Home Reggio Emilia: Nuove Tecnologie per la Diagnosi delle Uveiti presso l’Arcispedale Santa Maria Nuova

Reggio Emilia: Nuove Tecnologie per la Diagnosi delle Uveiti presso l’Arcispedale Santa Maria Nuova

Il Dipartimento di Immunologia Oculare dell’Arcispedale Santa Maria Nuova riceve un dispositivo innovativo da Assist Group, migliorando la diagnosi e il trattamento delle uveiti per una cura più efficace.

Reggio_Emilia%3A_Nuove_Tecnologi

Reggio Emilia: Nuove Tecnologie per la Diagnosi delle Uveiti presso l'Arcispedale Santa Maria Nuova - Movitaliasovrana.it

Il Dipartimento di Immunologia Oculare dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia ha compiuto un passo importante nella lotta contro le malattie oculari grazie a una recente donazione da parte di Assist Group. Questo contributo consentirà una diagnosi più rapida e accurata dell’uveite, una patologia infiammatoria che, se trascurata, può portare a gravi problemi di vista.

La donazione di Assist Group e il nuovo sistema tecnologico

Assist Group, un’azienda nota per il suo impegno nel marketing e nelle tecnologie innovative, ha donato un dispositivo all’avanguardia: il sistema Spectralis Oct2 Compact, completo di modulo di angiotomografia . La dotazione di questa nuova attrezzatura rappresenta un significativo passo avanti per il reparto, facilitando la diagnosi precoce e il follow-up delle uveiti. Queste malattie oculari possono avere conseguenze devastanti per la vista e, nonostante la loro apparente rarità, si manifestano frequentemente tra gli adulti di età compresa tra i 20 e i 50 anni. Il direttore del reparto, Luca Cimino, afferma che l’adozione di questa tecnologia consentirà di migliorare drasticamente l’efficienza delle cure offerte.

Gianni Prandi, fondatore di Assist Group, ha sottolineato l’importanza di queste iniziative in campo sanitario, con l’obiettivo di mettere l’innovazione al servizio della comunità. Ha manifestato la convinzione che un’imprenditoria umanistica possa svolgere un ruolo centrale nel supportare il welfare e garantire assistenza a chi ne ha più bisogno. Questa filosofia imprenditoriale si riflette senz’altro nella generosità mostrata con la donazione, mirata a rafforzare le risorse sanitarie locali.

L’importanza dell’uveite e le sfide diagnostiche

L’uveite è un’infiammazione dell’occhio che può insorgere come sintomo di patologie più complesse, dalla presenza di infezioni a malattie reumatiche. La difficoltà nella stima della sua incidenza rende la comprensione di questa malattia ancora più complessa. In particolare, l’uveite colpisce frequentemente gli adulti attivi, ma i bambini non sono immuni, con casi come l’artrite idiopatica giovanile che possono avere gravi conseguenze.

Ogni giorno, presso l’ambulatorio di Immunologia Oculare del Santa Maria Nuova, sono registrati nuovi casi di uveite, spesso provenienti da tutta la regione Emilia Romagna. Il centro di Reggio Emilia è riconosciuto a livello nazionale per il suo approccio multidisciplinare e la competenza nel trattare queste patologie oculari. Se non trattate in modo adeguato, le uveiti possono portare a una cecità permanente nel 10-15% dei casi, rendendo urgenti le misure di diagnosi e trattamento.

Tecniche all’avanguardia nella diagnosi e nel monitoraggio

Uno degli strumenti principali per la gestione delle uveiti è la Tomografia a Coerenza Ottica , una tecnica di imaging non invasiva che offre immagini dettagliate delle strutture retiniche e del nervo ottico. Grazie all’uso del sistema OCT, i medici possono visualizzare e quantificare rapidamente la presenza di condizioni come l’edema maculare, uno dei più comuni segni di complicanza associati all’uveite. Questa tecnologia consente di monitorare l’efficacia dei trattamenti farmacologici e di adattare le terapie in base alle modificazioni anatomiche riscontrate durante il monitoraggio.

Particolarmente utile è la capacità dell’OCT di fornire immagini ad alta risoluzione, importantissime anche nei pazienti pediatrici o in quelli meno collaboranti. Questo approccio non invasivo riduce notevolmente il disagio per il paziente, consentendo di ottenere informazioni preziose senza contatti diretti e invasivi. La disponibilità di tali strumenti al Santa Maria Nuova si traduce in un miglioramento tangibile della qualità delle cure e della sicurezza per i pazienti, un aspetto che anche Davide Fornaciari, direttore generale dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia, ha sottolineato.

Questo progresso tecnologico è un esempio chiaro di come l’impegno del settore privato possa creare un impatto diretto nella sanità pubblica, contribuendo significativamente a una risposta sempre più efficace e umana alle esigenze di salute della popolazione.