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Milano: famiglie sospese in lotta per la casa, parte lo sciopero della fame

Il Comitato Famiglie Sospese denuncia la crisi abitativa a Milano, con oltre 4000 famiglie senza casa, e avvia uno sciopero della fame per sollecitare risposte concrete dalla politica.

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Milano: famiglie sospese in lotta per la casa, parte lo sciopero della fame - Movitaliasovrana.it

Di fronte al Palazzo Marino, cuore pulsante della politica milanese, una scena toccante cattura l’attenzione dei passanti. Mercoledì mattina, 4 giugno, il Comitato Famiglie Sospese ha organizzato una conferenza stampa per denunciare la drammatica situazione di oltre 4000 famiglie rimaste senza casa. L’immagine di due figure bendate, una con un timer e l’altra con una scatola piena di chiavi, rappresenta le promesse non mantenute e l’abbandono che molte persone affrontano. Questo tumulto si inserisce in un contesto critico dovuto al blocco di numerosi progetti edilizi a Milano, lasciando centinaia di famiglie in un limbo di incertezze.

La situazione attuale: un limbo abitativo

L’emergenza abitativa a Milano è oggi palpabile. Con oltre 4000 famiglie che si trovano senza un tetto, la crisi edilizia sta creando tensioni sociali. Secondo il Comitato, queste famiglie sono rimaste intrappolate in una rete di progetti edilizi congelati a causa di inchieste e blocchi normativi. “Siamo in un limbo”, afferma Filippo Borsellino, uno dei portavoce dell’organizzazione, evidenziando come questa incertezza stia deteriorando la qualità della vita di molti cittadini. Le chiavi di casa, simbolo sperato di un futuro migliore, ora rappresentano solo promesse infrante, amplificando il senso di abbandono e impotenza.

La conferenza stampa non è solo una denuncia, ma anche un appello diretto alla politica. Le famiglie perse nel mare di burocrazia e incertezze chiedono risposte. Una situazione che richiede attenzione e azioni concrete. La resistenza di queste famiglie non è solo una questione di abitazione, ma di dignità, stabilità e diritto a una vita dignitosa.

La risposta della politica e le aspettative delle famiglie

Dopo un incontro con la magistrato Siciliano, il Comitato aveva inizialmente alimentato speranze, intravedendo un possibile percorso verso la risoluzione della crisi. Tuttavia, il silenzio successive ha portato a delusione e diffidenza. “Ci hanno accusati di essere troppo silenziosi, eppure ci sentiamo in dovere di far sentire la nostra voce”, dichiara Borsellino. “Oggi iniziamo uno sciopero della fame itinerante, per stimolare un cambiamento”. Affermazioni che mettono in evidenza la frustrazione accumulata e l’urgenza di una reazione da parte delle istituzioni.

Lo sciopero della fame non è una mera protesta, ma un grido di aiuto. Ogni giorno, i membri del Comitato si recheranno presso i cantieri dei progetti sospesi, portando la propria testimonianza e creando una connessione tangibile tra il problema e la sua origine. Borsellino si fa portavoce delle famiglie, affermando che ognuna di esse merita un futuro e una casa. Questo passo segna una nuova fase nella lotta per i diritti abitativi a Milano, una città che si trova a dover affrontare la disuguaglianza abitativa mentre continua a crescere.

La resistenza continua

Il gruppo di famiglie non è disposto a cedere senza combattere. Nelle loro parole si avverte la determinazione di affrontare la situazione fino in fondo: “Continueremo il nostro sciopero finché la politica non si prenderà le proprie responsabilità.” Con 150 progetti congelati, la lunga battaglia per un diritto fondamentale sembra ancora lontana da una soluzione. L’impegno di Borsellino di proseguire quotidianamente la protesta e di invitare le famiglie a unirsi a lui dimostra la perseveranza del Comitato nel far sentire la propria voce.

La mobilitazione continuerà con la speranza che sempre più cittadini e politici si uniscano a loro per affrontare questo problema. Ogni chiave che non viene utilizzata è una vita in attesa, una famiglia che sta soffrendo in silenzio. La lotta per la casa è una questione di giustizia sociale, e il Comitato Famiglie Sospese si impegna a fare tutto il necessario affinché le istituzioni riconoscano la gravità della situazione e inizino a prendere misure efficaci.