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Superstrada Pedemontana Veneta: Polemiche in Corso e Dati Sotto Esame

Il dibattito sulla Superstrada Pedemontana Veneta si intensifica, con cittadini e consiglieri regionali che chiedono trasparenza su traffico, entrate economiche e gestione dell’infrastruttura.

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Superstrada Pedemontana Veneta: Polemiche in Corso e Dati Sotto Esame - Movitaliasovrana.it

Il dibattito sulla Superstrada Pedemontana Veneta continua a infiammare il clima politico e sociale del Veneto. I cittadini, messi di fronte a dati concreti, richiedono trasparenza e chiarezza su un’opera che ha suscitato opinioni contrastanti. I consiglieri regionali Andrea Zanoni e Renzo Masolo, con un comunicato stampa diffuso lo scorso 3 giugno, hanno mostrato dubbi sull’utilizzo della superstrada, accusando l’amministrazione di non tenere conto delle difficoltà legate alla crescente mole di traffico. Ma cosa dicono realmente i numeri?

I dati sul traffico e le entrate economiche

La Superstrada Pedemontana Veneta, inaugurata con l’intento di migliorare il flusso del traffico nell’area pedemontana, ha registrato un significativo incremento del traffico. Secondo le informazioni ufficiali della Regione Veneto, dal mese di aprile 2025 il numero di veicoli transitanti è aumentato di oltre l’8%. Questo dato, lungi dall’essere considerato negativo, si traduce in maggiori introiti per la gestione dell’infrastruttura, arrivando a un incremento delle entrate stimato intorno al 6%.

Non solo i veicoli leggeri, ma anche il traffico pesante ha visto un incremento, contribuendo a decongestionare le strade interne e alleggerendo le autostrade limitrofe, già convulse di per loro. La Pedemontana, quindi, è stata strategica nel rimuovere più di 80 mila veicoli dagli itinerari quotidiani degli utenti. Questo non solo migliora i tempi di percorrenza, ma incide positivamente anche sulla sicurezza stradale, riducendo l’incidentalità nelle aree circostanti. Gli imprenditori locali e gli utenti abituali confermano l’utilità dell’opera, eppure le voci critiche non mancano.

Il punto di vista dell’amministrazione regionale

La Vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti, risponde alle critiche dei consiglieri regionali, sottolineando la bontà dell’investimento effettuato in project financing. Le affermazioni secondo cui ci sarebbero “buchi” nel bilancio regionale sono definite da De Berti come disinformazione. Secondo il suo punto di vista, le spese sono pianificate per 39 anni, ma anche i pedaggi, incassati nella stessa misura, garantiranno flussi di entrate in crescita.

La vicepresidente chiarisce ulteriormente i termini economici dell’opera, spiegando che non vi è debito da trasferire ai cittadini veneti. Sembrerebbe che la comunicazione della regione sia volta a smentire le accuse di cattiva gestione, invitando a considerare gli aspetti economici positivi legati all’uso della superstrada.

Aspetti legali e future prospettive

Il comunicato di De Berti approfondisce anche una questione di natura legale riguardante l’IVA e le penali, citate dai consiglieri d’opposizione. È stata presentata un’istanza per il rimborso dell’importo di oltre 20 milioni di euro, relativo all’IVA addebitata sulla società Superstrada Pedemontana Veneta. La regione si trova in un contenzioso legale con l’impresa che gestisce l’infrastruttura e non esiste una mancanza di intervento della giunta regionale.

La stipula di penali, che saranno applicate per eventuali ritardi nell’esecuzione dei lavori, sarà definita una volta emesse tutte le certificazioni necessarie. Anche se la superstrada è stata aperta e operativa per oltre un anno, ci sono ancora lavori accessori in fase di ultimazione. Ciò porta a un’accusa di inattività che la regione respinge come infondata e fuorviante.

Il clima politico attorno alla Superstrada Pedemontana Veneta è carico di commenti e posizioni contrastanti, mentre i cittadini aspettano risposte concrete e un servizio sempre migliore.