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Aumento del traffico aereo e nomine controversie: la situazione dell’aviazione italiana nel 2025

L’estate 2025 segna un aumento del traffico aereo in Italia, con disservizi e nomine politiche nell’Enac che sollevano preoccupazioni sulla gestione e la sicurezza nel settore.

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Aumento del traffico aereo e nomine controversie: la situazione dell'aviazione italiana nel 2025 - Movitaliasovrana.it

Questa estate porta con sé il consueto incremento del traffico aereo, obbligando vacanzieri e cittadini a confrontarsi con una situazione critica nei principali aeroporti del Paese. L’Enac, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, si trova a gestire il caos organizzativo, con cancellazioni, ritardi e problemi strutturali, mentre le nomine in posizioni chiave sembrano sempre più essere influenzate da logiche politiche piuttosto che da meriti professionali.

Traffico aereo in crescita e connessioni limitate

L’estate 2025 si avvia a diventare un’ulteriore sfida per il settore aereo italiano, già sotto pressione. La crescita del traffico aereo, prevista dall’Enac, sarà accompagnata da operazioni di potenziamento delle Ferrovie dello Stato che, durante i mesi estivi, proseguirà con lunghe interruzioni delle linee ferroviarie. Queste operazioni incideranno sulla mobilità degli utenti, portando a un aumento della domanda per i collegamenti aerei.

I maggiori scali del Paese stanno già mostrando segni di congestione e disservizi. Situazioni di questo tipo sembrano già verificabili con le frequenti cancellazioni di voli low cost, che mettono a serio rischio i piani di viaggio di moltissimi cittadini. Inoltre, l’aumento delle tariffe aeree, spesso inspiegabile, crea un ulteriore ostacolo per i passeggeri, costretti a fare i conti con un costo della vita sempre più elevato. Accanto a tutto ciò, le problematiche legate alla gestione del personale nel settore del handling e all’assistenza ai passeggeri si fanno sempre più evidenti. I temi della sicurezza, tanto a terra quanto in volo, dovrebbero essere una priorità, ma le notizie di conflitti sindacali, carenza di organico e gestione delle emergenze ben lontana dagli standard raccomandati, pongono interrogativi preoccupanti.

La deriva delle nomine politiche

Il mondo delle nomine nei consiglieri delle società a partecipazione pubblica in Italia ha subito una metamorfosi negli ultimi anni. Da un modello che prediligeva la competenza e l’esperienza, si è passati a una logica più vicina al favoritismo e alle relazioni personali. Da decenni, i cambiamenti nella leadership delle aziende statali avvengono in funzione degli equilibri politici del momento, rendendo il posizionamento nei ruoli chiave una questione di fedeltà piuttosto che di meriti professionali.

In particolare, la recente nomina di Alexander D’Orsogna a Direttore Generale dell’Enac ha sollevato molti dubbi tra esperti del settore. Nonostante la sua esperienza nel marketing di compagnie aeree e la direzione, seppur brevemente, dell’aeroporto di Ancona, molti si interrogano sulla reale preparazione necessaria per svolgere un ruolo così cruciale. La condotta del suo lavoro all’aeroporto marchigiano, dove ha gestito la continuity territoriale con tassi di riempimento disastrosi, è un chiaro segnale di come la valutazione non si basasse su risultati tangibili.

La questione della continuità territoriale

La continuità territoriale aerea è un tema delicato e significativo per l’Italia, che mira a garantire collegamenti aerei tra regioni più isolate e le grandi città. Tuttavia, dall’analisi emergono non pochi problemi. Per il caso di Ancona, che dista dal resto del Paese e non è collocata in una posizione che ne richieda una connessione aerea indispensabile, la gestione delle risorse pubbliche ha mostrato falle significative: investire milioni di euro per garantire rotte con un tasso di riempimento risibile rappresenta una questione di grande importanza.

Le normative europee, che suggeriscono di non avere rotte nazionali se non distanti almeno 500 km, mettono in dubbio la validità delle scelte gestionali adottate. Questo scetticismo si fa ancora più forte quando si considera che D’Orsogna, il cui operato ha portato a perdite economiche, si ritrova ora alle redini di un ente che gestisce un’intera nazione. I dubbi sulla sua idoneità a occupare tale carica rimangono fondati.

La storia dell’Enac e il futuro

Per oltre quattro decenni, l’Enac ha visto alla sua guida esperti del settore aviazione, molti dei quali con lunghi trascorsi in compagnie aeree di grande prestigio come Alitalia. L’arrivo di un profilo come quello di D’Orsogna, che porta con sé un bagaglio professionale di limitata divulgazione nel settore, rappresenta una rottura rispetto alle scelte passate. Questo cambiamento solleva interrogativi importanti sulla direzione futura dell’ente.

Nella gestione di un comparto tanto strategico, la predominanza della competenza dovrebbe prevalere su logiche politiche e relazionali. Con esperti a reclamare una revisione delle pratiche di nomina e una coscienza critica sulla scelta dei dirigenti, ci si aspetta un rinnovato focus su meritocrazia e risultati, affinché l’aviazione italiana possa rialzarsi da situazioni di crisi e rispettare gli standard richiesti dai mercati internazionali.

L’attenzione è ora rivolta a comprendere quali criteri abbiano guidato le decisioni del Ministero dei Trasporti e quali passi verranno compiuti per garantire un futuro più solido all’intero panorama aereonautico. Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere come queste dinamiche si rifletteranno sull’efficienza dei servizi e sulla fruizione dei collegamenti aerei fondamentali per i cittadini italiani.