Scoperta di spezie militari francesi: cargo israeliano in arrivo a Marsiglia per armi
Un’inchiesta rivela che un cargo israeliano caricherà componenti militari francesi a Fos-sur-Mer, sollevando preoccupazioni sulla mancanza di controlli e sulle implicazioni per i conflitti regionali.

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Un’inchiesta approfondita condotta congiuntamente dal sito investigativo francese Disclose e dal media irlandese The Ditch rivela dettagli inquietanti riguardo ai rifornimenti militari francesi destinati a Israele. Nei prossimi giorni, un cargo israeliano effettuerà un scalo vicino a Marsiglia per caricare importanti componenti per fucili mitragliatori, prodotti dalla società francese Eurolinks. La data di arrivo della nave, denominata Contship Era, è prevista per il 5 giugno nel porto di Fos-sur-Mer, situato nel Sud della Francia.
Arrivo del cargo Contship Era al porto di Fos-sur-Mer
Il cargo Contship Era, di proprietà della compagnia israeliana Zim, arriverà presso il porto di Fos-sur-Mer attorno alle 6 del mattino del 5 giugno, per poi ripartire alle 23 dello stesso giorno. Questa operazione di carico includerà circa 14 tonnellate di materiali militari. L’inchiesta mette in luce che i componenti che verranno caricati sulla nave sono destinati a Israele Military Industries , un importante attore nell’industria bellica che fa parte del conglomerato Elbit Systems. L’itinerario successivo del cargo prevede ulteriori fermate a Genova e Salerno, prima di dirigersi verso Haifa, nel Nord di Israele. Questa spedizione rappresenta il terzo invio di materiali di questo tipo dall’inizio del 2025, con precedenti spedizioni effettuate il 3 aprile e il 22 maggio.
La produzione di componenti militari da parte di Eurolinks
I componenti da caricare, come riportato nell’inchiesta, sono specificatamente progettati per integrare i proiettili nelle armi automatiche. Questi pezzi sono stati ordinati tramite Israele Military Industries , che fornisce armi e materiali all’esercito israelo. La connessione tra Eurolinks e IMI è una realtà consolidata, con la prima che rappresenta un anello fondamentale nella catena di approvvigionamento militare del paese. L’IMI, in particolare, è descritto come il “fornitore esclusivo delle forze di difesa israeliane”, il che rende questa relazione ancora più preoccupante, in quanto i materiali prodotti dalla Francia possono, in teoria, essere utilizzati in conflitti regionali.
Le dichiarazioni di Eurolinks e le polemiche riguardo ai controlli
Jean-Luc Bonelli, amministratore delegato di Eurolinks, ha rilasciato dichiarazioni a Disclose in merito a queste spedizioni. Ha ribadito il concetto già espresso nel 2024 dal ministro della Difesa francese Sébastien Lecornu, secondo il quale le licenze concesse dalle autorità francesi vincolano l’IMI all’utilizzo dei componenti soltanto per clienti stranieri. Tuttavia, Bonelli ha anche ammesso una situazione problematica: non è stato eseguito alcun controllo da parte dei servizi dell’ambasciata francese a Tel Aviv per accertare l’identità del destinatario finale. Questa mancanza di controlli solleva dubbi e preoccupazioni sulle attribuzioni di responsabilità riguardo l’uso dei materiali militari forniti da Eurolinks.
L’assenza di risposte dal Ministero della Difesa
Disclose ha tentato di contattare nuovamente il Ministero della Difesa francese per un commento sulle recenti rivelazioni, ma finora non si sono ricevute risposte ufficiali. Questo silenzio contribuisce a un clima di incertezza e sospetto riguardo a come il governo francese gestisca e regoli il commercio di armamenti, un tema cruciale in un’epoca in cui le tensioni internazionali e i conflitti armati prevalgono su molteplici fronti. Le rivelazioni dell’inchiesta pongono dunque interrogativi urgenti sulle dinamiche interne e sulle politiche relative alle esportazioni di materiali militari, attirando l’attenzione dell’opinione pubblica e delle organizzazioni coinvolte nella difesa dei diritti umani.