Home L’OCSE rivede le previsioni economiche: crescita sottotono fino al 2026

L’OCSE rivede le previsioni economiche: crescita sottotono fino al 2026

L’OCSE prevede un significativo rallentamento della crescita economica globale, con stime riviste al ribasso per Stati Uniti, Cina e Italia, evidenziando la necessità di riforme e cooperazione internazionale.

L%27OCSE_rivede_le_previsioni_ec

L'OCSE rivede le previsioni economiche: crescita sottotono fino al 2026 - Movitaliasovrana.it

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha aggiornato le sue stime riguardo le prospettive economiche globali, evidenziando un netto ribasso. Secondo l’ultimo report, le aspettative di crescita sono afflitte da un contesto incerto e instabile, caratterizzato da barriere commerciali elevate e da condizioni finanziarie restrittive. Questo scenario preoccupa particolarmente gli investitori e i governi, costringendo molti paesi a rivedere le proprie strategie di sviluppo. L’analisi dell’OCSE mette in evidenza le zone del mondo più colpite e le dinamiche economiche che caratterizzeranno i prossimi anni.

Il contesto economico globale

Le previsioni dell’OCSE rappresentano un campanello d’allarme. La situazione economica attuale mostra segnali di deterioramento, con un calo significativo della fiducia da parte dei consumatori e degli investitori. La crescita globale è prevista rallentare dal 3,3% nel 2024 al 2,9% per i due anni successivi , un dato che riporta la crescita ai livelli più bassi dall’epoca della pandemia di Covid-19. Queste nuove indicazioni possono influenzare le politiche fiscali e monetarie dei governi, dal momento che si confrontano con una serie di sfide critiche di riforma e adattamento.

Il rapporto dell’OCSE sottolinea anche l’importanza di affrontare non solo l’insorgere di nuove barriere commerciali, ma anche l’esigenza di stabilizzare l’inflazione e migliorare la cooperazione internazionale per ripristinare un clima di fiducia. Le barriere commerciali elevate stanno diventando sempre più un ostacolo alla crescita, creando tensioni nelle relazioni internazionali.

Le prospettive per gli Stati Uniti e la Cina

Negli Stati Uniti, le previsioni indicano un significativo rallentamento della crescita. Si prevede che il PIL scenda dal 2,8% del 2024 all’1,6% nel 2025, per poi attestarsi a un ulteriore calo dell’1,5% nel 2026. Queste informazioni evidenziano un abbassamento delle aspettative economiche che potrebbe influenzare anche le politiche fiscali nazionali. La preoccupazione è rivolta all’impatto di questo rallentamento sul mercato del lavoro e sull’occupazione, fattori che erano stati relativamente stabili in tempi recenti.

Per quanto riguarda la Cina, il quadro non è comunque roseo. Già dal 5% di crescita prevista nel 2024, la stima cala al 4,7% nel 2025 e al 4,3% nel 2026. Questo trend di diminuzione è indice di sfide interne e esterne, tra cui la pressione economica globale e l’adattamento alle nuove dinamiche di mercato.

L’Italia e il contesto euro-mediterraneo

Anche l’Italia deve fare i conti con una revisione al ribasso delle previsioni economiche. Si prevede una crescita dello 0,7% nel 2024, seguita da un ulteriore calo allo 0,6% nel 2025, ma con un lieve miglioramento nel 2026, riportandola nello 0,7%. Queste proiezioni sono comunque superiori a quelle dell’FMI, sebbene non esenti da dubbi sulla loro sostenibilità. Mentre il resto della zona euro continuerà a mostrare una certa resilienza, con previsioni che parlano di un +1% nel 2025 e un +1,2% nel 2026, diversi paesi, tra cui Germania e Francia, fanno registrare valori di crescita modesta ma in linea con il contesto generale.

La Spagna si distingue con una previsione di crescita più sostenuta , anche se ha subito un ritocco al ribasso dello 0,2%. Questi dati evidenziano la diversità di reazione delle varie economi europee di fronte a un clima economico tanto incerto.

La necessità di riforme e stabilità

In risposta a questa situazione di insicurezza economica, sono fondamentali alcune misure chiave proposte dall’OCSE. Prima fra tutte, la necessità di abbattere le barriere commerciali che continuano a ostacolare la crescita. L’organizzazione suggerisce che una liberalizzazione del commercio non solo aiuterebbe a migliorare le prospettive economiche, ma contribuirebbe anche a contenere l’inflazione, una delle maggiori preoccupazioni per i governi attuali.

L’OCSE fa un appello per una risoluzione pacifica ai conflitti geopolitici, tra cui la guerra della Russia contro l’Ucraina e le tensioni in Medio Oriente. Stabilizzare queste aree contribuirebbe a costruire un clima di maggiore fiducia, creando opportunità per investimenti in settori chiave.

Alla luce delle nuove sfide economiche, sarà cruciale per i governi e le istituzioni prendere azioni decisive per affrontare questi problemi e garantire una crescita sostenibile per il futuro.