Ultime due giornate del Festival delle Culture dell’Aquila: un viaggio attraverso musica, sport e diritti
Il Festival delle Culture dell’Aquila si conclude il 2 e 3 giugno con eventi di musica, cinema, sport e dialogo, promuovendo l’incontro tra diverse culture e valori civici.

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Il Festival delle Culture dell’Aquila si avvicina al suo epilogo, ma le ultime due giornate promettono di essere ricche di emozioni e significato. Dal 2 al 3 giugno, la manifestazione celebra l’incontro tra diverse culture con eventi che spaziano dalla musica al cinema, dallo sport ai temi legati ai diritti civili. L’evento è una vera e propria esperienza collettiva e non solo un semplice appuntamento di cronaca, facendo emergere la forza di un dialogo continuo tra le persone.
Lunedì 2 giugno: la musica come lingua universale
Il 2 giugno, il Festival prende il via alle 18:00 all’Auditorium del Parco con il primo importante appuntamento che celebra la musica come strumento di unione. Lo spettacolo “Tra il rap e la musica tradizionale” non è solo un titolo accattivante, ma rappresenta un incontro tra generi e culture diverse. Sul palco si esibiranno artisti di chiara fama, come ChaiMae Ghraib, Idrissa “Bosco” Koné, Basit Oluwabukola e l’Orchestra Policulturale di Piazza Palazzo. Insieme, daranno vita a un concerto che promette di mescolare suoni e tradizioni in un’unica sinfonia, dimostrando così il potere della musica di superare le barriere culturali e linguistiche.
Il concerto non sarà solo una performance, ma un sincero tributo a tutti quegli artisti italiani che, attraverso la loro arte, portano con sé l’eco di lontane origini. Durante la serata, si canterà dell’idea di casa, un concetto che viene ridefinito attraverso storie diverse e prospettive uniche. La musica diventa, quindi, il racconto di esperienze condivise, solidificando l’idea che ognuno, a modo suo, può sentirsi a casa ovunque.
Alle 20:45, l’attenzione si sposterà sul grande schermo con la proiezione di “Fela, il mio dio vivente”. Il documentario, diretto da Daniele Vicari, racconta la straordinaria vita di Fela Kuti, una figura iconica della musica afrobeat e attivista dei diritti civili. La narrazione sarà arricchita dalla voce di Claudio Santamaria, che guiderà gli spettatori in un viaggio vissuto tra la musica e la lotta sociale, tra l’Africa e l’Italia degli anni ’80. L’opera si propone anche di commemorare Michele Avantario, il regista che ha sognato questo progetto per anni, senza riuscire a realizzarlo in vita. La serata si chiuderà con una Jam Session delle Culture, un momento di improvvisazione musicale aperto a tutti, che incoraggia la partecipazione senza confini.
Martedì 3 giugno: un giorno di dialogo e sport
La giornata del 3 giugno inizierà comodamente, alle 10:00, con un incontro dedicato al dialogo e alla riflessione. Fatima Ezzahra, la vincitrice del Premio Nazionale Rotary “Legalità e cultura dell’etica”, dialogherà con un gruppo di studenti delle scuole superiori dell’Aquila e i ragazzi del Festival. Questo incontro rappresenta un momento cruciale per discutere di temi come integrazione, etica e legalità. Un’occasione per sensibilizzare i giovani su valori civici e sull’importanza delle scelte quotidiane nelle loro vite, contribuendo a costruire una società più coesa e giusta.
Nel pomeriggio, a partire dalle 16:00, il Festival si sposterà nel Parco del Castello con “Giochi senza frontiere”. Qui, lo sport diventa protagonista, offrendo una festa multiculturale che si articola in varie discipline. Calcio, pallavolo, boxe e giochi tradizionali di carte si alterneranno in un’ambientazione vivace e dinamica. Questo evento, organizzato dai giovani del Festival, invita tutti a partecipare e a gioire attraverso il movimento, una forma di comunicazione che supera ogni distanza.
Dalle 18:00, l’Auditorium ospiterà un’opera che affronta con intensità il tema della dignità dei lavoratori: “The Harvest” di Andrea Paco Mariani. Questo docufilm svela le dure condizioni di vita dei braccianti sikh dell’Agro Pontino, figure spesso invisibili costrette a un’esistenza difficile. La produzione alterna documentario e danza punjabi, creando un inno visivo e sonoro alla resistenza. La storia narrata non solo illumina una problematica seria, ma invita anche a riflettere sulla bellezza del lavoro e delle sue sfide quotidiane.
Successivamente, Marco Omizzolo, sociologo e attivista, presenterà il suo libro “Il mio nome è Balbir.” Il racconto offre un’immersione profonda nelle battaglie quotidiane per i diritti umani, avvenute nei campi e in tribunale. Infine, la serata si concluderà con la proiezione del film “Chak De! India” di Himit Amin, una storia ispiratrice di riscatto, che racconta come il senso di comunità e la determinazione possano condurre a una vittoria, anche contro le avversità. Questo film, sottotitolato in italiano e inglese, sarà introdotto da Rishika Nayana Patil, giovane ambasciatrice di una generazione che pone attenzione alle proprie radici.
Tutti gli eventi del Festival sono ad ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti, rendendo accessibile la cultura a tutti coloro che desiderano partecipare. Maggiori dettagli, comprese le modalità di prenotazione, sono disponibili sul sito ufficiale.
Le ultime due giornate del Festival delle Culture dell’Aquila rappresentano più di un semplice programma di eventi. Sono un’opportunità per riflettere e vivere un mondo che abbraccia diversità, uguaglianza e passione. Non resta che lasciarsi avvolgere da questa festa vibrante di cultura e comunità.