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L’Europa accelera la cooperazione con l’Ucraina per le materie prime strategiche

L’accordo tra Ucraina e Stati Uniti rafforza la cooperazione mineraria, mentre l’UE investe 5,5 miliardi di euro in progetti strategici per ridurre la dipendenza da fornitori esterni e promuovere sostenibilità.

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L'Europa accelera la cooperazione con l'Ucraina per le materie prime strategiche - Movitaliasovrana.it

L’accordo recentemente firmato tra Ucraina e Stati Uniti rappresenta un passo importante per rafforzare la collaborazione internazionale in ambito minerario. Dopo l’incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, la Commissione Europea si sta muovendo velocemente per ampliare i suoi approvvigionamenti di risorse minerarie cruciali, nel tentativo di ridurre la dipendenza da fornitori esterni. Il progetto di estrazione di grafite a Balakhivka, situata a circa 350 km a sud di Kiev, è uno dei tredici che Bruxelles ha selezionato per diversificare le sue fonti di approvvigionamento di materie prime. Questo passo strategico non solo mira a garantire forniture stabili e sicure, ma è anche fondamentale per sostenere l’industria dei veicoli elettrici e delle tecnologie verdi.

I progetti e le risorse strategiche selezionate

L’elenco dei progetti approvati dalla Commissione Europea abbraccia una vasta gamma di risorse. Su un totale di tredici iniziative, dieci si concentrano su materie prime essenziali per la produzione di veicoli elettrici, batterie e sistemi di accumulo. Tra queste si trovano litio, nichel, cobalto, manganese e grafite, tutte risorse indispensabili per l’industria automotive contemporanea e per le tecnologie legate alle rinnovabili.

Inoltre, Bruxelles ha previsto due interventi in Africa focalizzati sull’estrazione di terre rare, una categoria di minerali altamente richiesti per la produzione di magneti utilizzati nelle turbine eoliche e nei motori elettrici. Altri materiali, come il rame, il tungsteno e il boro, rivestono importanza in ambiti che vanno dalle reti elettriche alla difesa. La commissione ha promesso che gli investimenti necessari, per avviare queste attività, ammontano a circa 5,5 miliardi di euro, sottolineando l’impegno dell’Unione Europea per attuare un piano di approvvigionamento più robusto e diversificato.

L’importanza delle materie prime nella strategia dell’Unione Europea

Negli ultimi anni, il tema delle materie prime ha guadagnato centralità nella politica economica dell’Unione Europea, soprattutto alla luce delle criticità legate alla dipendenza da pochi paesi come Cina e Turchia. Con l’introduzione del Critical Raw Material Act , la Commissione ha cercato di creare un quadro normativo per diversificare le fonti di approvvigionamento. Tra gli obiettivi fissati dalla normativa vi è la necessità che almeno il 10% del consumo annuo dell’Unione arrivi da estrazioni interne. Inoltre, è previsto che il 40% del consumo sia garantito da trasformazioni realizzate all’interno dell’Unione e che almeno il 25% provenga dal riciclaggio interno. Queste misure mirano a garantire un ciclo di approvvigionamento che migliori la sicurezza e la sostenibilità dell’industria europea.

Riflettendo su queste strategie, Stéphane Séjourné, vicepresidente della Commissione Europea, ha sottolineato come queste misure siano fondamentali per realizzare le ambizioni industriali e climatiche dell’Europa. La Commissione mira a creare opportunità di crescita nei paesi coinvolti, mentre si posiziona per ottenere catene di approvvigionamento più forti e sicure.

I progetti minerari in Serbia e le controversie ambientali

Un altro aspetto degno di nota è l’inclusione della Serbia nel panorama della cooperazione mineraria europea. Qui si sta sviluppando un progetto di estrazione di litio e boro, promosso dall’azienda anglo-australiana Rio Tinto, nella valle del fiume Jadar. Questo progetto ha suscitato forti reazioni da parte della popolazione locale, preoccupata per l’impatto ambientale e i rischi per l’ecosistema. Storicamente, il governo serbo aveva già temporaneamente bloccato l’estrazione per motivi di sostenibilità, ma una sentenza della Corte costituzionale ha successivamente ripristinato il progetto.

La valle del Jadar è considerata il fulcro delle più grandi riserve di litio in Europa, risorsa cruciale per l’industria delle batterie. Le contestazioni legittime dei cittadini hanno messo in luce le difficoltà di bilanciare esigenze minerarie e salvaguardia ambientale. È evidente che la lotta per l’estrazione di minerali strategici dovrà affrontare non solo sfide economiche, ma anche sociali ed ecologiche.

Progetti integrati e futuri sviluppi in Europa

L’approvazione dei nuovi progetti minerari rientra in un pacchetto più ampio, che include 47 iniziative sui minerali strategici già selezionati a marzo. Questi progetti, cruciali per la transizione verso una economia più verde e digitale, includono anche diverse iniziative in Italia, localizzate a Padova, Rosignano, Ceccano e Portovesme, evidenziando l’interesse italiano verso la materia. La varietà di queste iniziative testimonia la volontà dell’Unione Europea di diventare leader nel settore delle materie prime, con l’obiettivo di garantire un futuro più sostenibile per l’industria e per l’ambiente.