Convegno “Carlo Levi 50 anni dopo”: Tre giorni di riflessioni all’insegna della libertà creativa
Il convegno “Carlo Levi 50 anni dopo”, organizzato dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e Sapienza Università, esplorerà l’eredità culturale dell’autore attraverso dibattiti su traduzione, ricezione e influenze artistiche.

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Il 19 giugno 2025 avrà inizio un evento culturale di grande rilevanza, il Convegno internazionale “Carlo Levi 50 anni dopo”, un’iniziativa organizzata dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma in collaborazione con Sapienza Università di Roma. Un evento pensato per esplorare la complessità dell’opera di Carlo Levi, figura centrale della cultura italiana del Novecento. Durante tre giorni di dibattiti e studi, verranno esaminati temi cruciali come la traduzione e la ricezione degli scritti narrativi e teorici dell’autore, oltre all’influsso di protagonisti torinesi e altri artisti del suo tempo.
Tematiche di studio e approfondimento
Il convegno si concentra su due temi principali. Il primo riguarda la traduzione e la ricezione delle opere di Carlo Levi. Questo aspetto è fondamentale per capire come i suoi scritti siano stati interpretati e rielaborati nel corso degli anni, contribuendo a un’immagine composita dell’autore. La sua capacità di coniugare letteratura e teoria ha un impatto diretto sulla ricezione delle sue idee, permettendo al pubblico di apprezzare la profondità dei testi originari.
Il secondo tema esplora l’influenza di alcuni studiosi torinesi, come gli esponenti dell’area gobettiana, e artisti come Umberto Saba, Giorgio de Chirico e Alberto Savinio. L’interazione tra Levi e questi intellettuali ha portato a un arricchimento reciproco, evidenziando come il contesto culturale dell’epoca abbia plasmato le sue opere sia letterarie che pittoriche.
La pluridimensionalità dell’opera di Carlo Levi
Carlo Levi è rinomato per la sua capacità di esprimersi attraverso diverse forme d’arte. La sua opera non si limita alla scrittura, ma abbraccia anche la pittura e la riflessione teorica. Queste diverse modalità di espressione testimoniano una ricerca di libertà creativa e un’esplorazione della condizione umana che attraversa il Novecento. La sua biografia è caratterizzata da un panorama complesso, che abbraccia le sue origini torinesi, il periodo trascorso a Parigi e il ritorno a Roma dal 1945 al 1975.
La sua vita e il suo lavoro sono il risultato di un dialogo costante con le esperienze vissute, che si riflettono nei suoi scritti e nelle sue opere. Levi ha avuto l’opportunità di viaggiare e interagire con popolazioni di diversa cultura e provenienza, dai paesaggi italiani a quelli russi, americani, indiani e cileni. Ogni viaggio ha arricchito la sua prospettiva, rendendolo sensibile alle lotte e alle aspirazioni degli altri.
Viaggi e influenza sul pensiero di Carlo Levi
Il radicalismo ‘plurale’ di Carlo Levi si manifesta nei suoi numerosi viaggi. Ogni visita in una nuova regione o in un altro paese gli ha permesso di entrare in contatto con esperienze di vita uniche e con situazioni di grande difficoltà sociale. Questo approccio gli ha permesso di solidarizzare con le popolazioni che ha incontrato lungo il suo cammino, evidenziando la sua attitudine a comprendere e abbracciare le diversità culturali.
Nel 1939, durante un soggiorno solitario sulle coste bretoni, Levi scrive il saggio “Paura della libertà”, un’opera che racchiude le sue riflessioni sulla libertà e il terrore ad essa associato. La frase finale del suo saggio, “Il terrore della libertà ci fa estranei al mondo e lo popola di mostri”, racchiude in sé tanto la sua visione pessimistica della condizione umana quanto la sua ricerca costante di senso e connessione. Queste tematiche continuano a offrire spunti di riflessione e discutere sul valore della libertà artistica e personale.
La partecipazione al convegno e il suo impatto culturale
L’evento di giugno rappresenta un’opportunità per studiosi, critici e appassionati delle opere di Levi di confrontarsi e approfondire le questioni rimaste aperte. Attraverso una serie di tavole rotonde e presentazioni, i partecipanti potranno esaminare e discutere l’evoluzione del pensiero di Levi, le sue influenze e il suo impatto duraturo sulla cultura italiana e internazionale. La conversazione intorno al suo lascito è essenziale per ispirare le nuove generazioni e mantenere viva la sua memoria.
Sebbene il convegno si collochi cinquant’anni dopo la sua scomparsa, l’eredità di Carlo Levi continua a vivere, stimolando dibattiti e riflessioni che rimandano all’importanza della libertà in tutte le espressioni artistiche. La varietà di esperienze e prospettive portate dal convegno permetteranno di esplorare Levi in una luce nuova, fortemente in dialogo con le sfide contemporanee che la società odierna si trova ad affrontare.