Roy Paci e la sua tromba: un viaggio emozionante tra musica e impegno sociale
Roy Paci, trombettista e compositore italiano, presenta il suo nuovo singolo “Tromba”, un’opera che esprime amore per la musica e impegno sociale, affrontando temi di giustizia e responsabilità civile.

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La musica è un linguaggio universale, capace di comunicare emozioni profonde e messaggi significativi. Roy Paci, il noto trombettista e compositore italiano, con il suo nuovo singolo “Tromba” rappresenta una vera e propria dichiarazione d’amore non solo per il suo strumento, ma anche per la comunità e le questioni sociali. Ospite recente del vodcast di Adnkronos, Paci ha condiviso la genesi della sua ultima opera e il legame intimo che ha con la sua tromba, elemento centrale nella sua vita e carriera.
l’amore per la tromba: una storia personale
“Tromba” non è solo una canzone, è l’espressione di un amore profondo, quello che Roy Paci ha nei confronti della sua tromba, un legame che si è sviluppato fin dall’infanzia. Il musicista racconta che questo strumento è stato la chiave della sua emancipazione: “Mi ha dato la vita, il riscatto sociale,” afferma con passione. Da bambino, Paci ha vissuto in un contesto difficile, una piccola realtà della Sicilia, descrivendo come la tromba lo abbia aiutato a superare sentimenti di insoddisfazione e di poca autostima. La sua carriera professionale è iniziata precocemente, a soli 13 anni, e da quel momento la musica è diventata il suo mezzo per navigare nella complessità della vita.
Il pezzo “Tromba“, scritto in collaborazione con Lorenzo Vizzini, è descritto da Paci come un mix di ironia e di introspezione: “È una piccola riflessione sull’ambiente e sulla politica,” dichiara. Questo brano si propone di stimolare una discussione su temi rilevanti, mantenendo al contempo un’attitudine giocosa e leggera che invita all’ascolto. L’intento dell’artista è chiaro: attraverso la sua musica, vuole esprimere un messaggio potente e profondo, utilizzando la tromba non solo come strumento musicale, ma anche come un mezzo di comunicazione.
esperienze emozionanti sul palco
Per Roy Paci, suonare dal vivo rappresenta una delle esperienze più gratificanti. Ha condiviso ricordi di concerti indimenticabili, con il pubblico che variava da mille a poche decine di persone. “C’è una carica elettrica quando suoni davanti a una folla numerosa, ma i concerti più emozionanti sono quelli con un pubblico ridotto che è lì appositamente per te,” spiega. Ricorda un episodio particolare avvenuto a Parigi durante uno dei suoi concerti, dove ha assistito a una situazione inaspettata: una coppia ha scelto di dare vita a un momento d’amore proprio davanti al palco. L’artista ha accolto questa scena con ironia, sottolineando il fascino e la potenza che un’esibizione dal vivo può evocare.
un impegno sociale dedicato
L’impegno di Roy Paci va oltre la musica. È riconosciuto come uno dei fondatori dell’evento “Primo Maggio” di Taranto, una manifestazione che celebra il lavoro e la dignità delle persone. Paci evidenzia come sia fondamentale non trascurare la dimensione umana a favore della superficialità del mondo dello spettacolo: “Il calore umano è il vero termometro della nostra esistenza,” dice. Nonostante i cambiamenti nel panorama politico italiano, Paci si esprime con schiettezza: “Credo che stiano facendo poco per i lavoratori.” La sua voce si fa ancora più forte quando parla del dovere degli artisti di usare la loro piattaforma per affrontare questioni sociali e lanciare messaggi di responsabilità civile.
Roy si sente un portavoce per chi non ha voce e ritiene che, come artisti, abbiano l’obbligo di parlare con coraggio, mostrando la loro vulnerabilità e la loro forza. La sua visione è chiara: ogni artista ha la responsabilità di affrontare le problematiche attuali e contribuire a un cambiamento positivo attraverso la propria arte.
riflessioni sulla felicità e sofferenza
Quando viene chiesto a Roy Paci se si sente felice, la sua risposta rivela una complessità emotiva: “Sono felice tre quarti.” Sebbene riconosca la sua natura gioiosa, si apre a riflessioni più profonde riguardo alle ingiustizie e alla sofferenza nel mondo, in particolare per i bambini coinvolti nei conflitti come quello di Gaza. “Ogni giorno, quelle immagini mi spezzano,” dichiara con un senso di rassegnazione e tristezza. È chiaro che per lui la felicità è un concetto sfumato, influenzato dalle ingiustizie che osserva in giro, rendendolo consapevole di quanto sia cruciale agire per il bene comune.
La sua arte non è solo una via per esprimere gioia, ma anche un mezzo per affrontare il dolore e l’ingiustizia. Paci esprime il desiderio di un impegno diretto, di un’azione concreta sul territorio, per denunciare e contrastare le barbarie quotidiane. Con il suo appello ai colleghi e al pubblico, invita a un’azione condivisa per migliorare la realtà, in particolare per proteggere i più vulnerabili, i bambini.
Il viaggio artistico e umano di Roy Paci è una testimonianza di come la musica possa diventare un potente veicolo di cambiamento, sfidando le convenzioni e portando il messaggio di speranza e giustizia in ogni nota suonata.