Il ministro Salvini avvia il tour per il ponte sullo stretto: tra promesse e proteste a Reggio Calabria
Il ministro Salvini avvia il tour per il ponte sullo Stretto di Messina, promettendo sostenibilità e monitoraggio contro la mafia, mentre cresce il dissenso tra i cittadini calabresi per le priorità locali.

Il ministro Salvini avvia il tour per il ponte sullo stretto: tra promesse e proteste a Reggio Calabria - Movitaliasovrana.it
Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha dato il via a un tour incentrato sul progetto del ponte sullo Stretto di Messina, partendo dalla città di Reggio Calabria. Durante una serie di incontri tenutisi in Prefettura, il vicepremier ha messo in evidenza l’importanza di quest’opera, definendola “una delle più verdi d’Europa”, capace di garantire un notevole risparmio di emissioni di CO2. Contestualmente, la questione delle infiltrazioni mafiose è stata sollevata, con Salvini che ha esortato a mantenere alta la guardia contro la ‘ndrangheta e altre organizzazioni.
Promesse di sostenibilità e risposta alle acrimonie
Il discorso di Salvini ha sottolineato l’intento del governo di realizzare un’infrastruttura che non solo collegherà la Sicilia al continente, ma che contribuirà anche alla riduzione delle emissioni inquinanti, annunciando una sostanziale diminuzione di “centinaia di tonnellate di CO2 ogni anno”. Tuttavia, in mezzo all’entusiasmo per il progetto, sono emerse voci critiche riguardo al rischio di infiltrazioni mafiose. Il ministro ha specificato che sarà necessario un monitoraggio costante per evitare che appetiti illegali possano compromettere l’integrità dei lavori. Riguardo al confronto con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato assicurato che il ministro dell’Interno sta collaborando in sintonia con il Quirinale per gestire le problematiche emerse.
Il dissenso sotto gli occhi del governo
All’esterno della Prefettura, un gruppo di manifestanti ha espresso il proprio dissenso nei confronti del progetto del ponte, affermando che le priorità della popolazione calabrese non riguardano un collegamento stradale, ma necessità più urgenti come ospedali e servizi di pronto soccorso. “Vogliamo opere utili” è stata la risposta di un cittadino, evidenziando come il ponte non rappresenti una risposta adeguata alle attese dei calabresi. Salvini ha minimizzato la protesta, sottolineando la differenza numerica tra le persone presenti alla manifestazione e i 7 milioni di cittadini che, a suo dire, sono a favore del progetto.
Le critiche legate ai fondi pubblici
L’amministratore delegato della Stretto di Messina Spa, Pietro Ciucci, ha fornito un aggiornamento sulle spese finora sostenute per il ponte, ammontanti a circa 300 milioni di euro. Ciucci ha ammesso che tale cifra, rispetto all’investimento complessivo necessario per il progetto, è relativamente bassa, suscitando però preoccupazioni tra i manifestanti. Questi ultimi hanno denunciato una gestione poco trasparente e parlato di “truffa all’Italia”, esprimendo frustrazione per anni di attese e promesse non mantenute. “Basta ponte” è lo slogan che riecheggia tra i contrari, che sottolineano come le risorse dovrebbero essere destinate a cause più urgenti.
Riflessioni sul futuro dei lavori
Nonostante le critiche e le proteste, il ministro Salvini ha ribadito la ferma intenzione di avviare i lavori per il ponte già in estate 2025, presentandolo come un’opportunità di sviluppo attesa da decenni. Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, si è mostrato più cauto, rispondendo che “vedremo” se le promesse del governo si tradurranno in realtà. La situazione rimane complessa, con un panorama di opinioni fortemente diviso tra sostenitori e oppositori, rendendo il ponte sullo Stretto una questione centrale nella politica calabrese e oltre.