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All’arte senza confini: la mostra di Giulia Napoleone a Città di Castello

La mostra “Segni senza confine” alla Pinacoteca Comunale di Città di Castello, dedicata all’artista Giulia Napoleone, esplora il tema del confine attraverso opere che invitano all’apertura e alla riflessione.

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All'arte senza confini: la mostra di Giulia Napoleone a Città di Castello - Movitaliasovrana.it

Fino al 19 luglio 2025, la Pinacoteca Comunale di Città di Castello ospita una mostra d’arte intrigante intitolata “Segni senza confine”. Questo evento mette in luce il lavoro di Giulia Napoleone, un’artista di riferimento nel panorama dell’arte astratta italiana. Curata da Lorenzo Fiorucci e sostenuta dall’assessorato alla cultura del Comune, l’esposizione si inserisce in un dibattito artistico più ampio che invita a esplorare il concetto di confine, proponendolo come un tema da oltrepassare grazie all’espressione artistica.

Un inno all’apertura in un contesto di divisioni

In un’epoca in cui si riemergono barriere che sembravano superate, sia fisiche che ideologiche, questa mostra si propone come un atto di opposizione visiva e concettuale contro la frammentazione. Le opere di Giulia Napoleone – che spaziano da disegni ad olii, inchiostri, pastelli, incisioni e libri d’artista – creano un percorso che evoca sentimenti di apertura e riflessione. Ogni segno tracciato dall’artista non è visto come uno stop, ma piuttosto come una porta verso l’espansione e l’esplorazione.

Le opere in mostra non solo rappresentano vari aspetti del lavoro di Napoleone, ma anche un’interpretazione visiva del confine come qualcosa da attraversare. Dai primi schizzi ai pezzi più recenti caratterizzati da una palette blu, il suo linguaggio artistico riesce a combinare una certa disciplina formale con un’intensa poesia, superando le categoricizzazioni semplicistiche e abbracciando influenze sia naturalistiche che cosmiche.

Un viaggio attraverso le fasi creative di Napoleone

Il percorso espositivo si articola in una selezione importante della produzione artistica di Napoleone, che illustra il suo sviluppo creativo attraverso gli anni. Opere come le incisioni mostrano una fase di rigorosa esplorazione tecnica; gli inchiostri trasmettono la leggerezza del tratto; i pastelli offrono una ricca varietà di tonalità intime, mentre le pitture ad olio rivelano una raffinatezza nella rappresentazione della luce, rendendo la sua riflessione sul tempo palpabile e profonda.

Tra le opere esposte, un’attenzione particolare è destinata ai libri d’artista. Questi libri, creati in edizioni limitate e con grande attenzione ai dettagli, mettono in evidenza l’interazione tra la parola e l’immagine. Qui, la calligrafia si unisce alla pittura, formando oggetti dal forte impatto visivo e espressivo, nei quali l’unità tra diverse forme di comunicazione assume un ruolo centrale.

Un allestimento che dialoga con la storia

L’allestimento, realizzato da Guido Pacchiarotti, sfrutta al massimo gli spazi rinascimentali della Pinacoteca, una sede storica che ospita opere di grandissimi artisti come Raffaello, Signorelli, De Chirico e De Pisis. L’organizzazione è stata curata dal servizio cultura, con la direzione di Sara Scarabottini, e l’iniziativa è stata promossa dall’assessore alla cultura Michela Botteghi. Ogni dettaglio è stato pensato per creare un’armonia visiva che arricchisce l’esperienza del visitatore, rendendo la mostra un vero e proprio viaggio nell’universo di Giulia Napoleone.

Un catalogo accompagna l’esposizione, contenente testi critici redatti da Lorenzo Fiorucci, Bruno Corà e Luigi Lambertini. Questo catalogo non solo arricchisce la mostra, ma sottolinea l’importanza e il valore del segno come un mezzo per raggiungere nuovi orizzonti sia artistici che esistenziali, in un contemporaneo che sollecita riflessioni su tematiche di grande attualità e significato profondo.