Un artista legge i nomi delle vittime di Gaza per dare voce a chi non c’è più
Giuliano De Santis protesta al Quirinale leggendo i nomi delle oltre 700 vittime di Gaza, chiedendo giustizia e mobilitando la comunità per una maggiore consapevolezza sulle tragedie dimenticate.

Un artista legge i nomi delle vittime di Gaza per dare voce a chi non c'è più - Movitaliasovrana.it
Nella Striscia di Gaza, oltre 700 persone hanno perso la vita nell’ultimo anno. Per onorare la loro memoria, Giuliano De Santis, un artista di 32 anni e fondatore del collettivo Wow – Incendi Spontanei, ha intrapreso un’azione di protesta carica di significato. Con un megafono in mano, ha iniziato a leggere l’elenco delle vittime in ordine di età, di fronte al Quirinale. Questa iniziativa ha attratto l’attenzione dei media e del pubblico, rivelando l’umanità dietro le tragedie e suscitando emozioni profonde.
L’azione di Giuliano De Santis: un gesto di protesta e solidarietà
Giuliano De Santis ha lanciato la sua protesta con l’obiettivo di richiamare l’attenzione su una tragica realtà spesso ignorata. L’idea di leggere i nomi delle vittime, dalle persone anziane fino ai neonati, è emersa da una necessità interiore che si è evoluta in un’azione collettiva. Gli eventi si sono svolti nel corso di una giornata, ma l’artista ha espresso il desiderio di continuare oltre il tempo previsto. Nel suo messaggio, De Santis ha riferito che in 24 ore non sono riusciti a completare la lettura dei nomi, segnalando la quantità enorme di vite spezzate.
L’iniziativa ha catturato l’interesse di molti, e diverse persone si sono unite a lui per prestare supporto e partecipare attivamente all’evento. Sentire i nomi di uomini, donne e bambini che hanno perso la vita nei conflitti ha avuto un impatto profondo sui partecipanti e sugli spettatori. La lettura dei nomi ha trasformato un semplice gesto di protesta in un atto carico di significato, espandendo un messaggio di pace e umanità.
La richiesta al Presidente Mattarella: intervenire per la giustizia
Oltre alla lettura, Giuliano De Santis ha redatto una lettera aperta al Presidente Sergio Mattarella. Nella missiva, ha esortato il presidente a far sentire la sua voce e a fare pressione sul Governo e Parlamento. Il messaggio si è concentrato sulla necessità di adottare misure concrete per affrontare la situazione in Gaza e per portare giustizia a chi non ha potuto difendersi. La lettera ha rispecchiato la frustrazione di una generazione che desidera un cambiamento tangibile nel panorama politico italiano e internazionale.
De Santis ha messo in evidenza l’importanza di una mobilitazione collettiva, incoraggiando altri a replicare la sua iniziativa. Già molte persone si sono fatte avanti, chiedendo come poter contribuire alla causa e diffondere il messaggio nelle proprie città. Questo riscontro positivo ha dato vita a una rete di solidarietà che potrebbe sensibilizzare ancor di più l’opinione pubblica su questioni dimenticate. L’artista ha sottolineato la potenza della comunità nel portare avanti un messaggio condiviso di giustizia e memoria.
Un gesto che va oltre i confini: un movimento collettivo di memoria
Il gesto di De Santis è vocato a creare un movimento collettivo, coinvolgendo cittadini e attivisti in un’azione sinergica. Ogni lettura dei nomi delle vittime è un atto di rispetto e una richiesta di cambiamento. Ogni secondo dedicato a ricordare questi individui rappresenta una battaglia contro l’indifferenza. L’idea di un’azione collettiva trova radicate origini nella tradizione di commemorazione, ma viene riformulata in un contesto contemporaneo, ricco di significato.
In un contesto così difficile come quello della Striscia di Gaza, la possibilità di imprimere nei cuori delle persone il ricordo di vite spezzate è un passo cruciale verso la costruzione di un futuro più giusto. L’eco della lettura dei nomi ha la potenza di rimanere nella memoria collettiva, ispirando futuri attivisti a continuare la lotta per diritti e giustizia. È un richiamo non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, invitando i cittadini a unirsi in un’unica voce contro la violenza e l’ingiustizia.
Il racconto di Giuliano De Santis si intreccia con quello di tantissime vittime che meritano di essere ricordate. In un’epoca in cui le storie umane rischiano di venire messe a margine, l’iniziativa dell’artista serve a riconfermare l’importanza di far sentire le voci di chi è stato messo a tacere.