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Città di Castello celebra le biciclette d’epoca con un nuovo centro dedicato al ciclismo storico

Inaugurato a Città di Castello il Registro Storico Cicli, un centro dedicato alla valorizzazione delle biciclette d’epoca, con ciclofficina, biblioteca tematica e servizio di bike sharing unico al mondo.

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Città di Castello celebra le biciclette d'epoca con un nuovo centro dedicato al ciclismo storico - Movitaliasovrana.it

A Città di Castello, il mondo delle biciclette storiche trova una nuova casa. È stata inaugurata oggi un’iniziativa inedita, dedicata alla valorizzazione della bicicletta e alla cultura del ciclismo d’epoca. All’interno della nuova sede del Registro Storico Cicli, si possono trovare una ciclofficina specializzata, una biblioteca con testi dedicati e un servizio di bike sharing che offre biciclette d’epoca. Questa proposta si distingue come un’esperienza unica a livello mondiale, unendo passato e innovazione in modo originale.

Scoprire l’atmosfera storica degli spazi

Entrare nell’ufficio del Registro Storico Cicli è come fare un salto indietro nel tempo. La sede si caratterizza per un arredamento vintage che racchiude oggetti e biciclette d’epoca, creando un ambiente suggestivo e affascinante. Ogni dettaglio è stato pensato per rievocare il fascino delle epoche passate, quando le biciclette rappresentavano un’importante forma di mobilità. L’installazione di strumenti di lavoro originali e materiali documentali dai valori storici, rende gli spazi scenari ideali per chi ama il ciclismo e desidera approfondire le proprie conoscenze.

Il cuore pulsante di questa iniziativa è la ciclofficina, concepita come un laboratorio didattico dedicato al restauro delle biciclette d’epoca. Questo spazio non solo permetterà ai collezionisti di ricevere assistenza nei lavori di manutenzione, ma sarà anche un luogo di scambio di competenze, dove gli appassionati del pedale possono condividere tecniche e storie. Il progetto prevede un piano formativo, utile per trasmettere l’arte della conservazione dei mezzi storici alle nuove generazioni, preservando un patrimonio che merita di essere custodito e tramandato.

La biblioteca: un tesoro di conoscenze sul ciclismo

Un altro aspetto fondamentale della nuova sede è la biblioteca tematica. Qui si trovano volumi, cataloghi e pubblicazioni d’epoca, frutto di un lungo lavoro di raccolta e catalogazione da parte dell’associazione. Il patrimonio librario è stato arricchito da sostanziali donazioni, come quella di Vittorio Landucci, noto collezionista che ha contribuito con circa 800 volumi, aumentando così l’importanza di questa biblioteca come centro di riferimento per studiosi e amanti della bicicletta.

Il materiale disponibile spazia dai manuali tecnici ai libri storici, includendo approfondimenti su marchi e modelli che hanno segnato la storia del ciclismo. La biblioteca non serve solo come archivio, ma si propone anche come un punto di incontro per organizzare eventi, conferenze e presentazioni legate al mondo della bicicletta, dando vita a una comunità attiva e desiderosa di scoprire la ricca storia del ciclismo.

Un servizio di bike sharing mai visto prima

Innovativo e unico nel suo genere, il servizio di bike sharing del Registro permette ai visitatori di esplorare Città di Castello utilizzando biciclette d’epoca, complete di freni a bacchetta. Questo progetto offre un’opportunità unica di vivere la città in modo diverso, fondendo il turismo sostenibile con un’esperienza che invita a prenderci il tempo per godere del paesaggio. Le biciclette sono messe a disposizione da membri del Registro, permettendo così a chiunque di immergersi nel fascino della mobilità di un tempo.

Questo servizio non è solo una mera forma di trasporto, ma un autentico viaggio nella storia. I turisti possono vivere una giornata come avveniva in epoche passate, pedalando su mezzi storici che raccontano una storia ricca e emozionante. È un modo perfetto per riscoprire la città al ritmo lento di una volta, apprezzando ogni dettaglio visivo e culturale che essa offre.

Le storie legate al ciclismo locale

Durante l’inaugurazione, ha suscitato particolare interesse il biciclo del 1860, proprietà del collezionista Gabrio Spapperi. Questo pezzo rarissimo narra la storia di Gabriele Spapperi, nonno di Gabrio e fondatore di una ciclofficina negli anni Venti. Le biciclette prodotte sottolineavano la qualità artigianale e l’abilità tecnica che caratterizzavano il ciclismo italiano di quel periodo.

Un episodio emblematico della famiglia Spapperi è legato a Gino Bartali, campione del ciclismo, il quale durante la guerra si rivolse alla ciclofficina di Gabriele per riparazioni. Questo racconto è un segno tangibile del legame tra Città di Castello e la tradizione ciclistica italiana, una storia d’onore che continua a vivere nel presente.

Il Registro Storico Cicli: un faro per la cultura ciclistica

Nato nel 2008, il Registro Storico Cicli ha un compito fondamentale: catalogare e tutelare il patrimonio ciclistico nazionale. Questa associazione promuove attivamente lo studio e la conservazione delle biciclette storiche, creando sinergie con enti e privati per garantire che il passato non venga dimenticato. Nel corso degli anni, molte aziende storiche del settore hanno scelto di affidare i propri archivi al Registro, contribuendo a creare una rete di conoscenza e passione condivisa.

Tra le mani di questa associazione possono contare nomi prestigiosi come Bianchi, Atala e Wilier, solo per citarne alcuni. Questi marchi, simboli della tradizione ciclistica italiana, contribuiscono a una maggiore consapevolezza della storia del ciclismo, coinvolgendo un pubblico sempre più vasto in iniziative culturali ed eventi legati a questo affascinante mondo.

La partecipazione del presidente Carlo Moriconi della Federciclismo all’inaugurazione evidenzia la rilevanza del progetto non solo a livello locale, ma anche nel contesto più ampio del ciclismo italiano. La cerimonia ha messo in risalto l’importanza della sicurezza su strada e in gara, un tema di grande attualità che il Registro si propone di affrontare in modo consapevole.

Città di Castello, quindi, non solo accoglie un nuovo centro dedicato alla bicicletta, ma offre anche un percorso ricco di significato per chi ama il ciclismo e desidera approfondire le proprie radici.