La straordinaria esperienza di un ex bodybuilder: morto per 45 minuti e tornato a vivere
Un ex bodybuilder racconta la sua esperienza di morte clinica su TikTok, descrivendo un viaggio extracorporeo che solleva interrogativi sulla vita, la morte e la coscienza oltre il corpo.

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Un episodio straordinario ha catturato l’attenzione su TikTok, dove un ex bodybuilder, noto come @after.life.echoes, ha condiviso la sua incredibile storia di “morte clinica”. Questa narrazione, che ha colpito gli utenti di social media, parla di un’esperienza che sembra sfidare la comprensione, in cui l’uomo racconta di aver “assistito” al proprio decesso. Questo fenomeno, noto come esperienza di pre-morte, solleva interrogativi sia scientifici che esistenziali, gettando luce sulla complessità della vita e della morte.
Il racconto sorprendente di un evento tragico
Il racconto inizia con il crollo improvviso dell’uomo all’interno di un bagno di un ristorante. Un attacco di convulsioni ha portato i presenti a chiamare i soccorsi. Quando i medici sono arrivati, lo hanno trovato privo di vita e freddo al tatto, dichiarandolo morto per un intervallo di circa 45 minuti. Durante quel lasso di tempo, l’ex bodybuilder racconta di aver vissuto ciò che descrive come un’esperienza quasi cinematografica. “Stavo guardando tutto dall’alto”, afferma nel suo video, spiegando che, sebbene fosse consapevole del proprio corpo privo di vita, non si sentiva legato a quella scena. Era come se stesse vedendo un film e, secondo le sue parole, “quello non sono io” perché era presente a osservare dall’esterno il suo stesso decesso.
Questa esperienza extracorporea ha portato l’uomo a riflettere sulla sua vita e sulla scelta di quale regista avesse voluto rappresentare il suo momento finale. L’aspetto surreale della questione è enfatizzato dallo stesso ex bodybuilder, il quale, per formazione, ha un background nel mondo della televisione e del cinema, dando al suo racconto una sfumatura quasi artistica, come se stesse analizzando il momento come un operatore del settore cinematografico.
Il drammatico trasporto in ambulanza
Con la sua coscienza distante, il corpo del bodybuilder veniva maneggiato come quello di un defunto. Ha descritto di aver osservato con orrore i paramedici che lo posizionavano in un sacco per cadaveri e lo caricavano sull’ambulanza. Quest’immagine agghiacciante fa parte di un processo di accettazione del decesso, ma è proprio durante il trasporto che si verifica un cambiamento inaspettato. “Nel retro dell’ambulanza ho iniziato a vedere una luce e ho ripreso conoscenza”, ha raccontato. Ciò che accade segna un punto di svolta: uno dei paramedici, constatando segni di vita, ha esclamato: “Questo qui non è morto!”. Un episodio che ha riacceso le speranze e ha aperto un nuovo capitolo nella narrativa di vita di quest’uomo.
L’idea di un “ritorno” da una situazione così critica è un tema ricorrente nelle esperienze di pre-morte. Questi eventi, sebbene eccezionali, pongono interrogativi fondamentali sulla vita e sulla morte, sul confine tra essere e non essere. Gli elementi di lucidità e di coscienza che emergono durante tali esperienze continuano a stimolare il dibattito tra scienziati, medici e teologi.
Le esperienze di pre-morte e la scienza
L’esperienza di @after.life.echoes si inserisce in un filone di racconti che stanno guadagnando sempre più attenzione, con una particolare eco nell’ambito delle Esperienze di Pre-Morte . Alcuni scienziati, come nel caso di Brianna Lafferty, una donna del Colorado che ha vissuto un simile evento, sostenendo che “la morte è un’illusione” e che la coscienza continua a vivere oltre il corpo fisico, evidenziano un aspetto comune: la percezione che la nostra essenza possa vivere al di là della morte. Brianna ha affermato che “le nostre menti creano una realtà nell’aldilà”.
Le NDE sono state oggetto di studio approfondito. Diversi studi hanno rilevato che persino dopo l’arresto cardiaco, il cervello umano può mostrare attività per un breve periodo. Tale attività potrebbe generare le esperienze comuni riportate da molti che hanno vissuto momenti di “morte clinica”, come la visione di luci brillanti o una sensazione di pace straordinaria. Queste scoperte hanno portato alcuni medici a riconsiderare standart attuali per la dichiarazione di morte, differenziando tra “morte clinica”, concepita come arresto reversibile delle funzioni vitali, e “morte cerebrale”, segnale di cessazione definitiva delle funzioni cerebrali.
L’argomento continua a suscitare un notevole interesse, non solo all’interno della comunità scientifica, ma anche tra il pubblico, che si sente attratto da racconti che mettono alla prova i confini tra vita e morte. Queste esperienze raccolgono storie che, pur nella loro incredibilità, parlano di una dimensione oltre il fisico, spingendo a riflessioni profonde e difficili sui misteri della nostra esistenza.