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Giocando con la scuola: vandalismi distruggono l’ultimo giorno di lezioni a Labaro

Vandali devastano l’Istituto Comprensivo di Labaro, trasformando l’ultimo giorno di scuola in un momento di tristezza e frustrazione per studenti e famiglie, evidenziando un problema sociale più ampio.

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Giocando con la scuola: vandalismi distruggono l'ultimo giorno di lezioni a Labaro - Movitaliasovrana.it

L’ultimo giorno di scuola, tradizionalmente dedicato a festeggiamenti e ricordi, è stato tragicamente stravolto al Istituto Comprensivo di Labaro. Nella notte tra il 4 e il 5 giugno, ignoti vandalizzano completamente il secondo piano della scuola, riservato alle classi elementari. Un evento che ha lasciato profondi segni di devastazione, trasformando una celebrazione importante in un momento di triste realismo per studenti e famiglie.

La devastazione dell’istituto

Quando i bambini e i genitori si sono presentati al cancello della scuola per celebrare la fine dell’anno, hanno trovato una scena desolante. Banchi rovesciati, armadietti distrutti e appendiabiti strappati dai muri testimoniavano di un’azione violenta e premeditata. Le lavagne erano danneggiate e il materiale didattico giaceva sparso ovunque, rendendo evidente la ferocia del gesto.

Non solo, i vandali hanno aperto gli idranti, causando un allagamento significativo che ha compromesso ulteriormente la struttura. L’entità del danno ha colto tutti di sorpresa, lasciando nel cuore della comunità un grande senso d’abbandono e frustrazione. Il secondo piano della scuola, un luogo di apprendimento e crescita per tanti bambini, è diventato un mirabile esempio di distruzione priva di senso.

La reazione della comunità

La reazione dei genitori e degli alunni davanti a questa situazione è stata di sgomento e rabbia. Molti bambini non hanno potuto nemmeno entrare nella loro aula per un ultimo saluto; un momento che avrebbe dovuto essere di gioia si è trasformato in uno dei più tristi ricordi di fine anno. Tatiana Marchisio, assessora alla Scuola del XV Municipio, ha sottolineato l’impatto emotivo di questo evento, esprimendo la sua incredulità di fronte a una tale devastazione.

Anche Daniele Torquati, presidente del Municipio, si è recato sul posto per constatare di persona l’entità dei danni. La polizia ha immediatamente avviato le indagini, attivandosi per raccogliere ogni possibile indizio utile a identificare i responsabili. La dirigenza scolastica si preparava a sporgere denuncia formalmente, consapevole della necessità di una risposta chiara e tempestiva a questo atto riprovevole.

Un problema sociale più ampio

Questa situazione non è affatto isolata. Mauro Gori, ex portavoce del comitato di quartiere, ha messo in luce il diffuso deterioramento del contesto sociale. Ha descritto la devastazione della scuola come la “punta dell’iceberg”, sottolineando che episodi simili, come lanci di sassi contro i mezzi pubblici, pensiline distrutte e incendi ai parchi, sono diventati parte di una triste quotidianità.

Gori propone urgentemente il bisogno di attività culturali e educative nel quartiere per ristabilire un senso civico tra i giovani. Le famiglie e i residenti stanno chiedendo interventi concreti per affrontare un fenomeno di deterioramento sociale che sembra non avere fine. La scuola, simbolo di educazione e comunità, è diventata palcoscenico di un fenomeno che richiede l’attenzione congiunta di tutte le forze locali per ricostruire un ambiente positivo e stimolante.

Scuola e sicurezza: il futuro incerto

Nonostante le pessime notizie, ci sono aspetti da considerare per il futuro. La struttura, fortunatamente, non ospita seggi elettorali, evitando complicazioni ulteriori in vista delle consultazioni dell’8 e 9 giugno. Ma questo non allevia il peso dell’evento sui diritti dei bambini e le responsabilità delle istituzioni. Al di là del danno materiale, ci sono conseguenze emotive che possono perdurare, come l’insicurezza di un luogo che dovrebbe essere accogliente e sicuro per i più piccoli.

La comunità attende risposte e una strategia efficace che possa prevenire future aggressioni e ripristinare la fiducia. Rimanere inattivi non è un’opzione; l’urgente bisogno di costruire un ambiente più sicuro e solidale è evidente e ora più che mai è fondamentale unire le forze per affrontare le sfide che si presentano.