Un pomeriggio di sport e solidarietà: Vivicittà Porte Aperte alla Casa Circondariale di Roma Rebibbia
Il “Vivicittà Porte Aperte” ha unito donne detenute e atlete esterne in una corsa simbolica alla Casa Circondariale di Roma Rebibbia, promuovendo solidarietà, inclusione sociale e resilienza attraverso lo sport.

Un pomeriggio di sport e solidarietà: Vivicittà Porte Aperte alla Casa Circondariale di Roma Rebibbia - Movitaliasovrana.it
L’incontro sportivo “Vivicittà Porte Aperte” ha avuto luogo mercoledì pomeriggio, 28 maggio 2025, alla Casa Circondariale femminile di Roma Rebibbia, un evento che ha unito due mondi: quello della libertà e quello della privazione. Organizzato dalla UISP, l’iniziativa ha offerto nuova speranza e un’opportunità di festa alle donne detenute, mettendo al contempo in luce l’importanza dello sport come veicolo di solidarietà e inclusione sociale.
Un evento che va oltre il confine
Quello che si è svolto alla Casa Circondariale non è stato semplicemente un evento sportivo, ma una vera e propria celebrazione della vita e della libertà. Le donne detenute hanno avuto l’opportunità di uscire dai loro spazi ristretti e di partecipare a una corsa che simboleggiava non solo la competizione, ma anche una liberazione emotiva. Il progetto “Vivicittà”, normalmente associato al mondo esterno, si è trasformato in “Vivicarcere”, creando un ambiente accogliente per tutti i partecipanti.
Questo momento ha rappresentato un vantaggio significativo per le atlete che sono state parte della manifestazione: per un pomeriggio, sono riuscite a dimenticare le loro preoccupazioni quotidiane, incontrando nuovi amici e vincendo insieme.
La corsa come simbolo di liberazione
Le partecipanti hanno affrontato un percorso progettato per metterle alla prova con salite e discese, trasformando la fatica in gioia. Sebbene ci fosse una vincitrice premiata con una coppa, il vero traguardo era rappresentato dall’unità e dalla condivisione che si respirava nell’aria. Ogni passo magnificava lo spirito di camaraderie, dimostrando che anche in situazioni difficili, la partecipazione può indurre leggerezza e un senso di appartenenza.
Atlete provenienti dall’esterno hanno potuto osservare e vivere la realtà delle donne detenute, scoprendo che la potenza dello sport supera ogni barriera. Questo ha permesso una connessione che va oltre le parole, portando una ventata di speranza e una dimostrazione che la vita può offrire momenti di felicità anche nelle condizioni più difficili.
Lo sport come strumento di resilienza
Numerosi studi hanno dimostrato che l’attività fisica promuove una maggiore consapevolezza di sé, sviluppa fiducia e incrementa la resilienza. Questo pomeriggio alla Casa Circondariale è stata una chiara evidenza di ciò, dato che ogni atleta, sia dentro che fuori, ha vissuto un’esperienza di crescita personale. La capacità di affrontare le sfide eminentemente con sportività ha permesso la costruzione di una comunità temporanea, dove il benessere e il supporto reciproco hanno regnato.
La manifestazione ha dimostrato che, per quanto possano sembrare distanti, le esperienze umane di gioia e fatica possono essere condivise, creando un legame significativo tra coloro che normalmente vivono vite separate. Quest’incontro ha suscitato un sentimento di solidarietà che continuerà a vivere nei giorni a venire, rinforzando l’idea che lo sport può unire e ispirare.
Il messaggio di speranza
Il pomeriggio ha riunito soggetti diversi, tutti uniti dall’amore per lo sport, animati dal desiderio di vivere un’esperienza autentica. Questo avvenimento non è solo un promemoria che ogni indistenza, come le sfide della vita quotidiana, può essere affrontata con pazienza e determinazione. Ogni atleta ha portato con sé l’importanza della condivisione del momento presente, sottolineando che, nonostante le difficoltà, c’è sempre un motivo per sorridere.
La Casa Circondariale femminile di Roma Rebibbia ha dimostrato che con il giusto supporto, anche nei luoghi più inaspettati, può nascere una comunità fiorente. La UISP, attraverso questa iniziativa, ha offerto un’irripetibile esperienza di scambio, aiutando le coinvolte a sentirsi parte di qualcosa di più grande. L’eco di questo pomeriggio continuerà a risuonare, ricordando a tutte che si può sempre puntare verso la soddisfazione, a prescindere dalle circostanze.