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La lotta alle associazioni criminali al centro del dibattito politico europeo

Giovanni Melillo, procuratore nazionale Antimafia, sottolinea l’urgenza di inserire la lotta contro il crimine organizzato nell’agenda politica europea e propone un’architettura giuridica comune per affrontare le mafie.

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La lotta alle associazioni criminali al centro del dibattito politico europeo - Movitaliasovrana.it

Nelle recenti audizioni della Commissione LIBE del Parlamento Europeo, Giovanni Melillo, procuratore nazionale Antimafia, ha messo in evidenza l’importanza cruciale di riportare il tema della lotta contro il crimine organizzato nell’agenda politica dell’Unione Europea. L’intervento di Melillo sottolinea come ogni passo indietro su questa questione possa avere conseguenze gravi e sfavorevoli.

L’importanza della lotta contro il crimine organizzato

Giovanni Melillo ha esemplificato come il modello italiano di contrasto alla criminalità organizzata si sia sviluppato attraverso anni di lotta concreta contro organizzazioni mafiose che hanno mostrato un forte radicamento nel territorio. Questo modello non solo ha fatto leva sulle esperienze accumulate nel suo Paese, ma rappresenta anche una risorsa preziosa per l’intera Unione Europea. Il procuratore ha ribadito che la condivisione delle esperienze italiane può rafforzare le politiche europee in materia di lotta alla criminalità e di prevenzione dell’infiltrazione mafiosa in settori chiave dell’economia legale.

L’analisi di Melillo mette in evidenza il costo umano e sociale di questa battaglia. Molti hanno perso la vita nel tentativo di combattere contro le organizzazioni criminali, e questo deve fungere da monito per i politici europei. Durante il suo intervento, Melillo ha richiamato all’azione tutti i membri della Commissione, avvisando che c’è una necessità urgente di intervenire in modo efficace. La lotta contro il crimine organizzato deve essere una priorità a lungo termine, non una questione relegata a momenti di emergenza.

La richiesta di un’architettura giuridica comune

Giuseppe Antoci, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, ha espresso un sentito grazie a Melillo per la voce della magistratura italiana portata in Europa. Antoci ha sostenuto che la sola repressione serve a poco se non è accompagnata da misure legali efficaci. Ha proposto l’idea di un’architettura giuridica comune in Europa, che possa fornire strumenti normativi armonizzati per combattere efficacemente le mafie.

Le proposte di Antoci alludono a un sistema integrato che favorisca la cooperazione operativa e giudiziaria tra i vari Stati membri. La mancanza di una strategia cohesive rende difficile affrontare il problema della criminalità organizzata in modo efficace, poiché le mafie non conoscono confini e operano con una logica transnazionale.

La strategia europea per la sicurezza interna

Durante l’audizione, Melillo ha lodato la nuova Strategia europea per la sicurezza interna, definendola come un punto di svolta potenziale per la lotta al crimine organizzato. Questa iniziativa si distingue per il suo approccio sistemico e per l’urgenza con cui riconosce la problematica della criminalità organizzata.

Con una sempre crescente operatività transnazionale delle organizzazioni mafiose, è fondamentale che l’Unione Europea lavori non solo alla repressione, ma anche alla prevenzione. L’obiettivo è chiaro: l’identificazione del reato di associazione di tipo mafioso dovrebbe essere incorporato nel diritto penale europeo. Tale passo non sarebbe solo un simbolo di unità, ma rappresenterebbe anche un impegno concreto per garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela della legalità in tutti gli Stati membri.

Il dibattito sulla lotta contro la criminalità organizzata sta trovando sempre più spazio nel panorama politico europeo. Con l’audizione di Giovanni Melillo, è emersa l’esigenza di un cambio di passo, ora più che mai necessario per affrontare una minaccia globale che colpisce il cuore dell’economia e della società.