Messina in lutto per Giustino Altobelli, il coach che ha dato vita al basket femminile
La scomparsa di Giustino Altobelli, allenatore di basket messinese, lascia un vuoto profondo nella comunità sportiva. La sua passione e dedizione per il basket femminile rimarranno un’eredità duratura.

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La scomparsa di Giustino Altobelli, figura di spicco nel panorama cestistico messinese, segna un momento di profondo dolore per la comunità sportiva. All’età di 64 anni, il noto allenatore ha perso la sua battaglia contro il tumore, una malattia che ha colpito improvvisamente la sua vita, lasciando un vuoto incolmabile tra amici, familiari e atleti che ha guidato nel corso degli anni. La sua passione per il basket e l’impegno verso le nuove generazioni di cestisti rimarranno un’eredità indelebile nella storia dello sport nella Città dello Stretto.
La carriera di un pioniere
Nato a Messina nel 1961, Giustino Altobelli ha contraddistinto la sua carriera sia come atleta, raggiungendo la serie C2, che come allenatore, specializzandosi nel basket femminile. Dal 1988, ha intrapreso un percorso professionale che lo ha portato a rivestire ruoli sempre più prestigiosi. La sua scelta di allenare le donne ha avuto una motivazione profonda, influenzata dalla presenza delle sue sorelle nel mondo del basket. Altobelli non ha mai visto il genere come una barriera, ma piuttosto come una sfida da affrontare con passione e dedizione.
Dalla sua esperienza iniziale nei Liberi Sportivi Messina, la carriera di Giustino decollò quando si unì come assistente a Santino Coppa a Priolo. Qui, non solo contribuì alla conquista di uno scudetto, ma aiutò a forgiare quello che è passato alla storia come il miracolo di Priolo. La sua avventura proseguì a Schio nel 2003, dove conquistò diversi titoli nazionali e un Eurocoppa, cementando la sua reputazione di coach di successo.
La sua carriera non si limitò all’Italia; ha collaborato anche con club in Ungheria e ha avuto un ruolo significativo nella Nazionale, ricoprendo la carica di head coach della Under-18 femminile nel 2016. In ogni ambito, Giustino si è guadagnato il rispetto e l’affetto di chi ha avuto il privilegio di lavorare al suo fianco.
Il saluto della comunità sportiva
La notizia della sua morte ha suscitato una ondata di affetto e cordoglio. La società Molisana Magnolia Campobasso, dove Altobelli ricopriva il ruolo di assistente coach, ha espresso il suo dolore attraverso un commovente messaggio sui social. “Oggi è una giornata bruttissima per tutta la nostra comunità. Giustino Altobelli, un uomo che in soli due anni ha saputo farsi apprezzare e amare da tutti per le sue qualità professionali e umane.” La sua capacità di insegnare tanto dentro e fuori dal campo ha colpito nel segno, rendendolo un punto di riferimento per molti.
La Federazione Italiana Pallacanestro, attraverso le parole del presidente Gianni Petrucci, ha sottolineato il valore umano di Giustino. “Era il sorriso della vita”, ha dichiarato il presidente, evidenziando il suo approccio positivo e l’amore per il basket che lo ha sempre caratterizzato. Anche Massimo Protani, presidente della Lega Basket Femminile, ha condiviso il suo rammarico per la perdita di un amico fraterno e di una figura di grande spessore per il movimento sportivo. Altobelli ha dimostrato che l’amore per lo sport e le sue finalità educative possono lasciare un’impronta duratura nelle vite delle persone.
Un’eredità che continua a vivere
Messina piange un figlio illustre, il coach che ha saputo incarnare lo spirito di un’intera generazione di appassionati del basket. La palestra Juvara, che per tanti anni ha rappresentato il fulcro dell’attività cestistica cittadina, esprime il senso di comunità che Giustino ha aiutato a costruire. La sua scelta di allenare donne, trovando così la sua dimensione naturale, riflette il suo amore incondizionato per la pallacanestro.
Giustino Altobelli non sarà dimenticato. Il suo sorriso, il suo approccio sincero e il suo impegno verso gli altri rimarranno impressi nella memoria di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Ogni partita giocata e ogni vittoria conquistata sono testimoni della sua passione e dedizione. La sua eredità vivrà nei cuori di tutti coloro che, ispirati dal suo esempio, continueranno a promuovere i valori dello sport e dell’amicizia.