Home Arrestato un 37enne per l’omicidio di Marino Tatoli: la ricostruzione dell’accaduto

Arrestato un 37enne per l’omicidio di Marino Tatoli: la ricostruzione dell’accaduto

Un uomo di 37 anni è stato arrestato per l’omicidio di Marino Tatoli, trovato carbonizzato in una roulotte a Bisceglie. Le indagini rivelano premeditazione e un intento criminoso.

Arrestato_un_37enne_per_l%E2%80%99omic

Arrestato un 37enne per l’omicidio di Marino Tatoli: la ricostruzione dell’accaduto - Movitaliasovrana.it

Un tragico episodio ha scosso la comunità di Bisceglie, dove un uomo di 37 anni è stato arrestato per l’omicidio di Marino Tatoli, 50enne trovato carbonizzato all’interno di una roulotte il 22 maggio scorso. Le indagini condotte dai carabinieri, supportati dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Barletta Andria Trani, hanno portato all’identificazione del principale sospettato attraverso l’analisi di immagini di videosorveglianza. L’episodio ha suscitato scalpore e interrogativi sulla dinamica dell’evento e sulle motivazioni alla base del delitto.

La scoperta del corpo e l’inizio delle indagini

Il corpo di Marino Tatoli è stato trovato all’interno della roulotte in un autoparco, in circostanze che inizialmente apparivano confuse. L’analisi delle fiamme ha mostrato che l’incendio era stato appiccato in più punti, suggerendo un’azione deliberata. Grazie alle riprese di videosorveglianza di un’azienda limitrofa, i carabinieri hanno potuto ricostruire la cronologia degli eventi. Il filmato mostra il 37enne mentre si avvicina alla roulotte e si prepara a incendiarla, evidenziando un chiaro intento criminoso. Il fuoco è stato appiccato intorno alle 20:00, provocando un incendio che ha sorpreso chiunque si trovasse nei dintorni.

Dettagli agghiaccianti delle indagini

La magistrata della Procura di Trani, Roberta Moramarco, ha fornito importanti dettagli durante una conferenza stampa. Nel video, si nota che Tatoli arriva all’autoparco intorno alle 18:55 in evidente stato di ebbrezza, lasciando intendere che potesse aver bisogno di riposare. Dopo aver interagito con due persone, tra cui il sospettato, la vittima è entrata nella roulotte, ignara del tragico destino che lo attendeva. La magistrata ha descritto come l’indagato, una volta rimasto solo, abbia raccolto materiale infiammabile, posizionandolo intorno e sotto la roulotte, al quale ha aggiunto un contenitore di alcol per facilitare l’incendio.

La tragedia si è consumata rapidamente. Dopo una breve interazione con il 37enne, Tatoli è ritornato all’interno, senza rendersi conto del pericolo incombente. L’incendio è scoppiato poco dopo, con una deflagrazione che ha catturato l’attenzione di chi si trovava nei paraggi, mentre il sospetto osservava senza intervenire.

Conseguenze e accertamenti futuri

Il colonnello Massimiliano Galasso, comandante provinciale dei carabinieri, ha condiviso che inizialmente l’incendio era apparso accidentale, ma le prove raccolte hanno chiaramente dimostrato la premeditazione del crimine. Rimane da chiarire il movente che ha spinto il 37enne a compiere questo atto così brutale. L’autopsia, prevista per il 12 giugno, sarà cruciale per stabilire le cause della morte di Tatoli: se sia stato bruciato vivo o se fosse già deceduto quando le fiamme lo hanno avvolto.

L’arresto del sospettato ha aperto un dibattito sulle dinamiche di violenza che possono manifestarsi anche in contesti apparentemente tranquilli, e la comunità di Bisceglie attende risposte che possano portare chiarezza su questo crimine efferato. Gli sviluppi delle indagini continueranno a essere monitorati con attenzione mentre i familiari di Marino Tatoli cercano giustizia.