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Richiesta urgente: potenziare il pool della procura di firenze per le indagini sulle stragi

Il Coordinamento Nazionale delle Associazioni di Vittime di Stragi chiede un potenziamento del pool investigativo della Procura di Firenze per garantire la prosecuzione delle indagini sulle stragi del 1993.

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Richiesta urgente: potenziare il pool della procura di firenze per le indagini sulle stragi - Movitaliasovrana.it

Il Coordinamento Nazionale di Associazioni e Familiari di Vittime di Stragi e Attentati ha lanciato un allarme significativo in merito alla gestione delle indagini sulle stragi del 1993. Questo grido di dolore è stato sollevato in particolare dall’Associazione dei Familiari delle Vittime della Strage di Via dei Georgofili, che ha evidenziato l’importanza di non vanificare anni di duro lavoro investigativo. L’associazione ha formalizzato richieste specifiche alle autorità, affinché il pool della Procura di Firenze si arricchisca di magistrati con expertise antimafia, per garantire la prosecuzione efficace delle indagini.

La situazione attuale della procura di firenze

La procura di Firenze, già impegnata su più fronti riguardanti le stragi del 1993 e la strage del Rapido 904, sta vivendo una fase di transizione. Negli scorsi mesi, l’ufficio ha subito l’uscita di due magistrati di spicco: Luca Tescaroli, ora procuratore di Prato, e Luca Turco, in pensione. Le loro partenze hanno lasciato un vuoto difficile da colmare in un contesto che già richiedeva attenzione e competenza specifica.

L’Associazione delle Vittime di Via dei Georgofili ha commentato questa situazione dicendo che “quei magistrati erano stati punti di riferimento imprescindibili per lo sviluppo delle indagini”. Questo vuoto potrebbe compromettere la qualità delle indagini, dando opportunità a facili archiviazioni, secondo le preoccupazioni espresse dai familiari delle vittime. Le inchieste attuali coinvolgono nomi noti, come Marcello Dell’Utri, già condannato a sette anni per concorso esterno alla mafia, e Mario Mori, ex generale del Ros dei Carabinieri. Queste inchieste affrontano sfide complesse, soprattutto dopo che Silvio Berlusconi è stato indagato fino alla sua morte.

La lettera di richiesta alla procura nazionale antimafia

In risposta alla crescente preoccupazione, l’associazione ha ufficialmente richiesto al Presidente della Repubblica, in qualità di presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, nonché alla Procura Nazionale Antimafia, un urgente rinforzo dell’attuale pool investigativo. I familiari delle vittime hanno sottolineato i rischi di chiusura delle inchieste e l’importanza di mantenere vivo il lavoro investigativo.

La lettera dell’associazione esprime chiaramente l’intento di preservare “il prezioso lavoro svolto per anni dai vari titolari delle inchieste”. È fondamentale, secondo quanto segnalato, che si provveda al rafforzamento del pool per queste indagini, anche attingendo a magistrati della Procura Nazionale Antimafia. Tra le esperienze precedenti a cui si fa riferimento, ci sono quelle di magistrati come Pietro Grasso e Gabriele Chelazzi, noti per il loro contributo significativo a casi complessi.

Il sostegno del coordinamento nazionale delle associazioni delle vittime

In accordo con quanto esposto dall’Associazione delle Vittime di Via dei Georgofili, anche il Coordinamento Nazionale delle Associazioni e Familiari di Vittime di Stragi ha espresso pieno sostegno alla richiesta. Questo organismo ha trasmesso un messaggio di allerta riguardo alle complicazioni crescenti nelle indagini dovute alle interconnessioni tra le varie stragi. Si evidenzia che una risposta adeguata da parte delle istituzioni è cruciale per garantire che la verità non venga oscurata.

Il coordinamento ha messo in evidenza l’importanza di disporre di magistrati esperti, capaci di affrontare specifiche esigenze investigative e di mantenere salda l’integrità del lavoro svolto sino ad oggi. Tale necessità di potenziamento è resa ancor più urgente anche dalla imminente partenza di Filippo Spiezia, procuratore della Repubblica di Firenze, che ha fatto richiesta di tornare a Eurojust dopo un anno e tre mesi di attività.

L’impatto delle dichiarazioni del procuratore spiezia

Recentemente, il procuratore Spiezia ha rilasciato dichiarazioni che hanno suscitato reazioni forti tra i familiari delle vittime di Via dei Georgofili. Il suo avvertimento che “le inchieste sulle stragi di mafia ancora aperte saranno chiuse nel 2025” ha fatto sollevare un grido di allerta. Luigi Dainelli, presidente dell’associazione, ha richiesto chiarimenti, evidenziando l’importanza di evitare che le questioni legate a questi crimini diventassero meri atti burocratici.

Questo clima di incertezza mette in evidenza la necessità di un’azione tempestiva da parte delle autorità competenti per garantire che non venga vanificato il lavoro finora svolto dalle passate generazioni di magistrati. In un momento in cui il tempo sembra giocare a favore delle oscurità, il sostegno alle indagini e il potenziamento delle risorse disponibili sono la chiave per mantenere viva la speranza di giustizia per le vittime e le loro famiglie.