Home Sequestro di beni e finanziamenti: operazione della Guardia di Finanza a Chieti contro l’abuso di manodopera

Sequestro di beni e finanziamenti: operazione della Guardia di Finanza a Chieti contro l’abuso di manodopera

Operazione “Mattatoio” della Guardia di Finanza di Chieti: sequestrati beni per oltre 3,3 milioni di euro in un caso di frode fiscale e sfruttamento del lavoro nel settore della macellazione.

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Sequestro di beni e finanziamenti: operazione della Guardia di Finanza a Chieti contro l'abuso di manodopera - Movitaliasovrana.it

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Chieti ha recentemente portato a termine un’importante operazione denominata “Mattatoio”, culminata nel sequestro di beni e disponibilità finanziarie. Le indagini, condotte dalla Compagnia di Lanciano sotto la direzione del Capitano Domenico Siravo, sono state delegate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Lanciano, dott.ssa Miriana Greco. Questa operazione ha come obiettivo quello di combattere la somministrazione abusiva di manodopera, un fenomeno che affligge il mercato del lavoro e mette a rischio la dignità dei lavoratori.

Le indagini e il sistema di frode

Il focus dell’indagine si è concentrato su un’azienda operante nel settore della macellazione e del commercio di carni, accusata di aver attuato un ingegnoso sistema di frode. Quest’azienda ha fatto ampio uso di maestranze fornite da una cooperativa e da due società a responsabilità limitata, tutte coinvolte nella creazione di contratti d’appalto irregolari. È emerso che l’azienda utilizzava fatture inesistenti per giustificare le operazioni, occultando la vera natura delle transazioni e danneggiando così il corretto funzionamento del mercato.

Le indagini hanno rivelato che l’effettivo controllo e la gestione del personale erano sempre accollati all’azienda commitente, che ha provveduto a pagamenti assai insufficienti. Questo aspetto in particolare ha sollevato gravi preoccupazioni, poiché ha messo in evidenza le pratiche di sfruttamento e l’assenza di diritti per i lavoratori coinvolti.

In aggiunta, le società fornitrici di manodopera sono risultate responsabili per non aver assolto agli obblighi fiscali e contributivi, sommandosi a una evasione fiscale di circa 5 milioni di euro. Questi dati sottolineano la complessità del sistema di frode, dove più attori collaborano per eludere gli obblighi legali e fiscali.

Le conseguenze legali e il sequestro dei beni

Al termine dell’indagine, sono stati iscritti nel registro degli indagati tre soggetti, tra cui un abruzzese e due campani. Va sottolineato che, ai sensi della legge, questi soggetti sono considerati innocenti fino a prova contraria e fino all’ultimo grado di giudizio. Le accuse loro mosse includono “emissione e presentazione di dichiarazione fraudolenta mediante fatture relative ad operazioni inesistenti”.

In seguito alle risultanze investigative, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lanciano, dott. Massimo Canosa, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo dell’illecito profitto ottenuto dall’azienda. Questo include l’indebita detrazione dell’I.V.A. e il risparmio ai fini dell’IRES derivanti dall’emissione e utilizzo di fatture false.

Nel corso delle operazioni di polizia giudiziaria, le Fiamme Gialle hanno proceduto al sequestro di un insieme di beni significativi, tra cui immobili, terreni, disponibilità finanziarie, quote societarie e fondi di investimento, portando il totale sequestrato a 3.359.513,09 euro. Un’azione che, oltre a garantire la restituzione delle somme evase, ha anche l’obiettivo di prevenire futuri illeciti.

L’impegno della Guardia di Finanza contro le frodi fiscali

Il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Chieti, Col. Michele Iadarola, ha dichiarato che l’operazione si inserisce in un più ampio impegno per contrastare le frodi fiscali di ogni tipo. Secondo Iadarola, azioni come quella condotta nell’ambito dell’operazione “Mattatoio” sono essenziali per fermare non soltanto le pratiche fiscali illecite, ma anche per tutelare i lavoratori da sfruttamenti e abusi legati alla somministrazione di manodopera non regolamentata.

Questa operazione rappresenta un passo significativo nel rafforzamento della legalità nel settore del lavoro e nella lotta contro l’evasione fiscale, mettendo in evidenza come le forze dell’ordine siano sempre pronte a intervenire per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e la correttezza delle pratiche commerciali.