Città di Castello celebra il 79° anniversario del plebiscito con musica, danza e il tricolore
Città di Castello celebra il 79° anniversario del plebiscito del 1946 con eventi musicali e danzanti, sottolineando l’importanza della democrazia e dell’impegno civico per le future generazioni.

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Martedì 3 giugno 2025, Città di Castello ha onorato il 79° anniversario del plebiscito del 1946, evento che segnò la nascita della Repubblica Italiana. La celebrazione organizzata nel vivo di piazza Gabriotti, in collaborazione con il Rotary Club locale, ha visto una partecipazione calorosa della comunità, esprimendo emozione e orgoglio attraverso un ricco programma di musica, danza e un simbolico gesto finale.
L’importanza storica del plebiscito
Il plebiscito del 1946 ha rappresentato un momento cruciale per la storia italiana, in quanto ha sancito la scelta popolare verso una forma di governo repubblicana dopo decenni di monarchia. La celebrazione di Città di Castello ha messo in evidenza il significato di questa decisione collettiva, attraverso discorsi ufficiali accompagnati da momenti artistici che ne hanno esaltato l’importanza. I rappresentanti istituzionali, in particolare il sindaco Luca Secondi, hanno sottolineato il valore della partecipazione democratica e del voto, incluso quello femminile, per la prima volta esercitato nel ’46. Attraverso parole di incoraggiamento e rimembranza, i leader locali hanno invitato la cittadinanza a riflettere sull’eredità di quel giorno.
Questo anniversario va ben oltre un semplice ricordo; simboleggia l’impegno continuo nella difesa e promozione dei valori democratici, componenti essenziali della Costituzione italiana. Con un pubblico numeroso ad ascoltare, l’evento si è presentato come un’opportunità per rafforzare la consapevolezza civica, richiamando all’unità e alla responsabilità per il futuro della Repubblica.
Musica e danza per celebrare la democrazia
La manifestazione si è aperta con l’esibizione della soprano Gabriella Zanchi, che ha incantato i presenti con un’interpretazione emozionante di “Va, Pensiero” dal Nabucco di Verdi, seguita dall’Inno di Mameli. Accompagnata dalla Filarmonica Giacomo Puccini, Zanchi ha creato un’atmosfera di grande partecipazione, coinvolgendo il pubblico in un bis inaspettato che ha suscitato applausi e cori, rendendo il momento ancora più memorabile.
La danza ha avuto un ruolo protagonista, esprimendo gesti e movimenti che hanno raccontato la storia del voto femminile. La scuola Diamante Danza, guidata da Maria Cristina Goracci e coreografata da Alessia Ferri, ha presentato una performance affascinante che ha mescolato movimento e recitazione, toccando le corde emozionali dei presenti. Un momento di particolare intensità è stato raggiunto durante l’assolo sulle note di “La Storia siamo noi” di Francesco De Gregori, arricchito dall’importante partecipazione dell’attore Andrea Bucci.
Il simbolico gesto del tricolore
La cerimonia si è conclusa in modo spettacolare con la discesa dalla torre civica da parte dei Vigili del Fuoco, i quali hanno srotolato un maxi tricolore di 30 metri. Questo gesto, eseguito da esperti in Speleo Alpino Fluviale, ha unito il potere visivo con un forte significato di appartenenza alla nazione. La discesa, sincrona con la musica eseguita dalla Filarmonica Puccini, ha emozionato il pubblico, avvolgendo l’evento in un’atmosfera di celebrazione patriottica.
Il sindaco Secondi ha ringraziato i Vigili del Fuoco per la loro partecipazione, facendo riferimento al significato profondo del tricolore come simbolo di unità e identità nazionale. Durante la cerimonia erano presenti anche numerose autorità, tra cui il senatore Walter Verini e la consigliera regionale Letizia Michelini, il cui intervento ha ulteriormente sottolineato il valore della giornata.
Un impegno per il futuro
La celebrazione è stata un richiamo collettivo ai valori fondanti della Repubblica, un invito a proteggere la Costituzione e a rimanere attivi nella vita democratica. Andrea Gherardi, presidente del Rotary Club locale, ha esortato a ricordare l’importanza di trasmettere questi valori alle future generazioni. Don Andrea Czortek, vicario generale della Diocesi, ha incoraggiato la partecipazione attiva come forma di rispetto verso la Repubblica.
Il clou della festa, con il bis finale dell’Inno di Mameli e il coro corale che ha unito autorità e cittadini, ha chiuso una giornata di celebrazioni, ribadendo il forte senso di comunità e responsabilità civica. Un giorno dedicato alla memoria, ma anche un impegno attivo verso un futuro democratico che rispetti e protegga i principi fondanti dello Stato Italiano.