Gianni Pastorino in aula con la bandiera palestinese: un gesto che scuote la politica ligure
Gianni Pastorino, capogruppo della Lista Orlando-Linea Condivisa, provoca un acceso dibattito in Consiglio regionale indossando una bandiera palestinese per denunciare la crisi umanitaria a Gaza.

Gianni Pastorino in aula con la bandiera palestinese: un gesto che scuote la politica ligure - Movitaliasovrana.it
La recente seduta del Consiglio regionale della Liguria ha visto un episodio carico di significato politico. Gianni Pastorino, capogruppo della Lista Orlando-Linea Condivisa, è entrato in aula indossando una bandiera della Palestina, suscitando un acceso dibattito tra i membri dell’assemblea. Questo gesto, considerato da alcuni come un atto provocatorio, mira a richiamare l’attenzione su temi di rilevanza internazionale riguardanti il conflitto israelo-palestinese.
il richiamo dell’assemblea
Il presidente del Consiglio regionale, Stefano Balleari, ha invitato Pastorino a rimuovere la bandiera, richiamando l’articolo 53 del regolamento del Consiglio, il quale sottolinea l’esigenza di mantenere un certo decoro nell’ambito delle sedute. Pastorino, rispondendo al richiamo, ha affermato di non aver mai mancato di rispetto alla dignità dell’aula, specificando che l’indumento non andrebbe considerato come una provocazione, ma come un simbolo di un’istanza importante.
Dopo diversi richiami, Pastorino ha infine rimosso la bandiera, sventolandola in segno di polemica per alcuni secondi. Questa azione ha posto l’accento sulle sue convinzioni e ha servito a incanalare l’attenzione della Giunta e di tutti i membri dell’assemblea sulle attuali crisi che colpiscono la popolazione palestinese.
un atto simbolico e politico
In una nota diffusa dalla Lista Orlando-Linea Condivisa, il gesto di Pastorino è descritto come un “atto simbolico, ma profondamente politico“, destinato a portare alla luce la tragica situazione che si sta verificando nella Striscia di Gaza. Il movimento ha l’intenzione di sollecitare un intervento diretto da parte della Giunta e del Consiglio rispetto a una crisi che non può essere ignorata.
Durante il suo intervento, Pastorino ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alla situazione attuale in Gaza, compiendo un’analisi profonda della condizione di vita della popolazione. “Cosa resta di Gaza oggi?“, ha chiesto retoricamente, evidenziando l’atroce realtà di una popolazione minacciata da condizioni di vita insostenibili.
la denuncia di un disastro umanitario
Pastorino ha descritto la situazione come un “disastro umanitario senza precedenti“, sottolineando che ci sono persone che muoiono di fame, sete e bombardamenti, mentre l’Europa e l’Occidente rimangono in silenzio. Ha parlato di un’assedio che colpisce con particolare durezza i più vulnerabili: donne, bambini, anziani e malati. Questo quadro drammatico pone una questione morale e politica che non può essere trascurata, e il capogruppo ha esortato i suoi colleghi a non chiudere gli occhi di fronte all’inevitabilità della sofferenza umana.
Pastorino ha spinto per un cambio di approccio da parte della Regione Liguria, sollecitando misure concrete. Ha depositato un ordine del giorno che chiede l’interruzione di ogni relazione istituzionale, promozionale o economica con il governo israeliano, richiamando l’attenzione sulle violazioni del diritto internazionale che stanno avvenendo e sul rischio di un genocidio in atto.
L’atto di Pastorino rappresenta non solo una protesta contro le ingiustizie che affliggono la popolazione della Striscia di Gaza, ma anche un tentativo di promuovere responsabilità e coscienza collettiva nel Consiglio regionale della Liguria. Gli sviluppi futuri su questa questione sono watchor per comprendere come la politica ligure intenda reagire a tali appelli e iniziative.