Roma accoglie i messaggeri di pace Maoz Inon e Aziz Abu Sarah, testimoni di speranza per il futuro
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, incontra i pacifisti Maoz Inon e Aziz Abu Sarah, simboli di dialogo tra Israele e Palestina, per promuovere un futuro di pace e riconciliazione.

Roma accoglie i messaggeri di pace Maoz Inon e Aziz Abu Sarah, testimoni di speranza per il futuro - Movitaliasovrana.it
Nella giornata del 30 maggio, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha ricevuto presso il Campidoglio Maoz Inon e Aziz Abu Sarah, due figure di rilievo internazionale riconosciute per il loro instancabile impegno nella promozione del dialogo e della riconciliazione tra Israele e Palestina. La loro presenza è un simbolo di speranza, frutto di esperienze di vita segnate da profonde tragédie familiari, che li hanno spinti a diventare ambasciatori di pace. Gualtieri, esprimendo onore per il loro arrivo nella capitale, ha condiviso la potente testimonianza di entrambi, sottolineando come il loro dolore si sia trasformato in un forte impegno civile.
Un incontro significante al Campidoglio
Il sindaco Gualtieri ha aperto l’incontro con due parole di stima per Inon e Abu Sarah, definiti “straordinari testimoni del nostro tempo”. La loro storia è intrisa di sofferenza: Maoz ha perso entrambi i genitori a causa dell’attacco di Hamas il 7 ottobre 2023, mentre Aziz ha subito la perdita di suo fratello Tayseer durante la prima Intifada. La profonda connessione tra di loro è emersa da questa comune esperienza di dolore, alimentando un’alleanza per la pace che è stata riconosciuta anche da Papa Francesco. Nel 2024, il Pontefice ha simbolicamente designato i due attivisti come “fratelli nella pace”, un riconoscimento che evidenzia il valore del loro lavoro nel contesto del conflitto mediorientale.
Dal Campidoglio, Gualtieri ha reso noto che l’incontro non è stato soltanto un momento di dialogo, ma anche un’opportunità per lanciare un messaggio chiaro: basta guerre e vendette, bisogna abbracciare il dialogo e la pace come unici strumenti per costruire un futuro condiviso. Questo appello rappresenta un invito all’azione, un segnale che Roma si unisce a una causa globale per la pace, evidenziando come le voci di Inon e Abu Sarah risuonino con forza anche in Italia.
L’incontro in Vaticano con Papa Leone XIV
In onore dell’evento, Maoz Inon e Aziz Abu Sarah hanno successivamente incontrato Papa Leone XIV in Vaticano, insieme a rappresentanti di associazioni e movimenti popolari attivi nella costruzione della pace. Quest’incontro ha ulteriormente rafforzato la loro missione, con il Pontefice che ha sottolineato l’importanza di sviluppare “cuori e menti allenati all’attenzione verso l’altro”. Le parole di Papa Leone XIV hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di riconoscere il bene comune, elemento essenziale per affrontare le sfide del mondo contemporaneo.
Questo appello alla comprensione reciproca è diventato un tema centrale del dialogo tuo attivismo, invitando le persone ad avere la forza e la volontà di superare gli ostacoli creati dai conflitti e dall’odio. L’incontro ha rappresentato quindi non solo una celebrazione dei loro sforzi, ma anche un impegno collettivo a lavorare per un futuro di pace e cooperazione.
L’eredità dei messaggeri della pace
L’esempio di Maoz Inon e Aziz Abu Sarah va oltre la loro singola esperienza; rappresenta una prospettiva di speranza per le future generazioni. La loro storia dimostra che anche di fronte alla più grande sofferenza, è possibile costruire ponti di dialogo e riconciliazione. In un mondo devastato da conflitti, la chiamata per un approccio pacifico diventa più che una necessità: è una responsabilità di tutti.
Queste figure emblematiche, attraverso le loro azioni e il loro coraggio, ispirano altre persone e comunità a lavorare per una società più inclusiva e pacifica. L’impegno di Roma nel sostegno a queste iniziative risuona nel cuore della città, rafforzando la sua posizione come centro di dialogo e riconciliazione in un mondo che ha grande bisogno di queste voci. Gualtieri ha chiuso la giornata con un invito a tutti a unirsi a questo movimento, sottolineando l’importanza del dialogo nel cammino da intraprendere verso la pace.