Riapertura del caso Manuela Murgia: nuovi sviluppi su un mistero irrisolto da trent’anni
La riapertura delle indagini sulla morte di Manuela Murgia, inizialmente considerata un suicidio, coinvolge l’ex fidanzato come indagato per omicidio volontario, riaccendendo l’interesse pubblico e mediatico.

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La tragica morte di Manuela Murgia, avvenuta nel 1995, torna a far parlare di sé con la riapertura delle indagini. La Procura di Cagliari, che inizialmente aveva dichiarato il caso come suicidio, ha iscritto tra gli indagati l’allora fidanzato di Manuela. Questo nuovo sviluppo giunge in un contesto in cui la famiglia della ragazza ha lottato instancabilmente per riaprire il caso, esprimendo dubbi sulla versione ufficiale. La questione si arricchisce ora di nuovi elementi e di un avviso di garanzia per omicidio volontario, che riaccende l’attenzione sulla vicenda.
La morte di Manuela Murgia: il ritrovamento e le prime indagini
Il 5 febbraio 1995, il corpo di Manuela Murgia, una ragazza di soli 16 anni, viene rinvenuto nel canyon della necropoli di Tuvixeddu, a Cagliari. Le circostanze che circondano questo drammatico evento sono avvolte da un velo di mistero. Manuela era scomparsa un giorno prima, dopo essere uscita di casa con l’intenzione di incontrarsi con qualcuno. Nonostante le indagini iniziali, la Procura dichiarò la morte come un suicidio. Tuttavia, la famiglia di Manuela ha sempre ritenuto questa versione inaccettabile.
Dettagli fondamentali sono emersi nelle fasi iniziali dell’indagine. Manuela, infatti, indossava pantaloni del pigiama sotto i jeans, un particolare che ha destato molte domande riguardo alle motivazioni che l’hanno spinta a uscire di casa. Inoltre, sulla cucina della sua abitazione erano stati lasciati un rossetto e un profumo, particolari che hanno alimentato i dubbi sulla natura della sua morte. Queste incongruenze hanno spinto i familiari a richiedere ulteriori accertamenti, sostenendo che Manuela non fosse assolutamente orientata verso una decisione così drammatica.
La lotta della famiglia e la richiesta di riapertura del caso
Negli ultimi trent’anni, i familiari di Manuela – in particolare le sorelle Anna ed Elisabetta e il fratello Gioele – hanno dedicato energie immense per vedere riaperte le indagini. La loro determinazione ha espresso chiaramente la convinzione che ci fosse dell’altro nell’aria. Nel 2024, la famiglia ha formalizzato una richiesta per la riapertura del caso, ma la Procura di Cagliari ha inizialmente respinto tale domanda. Nonostante questa battuta d’arresto, gli avvocati Giulia Lai e Bachisio Mele non si sono arresi, presentando una nuova istanza più robusta.
Questa nuova richiesta ha trovato sostegno nella consulenza del medico legale Roberto Demontis, il quale ha suggerito che le lesioni trovate sul corpo di Manuela potrebbero non essere compatibili con una caduta accidentale o un suicidio. Al contrario, si è ipotizzato che potessero derivare da un incidente stradale, con l’ulteriore possibilità di violenza sessuale e occultamento del cadavere. Queste affermazioni hanno riacceso le speranze della famiglia e portato a una resurrezione del caso, che ora attira una rinnovata attenzione mediatica.
Nuove indagini e coinvolgimento degli avvocati
Il recente avviso di garanzia notificato all’allora fidanzato di Manuela, oggi 54enne, rappresenta un passo significativo nel proseguimento delle indagini. L’indagato, assistito dall’avvocato Marco Fausto Piras, avrà l’opportunità di nominare consulenti per la difesa e sarà parte attiva nei prossimi accertamenti, tra i quali sono previsti analisi genetiche e tamponature per cercare eventuali tracce rimaste sui vestiti di Manuela.
Nel giro di pochi mesi, i vestiti della ragazza sono stati recuperati e saranno fondamentali negli accertamenti in programma per il 4 giugno. Ricostruire la scena del crimine attraverso evidenze materiali appare cruciale per fare chiarezza su una vicenda che ha tormentato i familiari per decenni. La riapertura del caso non rappresenta soltanto un folgorante ritorno alla luce di un mistero, ma è anche un simbolo della lotta di una famiglia che non ha mai smesso di cercare la verità riguardo alla scomparsa della loro amata Manuela.