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Billy Joel e il suo viaggio attraverso il dolore: tentativi di suicidio e nuova musica

Billy Joel racconta la sua lotta contro depressione e alcolismo nel documentario “Billy Joel: And So It Goes”, rivelando tentativi di suicidio e come la musica lo ha salvato.

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Billy Joel e il suo viaggio attraverso il dolore: tentativi di suicidio e nuova musica - Movitaliasovrana.it

Billy Joel, icona della musica americana, ha rivelato aspetti oscuri della sua vita nel documentario “Billy Joel: And So It Goes“, in programma su HBO a luglio. Il cantante, costretto ad annullare tutti i suoi impegni per i prossimi due anni a causa di un disturbo neurologico, ha aperto il suo cuore, raccontando dei dolorosi eventi che lo hanno portato a tentare il suicidio. Quelle esperienze traumatiche non solo hanno segnato il suo percorso personale, ma hanno anche influenzato la sua carriera musicale.

Un racconto di crisi e conflitto

Nel documentario, presentato in anteprima al Tribeca Festival di New York il 4 giugno, Joel non era presente a causa di problemi di salute, ma ha condiviso le sue esperienze più sfumate. Tra le rivelazioni più scottanti, ci sono i due tentativi di suicidio avvenuti dopo una relazione con Elizabeth Weber, moglie del suo migliore amico e compagno di band, Jon Small. A soli 20 anni, Joel si esibiva con Small in una band chiamata Attila, condividendo il tetto con la coppia e il loro primogenito. La profonda amicizia tra Joel e Small iniziò a sgretolarsi quando Joel confessò il suo amore per Elizabeth, creando una frattura che avrebbe avuto conseguenze devastanti.

Joel ha descritto i suoi sentimenti di colpa e conflitto interni. “Ero innamorato di una donna e ho ricevuto un pugno sul naso, che mi meritavo”, ha dichiarato. La rottura della band è stata solo una delle conseguenze; anche l’amicizia fra Joel e Small ne è uscita gravemente danneggiata. Con Elizabeth che aveva lasciato la casa, Joel cadde in una spirale di depressione e alcolismo, dormendo in lavanderie a gettoni e sentendosi perso.

Tentativi disperati di uscire dal buio

L’oscurità nella vita di Joel lo portò a pensare che la vita non avesse più valore. “Così ho pensato: ‘Basta. Non voglio più vivere’”, racconta. Sua sorella, Judy Molinari, si preoccupò per lui e gli fornì dei sonniferi per aiutarlo a dormire. Tuttavia, Joel prese una decisione fatale e assunse una dose eccessiva di farmaci, finendo in coma per giorni. “Ho pensato di averlo ucciso”, ha detto la sorella, descrivendo il momento in cui lo visitò in ospedale.

Questo evento segnò una svolta, perché, una volta risvegliato, Joel si ritrovò in uno stato di confusione e desiderio di seguire nuovamente l’idea del suicidio. “Volevo farla nel modo giusto”, ha confessato. In un secondo tentativo, utilizzò una sostanza tossica, ma fu Small, nonostante la loro amicizia in crisi, a salvargli la vita portandolo in ospedale.

La rinascita attraverso la musica

Dopo questi traumatici eventi, Billy Joel venne ricoverato in un “reparto di osservazione” per ricevere supporto. Quest’esperienza, pur nella sua drammaticità, si rivelò trasformativa. Una volta dimesso, il cantante rifletté su come incanalare il dolore e le emozioni in nuove melodie. “Dopo le due settimane in ospedale, capii che potevo usare tutte quelle emozioni per fare musica”, ha dichiarato, riconoscendo il potere terapeutico della creatività.

Anni dopo, la vita di Joel cambiò nuovamente quando re-incontrò Elizabeth, con cui allacciò una relazione che si trasformò in matrimonio fra il 1973 e il 1982. La loro unione rafforzò ulteriormente l’arte di Joel. La musica di quel tempo è intrisa di emozioni e esperienze vissute, rendendo il suo lavoro ancora più autentico e potente. Billy Joel continua a essere un simbolo di resilienza, nonostante un passato costellato di sfide, trasformando il suo dolore in arte che toccherà per sempre il cuore delle generazioni a venire.