Ignoranza sulla salute e fake news: la denuncia di Bassetti dopo un caso drammatico in Veneto
Il caso di Vicenza solleva interrogativi sull’importanza della corretta informazione sanitaria, evidenziando i rischi delle cure alternative e la necessità di proteggere i minori dalla disinformazione.

Ignoranza sulla salute e fake news: la denuncia di Bassetti dopo un caso drammatico in Veneto - Movitaliasovrana.it
Il dibattito sull’importanza della corretta informazione in ambito sanitario è più attuale che mai, specialmente dopo l’emergere di un caso tragico a Vicenza, che ha suscitato un acceso confronto tra esperti del settore. Matteo Bassetti, noto direttore delle Malattie Infettive del Policlinico di Genova, ha sollevato la questione attraverso un post pungente sul suo profilo X, dove ha espresso forti preoccupazioni riguardo alle conseguenze delle cure alternative e della disinformazione in medicina.
Il caso di Vicenza: un’accusa di omicidio volontario
La vicenda di Vicenza ha portato alla luce un esempio estremo delle conseguenze derivanti dalla scarsa informazione e dalla fiducia mal riposta nelle cure non scientifiche. Due coniugi sono attualmente indagati per omicidio volontario, accusati di aver negato al loro figlio, un adolescente malato di cancro, le cure mediche adeguate. Le indagini sono state avviate dopo che i servizi sociali hanno sollevato il caso, segnalando la situazione alla Procura della Repubblica per i Minorenni di **Venezia, che ha poi trasferito il fascicolo alla Procura di Vicenza.
La questione ha attirato l’attenzione della giustizia quando la consulenza di un esperto ha posto in evidenza la mancanza di trattamenti adeguati. Gli inquirenti stanno esaminando le scelte terapeutiche della famiglia e le interazioni con gli specialisti. Se confermate le accuse, i genitori potrebbero affrontare un processo in Corte d’Assise, portando a riflessioni e interrogativi sull’etica delle decisioni in ambito sanitario.
La risposta della comunità medica
Bassetti ha ribadito l’importanza di seguire il percorso delle terapie oncologiche ufficiali. La sua critica si estende non solo alla famiglia coinvolta, ma anche ad un contesto sociale più ampio dove le cure non scientifiche, come quelle proposte da presunte terapie alternative, possono mettere a repentaglio la vita dei più piccoli. Sottolinea come il bisogno di fiducia nella scienza sia fondamentale, specialmente per i genitori alle prese con diagnosi difficili.
Il messaggio di Bassetti è supportato da colleghi che si sono espressi similmente. Salvo Di Grazia, un medico del Servizio Sanitario Nazionale e attivista contro la disinformazione, ha evidenziato i rischi di affidarsi a cure non provate, definendo queste scelte come truffe. La sua farmacologica indignazione è rivolta a coloro che persisterebbero nel credere in soluzioni miracolose che non hanno alcun fondamento scientifico.
Le parole dei virologi e degli oncologi
Un’altra voce autorevole nel dibattito è quella del virologo Roberto Burioni, che ha sottolineato quanto disinformazione possa influenzare negativamente la salute. La responsabilità della legge nel proteggere i più vulnerabili è cruciale, affermando che la moltitudine di voci fuorvianti può avere conseguenze devastanti, specialmente per chi, come un giovane di tredici anni, si trova a combattere contro una grave malattia.
Anche il parere dell’oncologa Rossana Berardi, ordinario all’Università Politecnica delle Marche, è chiaro. Non intende commentare nel merito specifico del caso, mentre invita a riflettere sull’argomento portato alla luce dalla tragedia. La morte del giovane malato non deve passare inosservata, ma deve stimolare una profonda riflessione su come proteggere chi non può ancora decidere per se stesso dalle insidie della disinformazione.
L’importanza di una cultura sanitaria
Il fervente dibattito sollevato da questo caso di Vicenza mette a nudo una questione fondamentale: la necessità di una cultura sanitaria solida che possa difendere i diritti e la salute dei minori. Quando i genitori rinunciano a trattamenti convenzionali, spinti dalle fake news, il sistema deve intervenire per garantire una protezione adeguata. La salute dei bambini non può essere sacrificata in nome di credenze infondate o pratiche alternative senza alcun riscontro scientifico.
La mobilitazione della comunità medica è cruciale per affrontare la diffusa ignoranza in materia di salute. Esiste un bisogno sempre maggiore di campagne di sensibilizzazione e informazione, che possano educare i genitori e il pubblico più ampio sui rischi legati all’adesione a pratiche sanitarie non validate. In quest’ottica, la scienza deve tornare a rivestire un ruolo centrale nelle scelte terapeutiche, senza che questioni come la cultura o la fede individuale possano compromettere il benessere dei più giovani.