La Corte Costituzionale Sancisce i Diritti per i Sottoposti a Trattamento Sanitario Obbligatorio
Nel 2025, la Corte Costituzionale italiana ha stabilito nuove garanzie per i pazienti sottoposti a trattamento sanitario obbligatorio, enfatizzando il rispetto dei diritti fondamentali e della dignità personale.

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Nel 2025, un’importante sentenza della Corte Costituzionale ha scosso il mondo della giustizia italiana, delineando nuove garanzie per le persone sottoposte a trattamento sanitario obbligatorio . Con la decisione numero 76, la Consulta ha messo in discussione la legittimità di alcune disposizioni della legge 833 del 1978, evidenziando la necessità di proteggere i diritti fondamentali dei pazienti, in particolare quelli riguardanti la libertà personale e il diritto di difesa.
Norma soggetta a revisione
L’articolo 35 della legge numero 833, che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale in Italia, è stato dichiarato parzialmente illegittimo. La Corte ha espresso la necessità per i pazienti di essere informati riguardo al provvedimento che li sottopone a Tso e la necessità di audizione prima della convalida del trattamento da parte del giudice tutelare. La Corte ha chiarito che mantenere una comunicazione chiara e garantire un contraddittorio non riguarda solamente una questione formale, ma si configura come un’esigenza sostanziale per il rispetto dei diritti umani.
Questo atto giuridico si inserisce in un contesto più ampio, in cui il rispetto della dignità e della libertà della persona viene considerato imprescindibile, indipendentemente dalle condizioni sanitarie del soggetto. La Corte considera, infatti, inammissibile privare di diritti costituzionali chi affronta problemi di salute fisica o mentale. Tale principio è in linea con l’articolo 13 della Costituzione che protegge la libertà personale.
Funzioni dell’audizione prima della convalida
Un aspetto cruciale della sentenza è l’importanza dell’audizione del soggetto sottoposto a Tso prima della convalida del trattamento. Questa procedura è vista dalla Corte come un intervento essenziale che svolge diverse funzioni. Prima di tutto, rappresenta un primo strumento di difesa giurisdizionale, assicurando così un ascolto diretto delle esigenze e delle condizioni di vita del paziente. La Consulta ha chiarito che tale audizione deve avvenire nel luogo in cui il paziente è ricoverato, tipicamente un reparto psichiatrico, per garantire che le procedure siano condotte rispettando il divieto di violenza fisica e morale.
In secondo luogo, l’audizione permette di raccogliere informazioni vitali riguardanti il supporto familiare e sociale del paziente, un elemento che può influenzare le decisioni del giudice riguardo alla necessità di continuare o meno il trattamento. È una misura che non solo protegge i diritti del soggetto, ma assicura anche che il percorso di cura sia effettuato con modalità rispettose e dignitose. Secondo la Corte, il rispetto dell’integrità della persona deve essere centrale in ogni decisione presa riguardo a queste misure sanitarie.
Urgenza e rispetto dei diritti
Un altro aspetto che la Corte ha affrontato riguarda le ragioni di urgenza legate alla convalida del Tso, che deve avvenire entro quarantotto ore dalla sua attuazione. Nonostante la necessità di tempestività, la Corte sottolinea che non possono essere ignorati i diritti costituzionali della persona coinvolta. L’audizione e la comunicazione del provvedimento non devono essere sacrificate in nome dell’urgenza: il rispetto per la libertà personale e il diritto di difesa devono rimanere prioritari.
In questo senso, le modifiche richieste alla legge si pongono come obiettivi per garantire che i principi di giustizia e uguaglianza siano applicati uniformemente, indipendentemente dalle condizioni di salute delle persone e senza compromessi sulla loro dignità. La riformulazione dell’articolo 35 mira a evitare situazioni in cui la pressione per una pronta convalida possa limitare i diritti dei pazienti.
Implicazioni della decisione
La decisione della Corte rappresenta un passo significativo verso la tutela dei diritti delle persone con problemi di salute mentale. Attraverso le modifiche dichiarate necessarie alla legge 833 del 1978, viene stabilito un quadro normativo più attento alla dignità dei pazienti. In particolare, si precisa l’obbligo di comunicazione che non solo informa il paziente, ma coinvolge anche le figure legali a lui vicine, garantendo una rappresentanza adeguata in un momento delicato.
Il richiamo da parte della Corte agli articoli 13, 24 e 111 della Costituzione pone enfasi sul fatto che i diritti di difesa e la libertà personale non possono essere trascurati, nemmeno in situazioni di emergenza sanitaria. Questa sentenza si affianca a un crescente movimento verso un approccio più umanistico e rispettoso nei confronti delle persone con problematiche psichiatriche, sottolineando che cura e giustizia devono procedere di pari passo, sempre con attenzione verso la persona.