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Banca centrale europea: il tasso d’interesse scende al 2% e il mercato reagisce

La Banca Centrale Europea riduce i tassi d’interesse al 2%, impattando mutui e prestiti, mentre cresce la domanda di BTP. Previste ulteriori diminuzioni entro fine anno per stimolare l’economia.

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Banca centrale europea: il tasso d'interesse scende al 2% e il mercato reagisce - Movitaliasovrana.it

Con l’annuncio del nuovo taglio dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea , il panorama economico europeo si prepara a mutare ancora. Il tasso di riferimento è stato ridotto di 25 punti base, portando il valore dal 2,25% al 2%. Questo è l’ottavo intervento consecutivo da quando l’inflazione ha iniziato a mostrare segni di rallentamento, risalendo a giugno 2024. Gli analisti prevedono che un ulteriore taglio potrebbe avvenire già a settembre, con l’intento di avvicinarsi a un tasso compreso tra l’1,5% e l’1,75% entro la fine del 2025.

Impatti sul mercato dei mutui e prestiti

La riduzione del tasso da parte della BCE avrà un impatto diretto su famiglie e cittadini. Le persone che hanno un mutuo a tasso variabile assisteranno a una diminuzione della rata mensile. Ogni 100mila euro di debito si tradurrà in un risparmio di circa 20 euro al mese. Al contrario, chi ha scelto un mutuo a tasso fisso non avrà benefici immediati. Tuttavia, per coloro che stanno pagando tassi superiori al 3,5%, potrebbe essere un’opzione da considerare una surroga verso un mutuo a tasso variabile.

Per i nuovi mutui, il contesto è più complesso. Sebbene il calo dei tassi sia favorevole, il costo dell’Eurirs rimane alto e questo incide sui prestiti a tasso fisso. Ad esempio, il tasso del mutuo ventennale è attualmente attorno al 2,7%, mentre l’Euribor, sceso sotto il 2%, offre margini di risparmio più allettanti. In alcuni casi, i tassi iniziali si equivalgono per le soluzioni fisse e variabili, e la scelta migliore può dipendere dalle singole esigenze e dal profilo economico del richiedente.

I prestiti personali risentono positivamente di questa nuova politica monetaria. Secondo i dati di Facile.it, il TAEG medio è diminuito dal 10,5% a gennaio al 10,18% ad aprile. Su un prestito di 20mila euro da rimborsare in cinque anni, il risparmio può superare i 100 euro. Gli analisti prevedono una discesa graduale dei tassi, con un possibile abbassamento fino al 10% entro la fine dell’anno, rendendo fondamentale per i consumatori confrontare le offerte e trovare l’opzione più vantaggiosa.

Aumenti della domanda per i BTP

Il mercato dei titoli di stato ha già reagito al taglio dei tassi della BCE. Le richieste per i nuovi BTP hanno raggiunto livelli straordinari nell’asta del 4 giugno, con 214 miliardi di euro di richieste su un ammontare offerto di 17 miliardi, un rapporto di quasi 13 a 1. La cedola del nuovo BTP a cinque anni è scesa dal 2,95% al 2,70%, riflettendo il taglio deciso dalla banca centrale. Anche i BTP decennali hanno mostrato una diminuzione dei rendimenti, passando dal 3,61% al 3,49% nel giro di pochi giorni.

Questo trend positivo è ulteriormente sostenuto dal recente miglioramento del rating italiano. S&P ha alzato il giudizio di credito a BBB+, mentre Moody’s ha rivisto il suo outlook da neutro a positivo. Questi sviluppi dimostrano una crescente fiducia nel mercato e possono incoraggiare ulteriori investimenti.

Conclusioni sui prossimi passi economici

Le ristrutturazioni dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea si pongono come un tentativo di stimolare l’economia europea. Mentre i benefici immediati si vedono soprattutto nel settore dei mutui variabili e dei prestiti personali, i risparmiatori e gli investitori devono essere attenti ai cambiamenti futuri. Le scelte relative agli investimenti e ai prestiti potrebbero influenzare in modo significativo la propria situazione economica nei mesi a venire. La continua evoluzione dei tassi d’interesse influenzerà le decisioni di tante famiglie e imprese che cercano di navigare in un periodo di incertezze economiche.