Risultati promettenti per il carcinoma polmonare: la nuova combinazione di farmaci si distingue al Meeting ASCO 2025
PharmaMar presenta risultati promettenti dello studio IMforte al Meeting ASCO 2025, evidenziando un significativo miglioramento nella sopravvivenza dei pazienti con carcinoma polmonare a piccole cellule trattati con lurbinectedin e atezolizumab.

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Al Meeting annuale dell’American Society of Clinical Oncology 2025 che si è tenuto a Chicago, PharmaMar ha presentato risultati significativi dello studio di fase 3 IMforte. Questo studio ha esaminato l’uso della combinazione di Zepzelca e atezolizumab come trattamento di mantenimento di prima linea per pazienti affetti da carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso , dopo una terapia di induzione con carboplatino, etoposide e atezolizumab. I dati emersi dalla ricerca indicano un miglioramento notevole nella sopravvivenza dei pazienti, aprendo nuove possibilità per affrontare questa forma aggressiva di cancro.
La sfida del carcinoma polmonare a piccole cellule
Il carcinoma polmonare a piccole cellule rappresenta una delle forme più aggressive di cancro ai polmoni, con una prognosi generalmente infausta. Ogni anno, in Europa, si registrano tra 63.000 e 72.000 nuovi casi di questa malattia, e la maggior parte dei pazienti è colpita da una forma in stadio esteso al momento della diagnosi. Le opzioni terapeutiche in questi casi sono spesso limitate e la prognosi è solitamente sfavorevole. Lo studio IMforte segna un importante passo avanti poiché è il primo studio globale di fase 3 in grado di dimostrare un significativo miglioramento in termini di sopravvivenza libera da progressione e di sopravvivenza globale per i pazienti in trattamento di mantenimento con lurbinectedin e atezolizumab. Questa combinazione potrebbe diventare un nuovo standard di cura, apportando un cambiamento sostanziale nella gestione di questa malattia.
Dettagli dello studio IMforte
I risultati dello studio IMforte rivelano dati impressionanti. Dopo la terapia di induzione a base di carboplatino, etoposide e atezolizumab, i pazienti che non presentavano progressione della malattia sono stati randomizzati a ricevere lurbinectedin in combinazione con atezolizumab o atezolizumab da solo. I risultati mostrano una PFS mediana di 5,4 mesi per i pazienti trattati con la combinazione rispetto ai 2,1 mesi osservati in chi riceveva solo atezolizumab. Questo corrisponde a una riduzione del rischio di progressione della malattia o di morte del 46%. Anche la sopravvivenza globale mediana ha mostrato un chiaro miglioramento, raggiungendo 13,2 mesi rispetto ai 10,6 mesi per il solo atezolizumab.
Implicazioni per il trattamento e la pratica clinica
L’importanza di questi risultati non può essere sottovalutata. Filippo de Marinis, direttore della Divisione di Oncologia toracica dell’Istituto europeo di oncologia di Milano, ha evidenziato come, nella pratica clinica odierna, la maggior parte dei pazienti con questa malattia abbia opzioni terapeutiche limitate. In Italia, più di 40.000 nuovi casi di carcinoma polmonare si registrano annualmente, e circa il 15% di questi sono rappresentati da carcinoma a piccole cellule. I dati dello studio IMforte, che sono stati pubblicati anche su ‘The Lancet‘, potrebbero modificare radicalmente l’approccio terapeutico, migliorando significativamente le prospettive di vita dei pazienti.
Prossimi passi e approvazione normativa
Le scoperte dello studio IMforte costituiranno la base per la presentazione di una supplemental New Drug Application all’agenzia americana FDA, da parte di Jazz Pharmaceuticals, e per una domanda di autorizzazione all’immissione in commercio all’Agenzia europea per i medicinali da parte di PharmaMar. Javier Jiménez Jiménez, Chief Medical Officer di PharmaMar, ha sottolineato come l’approvazione di questo trattamento offrirebbe ai pazienti l’accesso a lurbinectedin in una fase precoce della terapia, il che consentirebbe di prolungare la durata della risposta della malattia e migliorare la sopravvivenza. Questi sviluppi segnano un punto di svolta nella lotta contro il carcinoma polmonare a piccole cellule, offrendo nuove speranze a pazienti e medici.