Un volo verso l’inclusione: presentata la Rivista Militare in Braille
La presentazione della Rivista Militare in Braille segna un passo significativo verso l’inclusione culturale, offrendo accesso alla cultura militare a persone con disabilità visive e promuovendo pari opportunità.

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In un contesto dove l’accesso alla cultura riveste un’importanza fondamentale per tutti, l’evento di presentazione del secondo volume della Rivista Militare realizzato in codice Braille ha segnato un traguardo significativo. L’incontro, avvenuto nella Biblioteca Militare Centrale di Palazzo Esercito a Roma, ha sottolineato l’impegno della Difesa Italiana nel promuovere la diversità e l’inclusione. Questo progetto si rivolge alle persone non vedenti, ipovedenti e con disabilità visive aggiuntive, offrendo loro la possibilità di accedere alla cultura militare e all’informazione.
Un’edizione unica per un accesso universale
Il volume, che racchiude una selezione di articoli pubblicati nel 2024, è stato realizzato grazie al supporto di MBDA e distribuito in 200 copie gratuite presso le sedi dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti . Questo importante passo non solo consente di rendere la cultura militare accessibile, ma rappresenta un segno tangibile dell’impegno civile verso un mondo più equo. Gli articoli selezionati forniscono informazioni specifiche e approfondite su questioni legate alla difesa e alla sicurezza, rendendoli fruibili da un pubblico più ampio.
La presenza di autorità civili e militari all’evento ha amplificato il significato dell’iniziativa. Tra gli intervenuti, la Senatrice Isabella Rauti, il Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello e l’Ing. Lorenzo Mariani, hanno enfatizzato il valore culturale e sociale di questo progetto. L’occasione ha messo in luce l’importanza di fornire strumenti e risorse a coloro che, a causa di disabilità visive, potrebbero essere esclusi da questa parte della società.
L’importanza della pari opportunità nella cultura
Durante l’evento, il Presidente dell’UICI, Avv. Mario Barbuto, ha condiviso il proprio pensiero sull’importanza di questa iniziativa, sottolineando che quasi 2 milioni di italiani convivono con disabilità visive. La creazione di un’opera come questa rappresenta non solo un’opportunità, ma anche un diritto. Barbuto ha affermato che la cultura militare deve essere un patrimonio di tutti, esprimendo la necessità di abbattere le barriere che impediscono l’accesso all’informazione.
La Senatrice Rauti, nel suo intervento, ha ribadito l’idea che l’accesso alla cultura e all’informazione costituisca un diritto umano fondamentale. Ha invitato a riflettere sulle discriminazioni spesso subite dalle persone con disabilità e sull’importanza di attuare azioni che favoriscano l’inclusione. La pubblicazione in Braille non è infatti solo una mera trasposizione di testi, ma veicola un messaggio potente: la cultura e la conoscenza devono essere accessibili a tutti, senza eccezioni.
Unione tra istituzioni e aziende per un futuro inclusivo
L’intervento dell’Ing. Lorenzo Mariani di MBDA ha evidenziato il ruolo fondamentale delle aziende nel favorire l’inclusione e la valorizzazione della diversità. Ha spiegato come il supporto a iniziative di questo tipo non renda solo giustizia ai diritti delle persone con disabilità, ma contribuisca anche a costruire una società più consapevole e giusta. L’impegno di MBDA in questo ambito rappresenta un esempio di come il mondo imprenditoriale possa unirsi a quello istituzionale per creare un impatto positivo nella vita dei cittadini.
Il messaggio emerso è chiaro: collaborare per promuovere l’inclusione è essenziale per garantire a tutti la possibilità di accedere a informazioni e conoscenze. La Rivista Militare in Braille diventa così un simbolo di speranza e un passo verso una società in cui la diversità è non solo accettata, ma anche celebrata.
Questa iniziativa non segna solo un’importante conquista per le persone con disabilità visive, ma si inserisce in un panorama più ampio di attenzione e sensibilizzazione nei confronti dei diritti e delle opportunità per tutti. La scelta di rendere la cultura militare accessibile rappresenta una sfida che, se affrontata con coraggio e determinazione, può realmente contribuire a un cambiamento positivo e inclusivo.