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Accessibilità ferroviaria: i treni Caravaggio mettono a rischio i passeggeri con disabilità motoria

Le difficoltà di accesso ai treni Caravaggio in Lombardia mettono a rischio la sicurezza dei passeggeri con disabilità, evidenziando l’inefficienza delle istituzioni nel garantire inclusione e mobilità.

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L’accessibilità ai mezzi di trasporto è un tema cruciale per garantire l’inclusione sociale di tutte le persone, indipendentemente dalle proprie capacità fisiche. Nel caso dei treni Caravaggio, in servizio tra diverse stazioni lombarde, si registra una grave problematica riguardante la sicurezza e l’autonomia di movimento dei passeggeri a ridotta mobilità. Il divario tra la pedana mobile e la banchina rende difficile e rischiosa l’accessibilità, specialmente per chi utilizza una carrozzina. Questo articolo esplora in dettaglio le denunce dei passeggeri e le risposte istituzionali in merito.

Difficoltà di accesso ai treni Caravaggio

Il trasporto pubblico in Lombardia, utile per collegare numerose città e paesi, dovrebbe garantire standard di sicurezza e accesso per tutti. In particolare, i treni Caravaggio, a doppio piano e ad alta capacità, si rivelano inadeguati per le persone con disabilità motoria. La situazione si fa critica nelle stazioni di Rho, Malpensa, Cadorna, Porta Garibaldi, Busto Arsizio e Saronno, dove un pericoloso vuoto di circa dieci centimetri tra la pedana mobile del convoglio e la banchina impossibilita l’accesso in autonomia. Questa distanza non mette a rischio solamente i passeggeri disabili, ma provoca potenziali cadute anche di persone normodotate.

Andrey Chaykin, attivista e fondatore dell’associazione Abbatti Le Barriere, denuncia una situazione già segnalata nel 2019 nel corso dell’inaugurazione dei treni. Chaykin ha cercato di sensibilizzare le autorità competenti, compresi i dirigenti Trenord e le istituzioni regionali, ma a distanza di anni continua a riscontrare gli stessi gravi disagi. I treni Caravaggio, definiti una rivoluzione dalla stessa Trenord, presentano solo due posti riservati ai passeggeri in carrozzina, un numero che evidenzia ulteriormente la scarsa considerazione per le necessità reali degli utenti con disabilità.

Le promesse di miglioramento si sono rivelate vane, lasciando le persone con disabilità a fronteggiare quotidianamente difficoltà enormi per utilizzare un servizio pubblico da cui dovrebbero trarre beneficio. L’accesso ai trasporti è garantito da normative internazionali, come la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che stabilisce il diritto alla mobilità e all’inclusione. In questo contesto, la mancanza di mezzi adeguati rappresenta una violazione evidente di tali diritti fondamentali.

La risposta istituzionale e le promesse non mantenute

Nel corso della discussione avvenuta in Consiglio Regionale a inizio aprile 2025, il tema delle difficoltà di accesso ai treni Caravaggio è emerso con forza. Luca Paladini, capogruppo di Patto Civico, ha avanzato interrogazioni per sensibilizzare le istituzioni sul tema, chiedendo interventi concreti. L’assessore regionals ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente, ha ribadito che i treni sono a norma, attribuendo le problematiche alle infrastrutture obsolete di alcune stazioni, ferme a normative risalenti agli anni Novanta.

Nonostante le dichiarazioni dell’assessore, la questione resta aperta e urgente. È chiaro che, al di là delle responsabilità di Trenord, la realtà quotidiana dei passeggeri è segnata da disservizi e discriminazioni. Il personale di ridotta mobilità dovrebbe avere la garanzia di poter accedere ai mezzi senza dover chiedere assistenza, cosa che risulta difficile nel caso dei treni Caravaggio. La presenza di pedane scorrevoli non risolve il problema dell’accessibilità, visto che non tutti gli utenti possono utilizzare i pulsanti per richiedere aiuto.

Resta da capire se le soluzioni proposte, come adeguamenti strutturali nelle stazioni, saranno mai attuate. La proposta di interventi da parte del personale di Trenord, purtroppo, non è una risposta sufficiente e non garantisce la sicurezza di chi intende utilizzare i treni. La questione deve trovare priorità all’interno delle agende politiche locali, affinché le esigenze delle persone con disabilità siano affrontate in modo serio e tempestivo.

L’appello dei passeggeri e la continua lotta per i diritti

La situazione di impotenza e frustrazione dei passeggeri con disabilità continua a crescere. Andrey Chaykin afferma che nulla sembra essere cambiato e che la mancanza di interventi concreti rappresenta una chiara disattenzione nei confronti dei diritti delle persone disabili. Il suo appello è chiaro: i cittadini in carrozzina devono ricevere lo stesso trattamento rispetto agli altri utenti del servizio. L’insoddisfazione cresce, e i racconti di chi vive quotidianamente questo problema non possono essere ignorati.

Le responsabilità sembrano rimanere sfuggenti, con le istituzioni che si limitano a scaricare il peso del problema su altri soggetti. Le evidenti inadeguatezze del sistema di trasporto pubblico non possono essere accettate, e al contempo il governo regionale è chiamato a rispondere. Non c’è davvero spazio per un atteggiamento passivo; è necessaria un’azione incisiva per garantire a tutti i passeggeri, soprattutto a quelli più vulnerabili, il diritto a muoversi liberamente e in sicurezza. La battaglia per l’inclusione è ancora lontana dal concretizzarsi, e le voci dei passeggeri con disabilità devono essere ascoltate.