Home Proposta di legge per legalizzare l’eutanasia: l’associazione Luca Coscioni presenta la sua iniziativa

Proposta di legge per legalizzare l’eutanasia: l’associazione Luca Coscioni presenta la sua iniziativa

L’associazione Luca Coscioni presenta una proposta di legge per legalizzare l’eutanasia in Italia, chiedendo pari diritti ai cittadini europei e denunciando il ritardo del Parlamento su questo tema cruciale.

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Proposta di legge per legalizzare l’eutanasia: l’associazione Luca Coscioni presenta la sua iniziativa - Movitaliasovrana.it

La questione dell’eutanasia sta assumendo un ruolo centrale nel dibattito politico italiano, con l’associazione Luca Coscioni che fa un passo significativo per legalizzare questa pratica. La proposta di legge di iniziativa popolare è stata consegnata alla Corte di Cassazione, puntando a garantire ai cittadini italiani le stesse opportunità di scelta che esistono in altre nazioni europee. Marco Cappato, tesoriere dell’associazione, ha espresso chiaramente le motivazioni alla base dell’iniziativa, sottolineando l’importanza di un dibattito parlamentare che, a suo avviso, è in ritardo.

L’iniziativa di legge e le motivazioni dell’associazione

L’associazione Luca Coscioni ha lanciato una campagna per raccogliere le 50.000 firme necessarie a presentare formalmente la proposta di legge in Parlamento. Marco Cappato, intervenuto di fronte alla Corte di Cassazione, ha sottolineato la semplicità della richiesta: “Chiediamo una cosa semplice, che chi soffre in Italia abbia la stessa possibilità di scelta dei cittadini europei.” Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio, dove molte nazioni europee hanno già legalizzato l’eutanasia e il suicidio assistito, lasciando l’Italia indietro su questa tematica.

L’associazione ha mostrato determinazione nel portare avanti la sua causa, richiamando l’attenzione sulla mancanza di un testo base da parte del Parlamento, nonostante siano passati due anni e mezzo dalla prima discussione sull’argomento. Matteo Mainardi, responsabile delle iniziative sul fine vita, ha chiarito che il ritardo nella legislazione sta negando ai cittadini italiani diritti fondamentali, già riconosciuti in altri Paesi.

Rappresentanza e supporto dell’iniziativa

L’evento di consegna della proposta ha visto la partecipazione di figure di spicco, tra cui Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale, nonché Mina Welby, presidente dell’associazione e vedova di Piergiorgio Welby, noto attivista per i diritti civili. Mina Welby ha condiviso le sue speranze relative al progresso della causa, esprimendo il desiderio che questa possa finalmente tradursi in una legge. Le sue parole riflettono l’emotività e l’urgenza di un cambiamento che molti auspicano da tempo, anticipando un momento di felicità e serenità per chi vive situazioni insostenibili.

Tuttavia, la presenza di tali figure non ha impedito che l’incontro fosse caratterizzato da tensioni. Cappato ha denunciato l’atteggiamento della maggioranza di governo, accusando un attivo boicottaggio di qualsiasi iniziativa volti a facilitare il dibattito sull’eutanasia. Le frasi di Cappato, cariche di disappunto, hanno evidenziato la frustrazione per l’immobilismo legislativo che circonda questa complessa questione.

Attesa per l’iter parlamentare

Con la proposta di legge ora ufficialmente presentata, l’attenzione si concentra su quando e come il disegno di legge sul fine vita arriverà in Aula. La data fissata per il prossimo 16 luglio rappresenta una tappa cruciale. Gli attivisti e i sostenitori dell’eutanasia si attendono con impazienza questo passaggio, consapevoli che il cammino verso la legalizzazione non sarà privo di ostacoli.

L’iter parlamentare può rivelarsi lungo e complicato, ma la mobilitazione collettiva degli attivisti, insieme al sostegno di una crescente parte della popolazione, offre un’importante spinta verso un riconoscimento che molti considerano essenziale per la dignità umana. Resta da vedere come reagirà il Parlamento a questa iniziativa e quali sviluppi seguiranno nelle prossime settimane.