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Nuovo accordo tra Newcleo e Slovacchia per riutilizzare il combustibile nucleare esaurito

Accordo tra Newcleo e Slovacchia per ottimizzare il combustibile nucleare esaurito, promuovendo l’autosufficienza energetica e sviluppando reattori modulari avanzati nel contesto della sostenibilità europea.

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Nuovo accordo tra Newcleo e Slovacchia per riutilizzare il combustibile nucleare esaurito - Movitaliasovrana.it

L’industria del nucleare europeo segna un importante traguardo grazie a un accordo recentemente siglato tra Newcleo e la Slovacchia. Questo intesa, formalizzata durante l’incontro tra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro slovacco Robert Fico, ha l’obiettivo di ottimizzare l’uso del combustibile nucleare esaurito e di supportare l’autosufficienza energetica della Slovacchia e del continente europeo.

Il centro di sviluppo per il combustibile nucleare esaurito

Newcleo, azienda guidata da Stefano Buono, e Javys, la società statale slovacca dedicata alla gestione del combustibile nucleare e allo smantellamento delle infrastrutture nucleari, formano una joint venture per creare un Centro di Sviluppo focalizzato sull’utilizzo del combustibile nucleare esaurito. Questa iniziativa si inserisce nel contesto più ampio di accordi già firmati nel gennaio 2025, segnando un passo concreto verso l’installazione di quattro reattori modulari avanzati di quarta generazione nel sito di Jaslovské Bohunice in Slovacchia.

Nella nuova joint venture, Javys detiene il 51% e Newcleo il 49% delle azioni. L’accordo prevede lo sviluppo di reattori capaci di generare una potenza totale di 800 megawatt, alimentati da combustibile Mox, che è una miscela di ossido di uranio naturale e ossido di plutonio. Questo combustibile sarà prodotto utilizzando il combustibile nucleare esaurito estratto dalla flotta di reattori attivi in Slovacchia, con l’obiettivo finale di riprocessare il combustibile nel futuro impianto di produzione di Mox progettato da Newcleo in Francia.

Un modello operativo innovativo per l’industria nucleare

L’idea alla base di questo nuovo approccio è di stabilire un modello operativo che riesca a integrare i reattori termici e veloci. Questi ultimi sono in grado di bruciare le scorie nucleari, chiudendo il ciclo del combustibile. L’obiettivo dichiarato di questo modello è di esprimere il potenziale del combustibile nucleare esaurito, che può essere visto non come un problema, ma come una soluzione per migliorare la sicurezza e l’indipendenza energetica, aprendo di fatto una nuova era per l’industria nucleare.

Stefano Buono ha commentato l’importanza di questa iniziativa, sottolineando che la Slovacchia potrebbe diventare un pioniere nel ciclo chiuso del combustibile nucleare, un cambiamento di paradigma che offre opportunità significative per l’intera Europa. Con il riprocessamento del combustibile esaurito, si mira a migliorare l’efficienza delle risorse esistenti, riconvertendo quella che in passato era una questione critica in una risorsa.

Vantaggi ambientali e sostenibilità a lungo termine

L’adozione di modelli multi-riciclo tramite i reattori LFR pone in risalto il potenziale dell’energia nucleare come fonte durevole. Il combustibile nucleare esaurito presente in Europa potrebbe sostenere le esigenze energetiche del continente per millenni, riducendo non solo la quantità di scorie nucleari, ma anche abbattendo la loro radiotossicità. Questo approccio permette un abbattimento significativo dei materiali radioattivi a lunga durata, il che rende meno oneroso e più gestibile il processo di conservazione.

Già in fase operativa, la joint venture avvierà uno studio di fattibilità per l’implementazione dei reattori LFR-AS-200 presso il sito di Jaslovské Bohunice. Se ciò non bastasse, le due parti continueranno a collaborare con il governo francese e con le filiere di approvvigionamento del combustibile, al fine di sviluppare soluzioni per il trasporto e il riprocessamento del combustibile nucleare esaurito.

Un passo decisivo per l’energia nucleare in Europa

Il presidente del CDA di Javys, Peter Gerhart, ha evidenziato come questo progetto non sia solo un miglioramento per la Slovacchia, ma possa fungere da modello anche per il resto d’Europa in materia di gestione sicura ed efficiente del combustibile nucleare esaurito. La Slovacchia, con questo nuovo approccio, sta diventando un attore chiave in un settore che si preannuncia sempre più strategico per il futuro energetico del continente.