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new Financial Secrecy Index: il ritratto degli Stati nella lotta contro l’evasione fiscale

Il Financial Secrecy Index rivela come paesi come Stati Uniti e Italia ostacolino la trasparenza fiscale, facilitando l’evasione e l’occultamento di capitali illeciti a livello globale.

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new Financial Secrecy Index: il ritratto degli Stati nella lotta contro l'evasione fiscale - Movitaliasovrana.it

Il Financial Secrecy Index, redatto dalla ONG Tax Justice Network, offre uno sguardo approfondito sulla complicata questione della segretezza finanziaria a livello globale. Questa nuova edizione del rapporto mette in luce come diversi paesi, tra cui l’Italia, continuino a facilitare l’occultamento di capitali illeciti e l’evasione fiscale. Le informazioni contenute nel report sollevano interrogativi cruciali sulle politiche fiscali attuali e sui loro effetti sulle * economie nazionali* e globali.

gli Stati Uniti e il primato nella segretezza finanziaria

Nel nuovo documento, gli Stati Uniti si confermano al primo posto tra i paesi che più supportano l’occultamento di capitali. Con una quota globale del 25% e un punteggio di segretezza aumentato da 67,4 a 68,6 su 100, le politiche fiscali statunitensi continuano a sollevare preoccupazioni. La valutazione del Polity Project, realizzata dal Center for Systemic Peace, ha recentemente declassato gli Stati Uniti da democrazia a “anocrazia“, descrivendo un sistema di governo che presenta caratteristiche di entrambe le forme di governo, ma con una tendenza anti-democratica.

Questo cambiamento nelle dinamiche politiche ha avuto ripercussioni dirette sulla trasparenza fiscale. Infatti, il governo statunitense ha già smantellato strumenti cruciali per garantire la trasparenza fiscale, minando la capacità dell’Internal Revenue Service di svolgere efficacemente il proprio lavoro. Inoltre, gli Stati Uniti hanno minacciato di adottare misure contro i paesi che cercano di implementare una tassazione minima per le multinazionali, creando così un clima di incertezza per quelle nazioni che cercano di strappare una fetta di giustizia fiscale.

l’italia e l’opposizione alla cooperazione fiscale europea

Tra le nazioni che si sono distinte per la loro resistenza a implementare la Convenzione sulla reciproca assistenza amministrativa vi è l’Italia, che si unisce a una lista di altri paesi come Austria, Germania e Lussemburgo. Questa convenzione è un fondamentale strumento fiscale necessario per combattere l’evasione fiscale internazionale, eppure l’Italia rifiuta di offrire assistenza ai paesi extra-UE quando richiesto. Questa situazione solleva domande sul duplice standard nella gestione delle politiche fiscali: severità per i cittadini interni e tolleranza nei confronti di capitali illeciti provenienti dall’estero.

La vicedirettrice delle politiche di Tax Justice Network, Moran Harari, ha commentato questa situazione, evidenziando come molti stati membri dell’Unione Europea applicano regole fiscali rigide solo ai loro cittadini. Tuttavia, risolvono le loro problematiche interne offrendo rifugio per i capitali illeciti al di fuori dell’Unione. La posizione dell’Unione Europea, che si proclama leader nella trasparenza fiscale, risulta contraddittoria poiché il 21% della segretezza finanziaria globale proviene da paesi membri. La resistenza alla cooperazione internazionale continua a minare gli sforzi per riformare il sistema fiscale mondiale.

gli abusi fiscali e le implicazioni economiche

Tax Justice Network ha stimato che gli abusi fiscali perpetrati da multinazionali e individui benestanti generano ogni anno una perdita di gettito di circa 492 miliardi di dollari per gli stati. Di questi, circa 348 miliardi provengono dallo spostamento di profitti all’estero per eludere la tassazione, mentre 145 miliardi sono riconducibili all’occultamento di ricchezze offshore. Queste cifre parlano chiaro: la necessità di una riforma del sistema fiscale globale è urgente.

La proposta di convenzione delle Nazioni Unite mira a rivedere questa situazione critica, ma diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito e Giappone, continuano a opporre resistenza alle iniziative di rassicurazione fiscale globali. Questa opposizione è preoccupante, poiché perpetua l’ineguaglianza fiscale tra paesi, favorendo i più ricchi e lasciando indietro le nazioni in via di sviluppo.

Testimoniare queste dinamiche dissacranti è di grande importanza, poiché gli effetti della condotta fiscale di molti paesi si riversano sull’intera economia globale. La riforma della tassazione è un passo cruciale per garantire un ambiente economico più giusto e equo per tutti i cittadini, limitando il fenomeno dell’evasione fiscale e dell’occultamento di capitali.