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Schio: investimento da 80 milioni per l’impianto di incenerimento di Ca’ Capretta e le reazioni della cittadinanza

Il progetto di ristrutturazione dell’inceneritore di Ca’ Capretta a Schio prevede un aumento della capacità del 40%, suscitando preoccupazioni tra i cittadini per l’impatto ambientale e la compatibilità con il Piano Regionale Rifiuti.

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Il progetto di ristrutturazione dell’impianto di incenerimento di Ca’ Capretta a Schio, che prevede un incremento dell’80 milioni di euro, ha scatenato dibattiti accesi tra le autorità e i cittadini. Con l’intenzione di aumentare la capacità di incenerimento da 84 mila a 119 mila tonnellate all’anno, la partecipata Alto Vicentino Ambiente si appresta a dare nuove forme alla gestione dei rifiuti nella regione. Tuttavia, i timori espressi dai residenti riguardano non solo l’impatto ambientale del progetto, ma anche la compatibilità con i piani regionali per la gestione dei rifiuti.

Dettagli del progetto: l’impianto di Ca’ Capretta

L’impianto di Ca’ Capretta, situato a Schio, è attualmente in grado di trattare rifiuti urbani residui non solo dei comuni locali, ma anche di quelli al di fuori del bacino vicentino. In particolare, la struttura gestisce rifiuti provenienti da raccolte differenziate, scarti ospedalieri e rifiuti speciali. Con il nuovo progetto di ammodernamento, AVA ha in programma di dismettere le linee 2 e 3, implementando una nuova linea, denominata linea 4, che garantirà un aumento della capacità operativa del 40%.

Queste modifiche si pongono l’obiettivo di migliorare l’efficienza dell’impianto e di rispondere a una crescente domanda di smaltimento dei rifiuti nel territorio. Tuttavia, l’ampliamento dell’impianto non è privo di controversie. I cittadini, in particolare, sollevano interrogativi sull’adeguatezza di tali decisioni rispetto agli obiettivi previsti dal Piano Regionale Rifiuti, critico per la pianificazione sostenibile della gestione dei rifiuti.

Le preoccupazioni della cittadinanza e le interrogazioni in consiglio regionale

Nonostante le buone intenzioni dichiarate da AVA, molti membri della comunità locale esprimono preoccupazioni riguardo all’aumento della capacità dell’inceneritore. I cittadini temono che tale decisione possa portare a un incremento dell’inquinamento e a problematiche di salute pubblica. In aggiunta, c’è il timore che il progetto non si allinei con i requisiti del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali, aggiornato con la Deliberazione Giunta Regionale n. 988 del 2022.

In risposta a queste preoccupazioni, il Consigliere Regionale Renzo Masolo, esponente di Europa Verde, ha presentato un’interrogazione formale in assemblea regionale. L’interrogazione si concentra sull’adeguatezza del progetto rispetto alle linee guida stabilite dal Piano Regionale, richiedendo chiarimenti su come la Regione Veneto intenda garantire che le direttive regionali vengano rispettate. Tale mossa mira a rendere più trasparente la comunicazione tra le istituzioni e i cittadini su questioni ambientali di rilevante importanza.

Il futuro della gestione dei rifiuti nel Vicentino

La questione dell’incenerimento dei rifiuti e della gestione sostenibile continua a essere un tema cruciale per la comunità vicentina. Il balzo di capacità dell’impianto di Ca’ Capretta solleva interrogativi non solo sul trattamento dei rifiuti ma anche sulla pianificazione futura delle risorse. In questo contesto, è essenziale che le politiche pubbliche siano orientate verso una gestione dei rifiuti che non solo affronti le necessità immediate, ma che si integri in una visione a lungo termine per la tutela della salute pubblica e per la salvaguardia dell’ambiente.

Il dibattito attorno a questo importante progetto di ristrutturazione è destinato a proseguire, con la comunità locale pronta a vigilare sull’evoluzione delle decisioni che influenzeranno non solo il presente, ma anche il futuro ecologico della regione.