso. Le interruzioni frequenti hanno prodotto un momento di tensione, in cui il filosofo ha esclamato: “Mi lasci finire di parlare, benedetta”, mostrando chiaramente la sua frustrazione. Gruber non ha esitato a rispondere con ironia, sottolineando la situazione con un “Sono benedettissima”. Questa dinamica ha messo in risalto non solo le passioni che il tema suscita, ma anche l’urgenza di affrontare problemi sociali e culturali con serietà.

Critiche al sistema politico

Cacciari non ha risparmiato critiche alle politiche attuali, puntando il dito sul ministro della Giustizia Carlo Nordio. “Credo che sia assai lontano da questo tipo di sensibilità”, ha dichiarato riferendosi alla necessità di un cambio di rotta nella gestione dei femminicidi. La sua analisi si è soffermata sul fatto che gli interventi non possano essere considerati semplici episodi di cronaca, ma richiedano una riflessione profonda sul contesto culturale. Secondo Cacciari, il sistema politico italiano ed europeo è “gerontocratico al 100%”, lasciando i giovani, i più vulnerabili, privi della protezione necessaria.

Rimettere i giovani al centro

Quando Gruber ha chiesto cosa dovrebbe fare il governo, la risposta di Cacciari è stata chiara e diretta. Ha esortato a reintegrare i giovani nel dibattito pubblico, rivedere i criteri retributivi e le modalità operative delle scuole. L’introduzione di strumenti di sostegno come il presalario, insieme al ripristino del diritto allo studio, è divenuto un tema centrale della sua video-intervista. Lamentando la cancellazione di misure che un tempo sostenevano gli studenti, ha evidenziato come oggi il sistema educativo stia tornando a instaurare barriere sociali di classe.

Un contesto culturale violento

Cacciari ha concluso la sua riflessione denunciando un contesto culturale in cui il linguaggio della violenza trova terreno fertile. La competizione spietata nella vita quotidiana potrebbe trasformarsi in una forma di violenza psicologica e sociale. “I giovani oggi vivono una competizione che neanche vi immaginate”, ha affermato, enfatizzando come questa pressione possa creare frustrazione e disagio. La sua critica si estende ben oltre l’argomento specifico dei femminicidi, toccando questioni più profonde legate alla salute mentale e al benessere dei giovani, segnalando la necessità di una riflessione collettiva e di azioni concrete per modificare il percorso attuale.