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Emergenza incendi: la necessità di un cambio di rotta nella gestione delle fiamme

L’aumento degli incendi, amplificato dal cambiamento climatico e dall’abbandono delle campagne, richiede strategie integrate di prevenzione e gestione per affrontare le emergenze in modo efficace e sostenibile.

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Emergenza incendi: la necessità di un cambio di rotta nella gestione delle fiamme - Movitaliasovrana.it

L’argomento degli incendi sta diventando sempre più rilevante, specialmente considerando il cambiamento climatico e l’abbandono delle campagne. Le strategie tradizionali, che si concentrano sulla risposta immediata agli incendi, risultano insufficienti. Occorre un approccio più complesso e integrato che includa prevenzione e recupero, per far fronte a incendi sempre più intensi e diffusi. La situazione attuale richiede l’adozione di nuove pratiche efficaci e sostenibili per la gestione delle emergenze.

Incendi: un problema crescente

Negli ultimi anni, il numero e l’intensità degli incendi sono aumentati in modo esponenziale. Studi recenti segnalano che la stagione degli incendi è prolungata e più intensa, un fenomeno legato non solo ai cambiamenti climatici ma anche all’abbandono delle terre agricole. Tra il 1979 e il 2013, le stagioni degli incendi in Europa si sono ampliate di circa il 20%, colpendo annualmente oltre 400.000 ettari, con l’85% degli incendi concentrati nel sud del continente. Ciò che preoccupa ulteriormente sono le previsioni, che indicano una crescita delle aree bruciate tra il 9% e il 14% entro il 2030, e un ulteriore aumento del 20-33% entro il 2050.

Queste statistiche non devono meravigliare. Gli incendi odierni si differenziano da quelli del passato, per intensità e dimensioni, in parte a causa della crisi climatica e del cambiamento nell’uso del territorio. Gli incendi boschivi rappresentano attualmente il 37% delle emissioni totali da fonti naturali, un dato allarmante che riflette come la gestione attuale non stia dando i frutti sperati. Secondo Gianluca Spadoni, ricercatore in Ecologia del Fuoco all’Università di Torino, non è sufficiente incrementare il numero di Canadair in volo per affrontare il problema.

La strategia del fuoco prescritto

Una delle soluzioni proposte è il “fuoco prescritto”, una pratica di gestione degli incendi che prevede l’uso controllato del fuoco in condizioni favorevoli. Questo metodo, descritto in uno studio pubblicato nel 2025 su Communications Earth & Environment, fa parte della Gestione Integrata degli Incendi , un approccio che combina prevenzione, risposta e recupero degli ecosistemi. Contrariamente alla comune convinzione che il fuoco debba essere sempre soppresso, la sua applicazione strategica in un contesto controllato può ridurre accumuli di materiale combustibile e migliorare la salute del territorio.

Tuttavia, il fuoco prescritto viene utilizzato in modo sperimentale in Italia, con alcuni esempi in Toscana, Piemonte e Sicilia. Mancano politiche standardizzate in tutta Europa, e le sfide culturali rendono difficile l’adozione di questa pratica a livello più ampio. Quella del fuoco prescritto rappresenta solo una parte delle soluzioni possibili. In Sardegna, ad esempio, l’approccio al pascolo potrebbe contribuire in modo deciso alla riduzione del materiale infiammabile. Coinvolgere le comunità locali, i sindaci e le forze dell’ordine è altrettanto cruciale per creare strategie efficaci e adatte a specifici contesti territoriali.

La strada verso la prevenzione e la previsione

L’attenzione va ora rivolta alla prevenzione. Non esiste una soluzione universale nel campo della pianificazione anti-incendi; i contesti territoriali e socio-economici sono di grande varietà. Creare viali tagliafuoco o pulire porzioni di terreno può contribuire a interrompere la propagazione degli incendi. Tuttavia, le sfide nel farlo sono molte, soprattutto quando i territori appartengono a privati. Lo studio di Communications Earth & Environment sottolinea l’importanza di coinvolgere le comunità locali nella formazione di “comunità immuni al fuoco”, creando sinergie tra professionisti del settore, gestori del territorio e soccorritori.

Un ulteriore punto è l’importanza dell’adattamento delle strategie, basato sull’apprendimento continuo e su feedback ottenuti durante gli interventi. Le comunità devono poter rispondere velocemente e con strumenti adeguati nei momenti di crisi, e questo richiede una pianificazione attenta e una formazione adeguata.

Ripensare le strategie di gestione degli incendi

Il ripensamento delle strategie di gestione degli incendi è essenziale per affrontare i mega incendi che sempre più frequentemente minacciano le nostre foreste. Il finanziamento attuale, che assegna oltre metà dei fondi alle risposte dirette agli incendi boschivi, mentre meno dell’1% è destinato alla prevenzione, non risponde più alle necessità emergenti. La sfida non è eliminare completamente gli incendi, poiché svolgono anche un ruolo importante nella biodiversità e nella salute degli ecosistemi, ma gestirli in una maniera più efficace e sostenibile.

La scelta di aree per le vacanze e il rispetto delle pratiche sostenibili nel territorio hanno anch’essi un impatto fondamentale. Regioni come la Puglia e la Toscana si stanno dedicando con impegno a pratiche di prevenzione degli incendi, suggerendo che un’attenzione consapevole alla gestione del territorio può ridurre il rischio. Con la disponibilità di database come il Global Fire Atlas e l’European Forest Fire Information System, è possibile monitorare e analizzare dove si sono verificati incendi, affinando continuamente le strategie di intervento e prevenzione.