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La goccia che ha fatto traboccare il vaso: minacce ai medici e il silenzio della politica

Matteo Bassetti denuncia l’aumento delle minacce ai medici, evidenziando l’indifferenza della società e la necessità di una maggiore solidarietà per proteggere i professionisti della salute.

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La goccia che ha fatto traboccare il vaso: minacce ai medici e il silenzio della politica - Movitaliasovrana.it

Le minacce e gli insulti diretti a medici e professionisti della salute stanno diventando un fenomeno allarmante, e nonostante le condanne verbali espresse in occasioni isolate, la solidarietà collettiva sembra spesso mancare. Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive all’ospedale policlinico San Martino di Genova, ha denunciato questa situazione preoccupante, sottolineando l’ipocrisia di una reazione disomogenea quando si parla di minacce. Mentre la premier Giorgia Meloni ha ricevuto una vasta eco di sostegno per le minacce ricevute riguardo sua figlia, il clamore per le minacce ai medici continua a restare nell’ombra.

La vera battaglia dei medici contro le minacce

Negli ultimi quattro anni, molti medici, tra cui Bassetti, si sono trovati a fronteggiare aggressioni verbali, insulti e minacce quotidiane, trasformando il loro lavoro in un campo minato. Non si tratta solo di parole vuote; costantemente si leggono sui social messaggi nei quali viene augurata la morte ai professionisti sanitari. Queste aggressioni possono sembrare ignote al grande pubblico, e la ragione è semplice: sono troppe le persone che non si fermano a riflettere su quanto accade quotidianamente nei profili social degli operatori sanitari.

Bassetti ha osservato come sia ironico vedere una condanna unanime quando a essere minacciati sono i politici, mentre l’indifferenza regna sovrana nei confronti delle minacce rivolte ai medici. Questo squilibrio porta a una sensazione di abbandono e solitudine tra chi, giorno dopo giorno, si impegna in prima linea per la salute pubblica. La frustrazione è palpabile, e la richiesta di attenzione a questo fenomeno non passa inosservata.

Le motivazioni dietro le minacce

Un tema centrale nell’analisi delle minacce ai medici è il ruolo della politica. La campagna contro i vaccini, messa in atto da alcune forze politiche, ce lo dimostra chiaramente. Questa strategia ha innescato un clima di odio e sfiducia nei confronti di quei professionisti che si sono invece schierati a favore della scienza e della salute pubblica. Bassetti ha rimarcato come, nonostante l’evidenza scientifica dimostri l’importanza della vaccinazione, le posizioni no-vax continuino a diffondersi senza alcun intervento serio da parte delle autorità.

La presenza di una Commissione Parlamentare dedicata ai vaccini, secondo Bassetti, potrebbe sembrare un tentativo di legittimare il dissenso all’interno del dibattito politico, ed è proprio su questo punto che si accende la polemica. L’idea che dietro le minacce ci sia un sostegno implicito da alcune forze politiche porta a confessare che la polarizzazione continua a erodere la fiducia tra i cittadini e gli operatori sanitari.

La reazione di Matteo Bassetti

Deciso a non rimanere in silenzio, Bassetti ha adottato un approccio particolare: ha scelto di fare nome e cognome dei suoi aggressori, rendendo pubbliche le minacce ricevute. Attraverso i social, ha affermato che chi minaccia un medico deve assumersi le proprie responsabilità e la gogna mediatica diventa un modo per tutelare non solo se stesso, ma anche la professione. Questo approccio, audace e diretto, punta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’accresciuta aggressività nei confronti della comunità medica.

Mettere in evidenza chi si cela dietro a questi attacchi potrebbe costituire un passo nuovo verso la protezione di una categoria già sotto pressione. “Io non ho fatto nulla di male, ho solo svolto il mio compito di medico,” ha ribadito Bassetti, sottolineando che il suo intento è strettamente professionale e civico.

Un divario che cresce

L’infettivologo ha poi messo in luce un altro aspetto fondamentale: il divario tra la vita reale di medici, insegnanti e poliziotti, costantemente sottoposti ad attacchi e critiche, e il mondo politico, spesso avulso da queste problematiche. La scarsa attenzione nei confronti di chi lavora per il bene comune esprime un’incapacità di raccontare la realtà, allontanando sempre più i cittadini dai processi elettorali. Con un tasso di astensione crescente, è evidente che qualcosa non sta funzionando.

La mancanza di una vera e propria condanna collettiva nei confronti delle aggressioni ai medici genera una frattura con il pubblico, un allontanamento da una classe medica che dovrebbe godere di maggiore rispetto e tutela. Le parole di Bassetti non sono solo un grido d’allerta, ma richiamano all’azione e alla responsabilità sociale nel riconoscimento del dolore e della lotta quotidiana dei professionisti della salute.