Juventus: il piano di rilancio 2024-2027 tra trofei e sostenibilità
La Juventus avvia un piano triennale per il rilancio, puntando a successi sportivi e stabilità finanziaria, con obiettivi ambiziosi in Champions League e una gestione oculata delle risorse.

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La Juventus si trova in un cruciale momento di transizione, con un ambizioso piano di rilancio volto a riconquistare la vittoria in campo e mantenere un solido equilibrio economico-finanziario. La gestione attuale, guidata dall’amministratore delegato Scanavino, ha tracciato un percorso triennale che mira a un equilibrio tra successi sportivi e stabilità finanziaria. Questo articolo esplora i dettagli del progetto che, nonostante le incertezze legate agli allenatori e alla rosa, ha come obiettivo quello di riportare la squadra bianconera ai vertici del calcio italiano ed europeo.
Il primo step verso il rilancio
La stagione 2023-2024 ha segnato l’inizio del piano triennale della Juventus, con obiettivi significativi da raggiungere. L’asticella era fissata sulla qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, il mantenimento del posto in questa prestigiosa competizione e la riduzione delle perdite. Due di questi obiettivi sono stati raggiunti: la squadra ha conquistato la qualificazione e ha registrato un utile di quasi 17 milioni di euro, un miglioramento notevole rispetto ai 95,1 milioni di euro di perdita dell’anno precedente. Questo progresso è stato possibile anche grazie al lavoro del direttore sportivo Giuntoli, che, con impegno, ha cercato di ridurre i costi operativi e, parallelamente, ha investito 250 milioni sul mercato per arrivare solo al quarto posto, un’esperienza che ha anche reso necessario un budget aggiuntivo non previsto da Elkann.
Tuttavia, l’operato di Giuntoli è stato oggetto di critiche, considerato non completamente soddisfacente da parte della dirigenza. La sua partenza ha rappresentato un ulteriore cambio di rotta nella gestione della squadra, con la certezza che i vertici del club siano impegnati a trovare equilibri tra spese e investimenti, per non compromettere l’obiettivo finale del rilancio.
Il secondo anno: nuove opportunità e sfide
Il secondo anno del piano di rilancio si prospetta con nuove opportunità. Con la qualificazione alla Champions League, si prevede un incremento dei ricavi, che potrebbero superare i 500 milioni. La dirigenza ha programmato una ricapitalizzazione per far fronte a eventuali scenari negativi, come l’assenza nella competizione europea, cercando di mantenere una certa serenità economica. Le strategie previste includono la cessione di calciatori come Vlahovic e un’ulteriore razionalizzazione degli stipendi, che già sono stati ridotti da 260 milioni a 110 milioni in cinque anni.
Il taglio dei costi è fondamentale per raggiungere l’obiettivo di scendere sotto i 100 milioni di spesa per gli stipendi, con l’intento di ringiovanire la rosa e rendere la squadra autosufficiente, riducendo la dipendenza dall’ammiraglia Exor che ha alimentato le casse della società con 900 milioni in aumenti di capitale negli ultimi anni. I tifosi, d’altra parte, osservano queste scelte con attenzione, aspettandosi un ritorno a una competitività di alto livello. L’auspicio è che la Juventus riesca a ritrovare la sua identità, puntando a conquistare un trofeo, come la Coppa Italia, e a rientrare tra le prime squadre sia in Serie A che in Europa.
Il terzo anno: ambizioni europee e prospettive finanziarie
Il terzo anno del piano triennale è concepito per vedere la Juventus competere ai massimi livelli in Europa. Gli obiettivi sono ambiziosi, con l’aspirazione di andare il più lontano possibile nella Champions League e di ripristinare la sfida per lo scudetto. Anche se gli scudetti non possono essere pianificati con certezza, il club ha la ferma intenzione di tornare a essere protagonista nel campionato italiano, ambendo a ridurre il divario di punti rispetto alla vetta.
I calcoli finanziari della Juventus indicano un obiettivo concreto: chiudere il bilancio in attivo per il 2027, puntando a ricavi operativi lordi di almeno 600 milioni, comparabili a quelli dell’era d’oro della gestione Agnelli. La Juventus si impegna dunque a combinare la solidità della sua struttura economica con il desiderio di ritorno ai successi sul campo, perseguendo contemporaneamente una visione sostenibile. Con questi propositi, il club bianconero si prepara a scrivere un nuovo capitolo, pronto a superare le sfide che il futuro riserva.