Home L’arte della ceramica sudafricana illumina Città di Castello: sette artisti in mostra per TazzinArt

L’arte della ceramica sudafricana illumina Città di Castello: sette artisti in mostra per TazzinArt

Sette artisti ceramisti di Cape Town partecipano alla seconda edizione di TazzinArt a Città di Castello, creando un dialogo culturale tra la ceramica sudafricana e il pubblico europeo.

L%27arte_della_ceramica_sudafric

L'arte della ceramica sudafricana illumina Città di Castello: sette artisti in mostra per TazzinArt - Movitaliasovrana.it

Sette artisti ceramisti da Cape Town si preparano a infondere il cuore dell’Umbria con il loro talento, dando vita alla seconda edizione di TazzinArt. Questo evento di grande importanza si tiene a Città di Castello, un centro culturale che sta diventando un crocevia di scambi artistici e culturali. Dopo il dialogo inaugurato nel 2024, grazie all’impegno della ceramista Monica Monaia, la rassegna celebra l’incontro tra la ceramica contemporanea sudafricana e il pubblico europeo, promettendo un’esposizione ricca di significato e profondità.

Un ponte tra Cape Town e Città di Castello

Nel novembre del 2024, TazzinArt si era già presentata a Cape Town durante un festival incentrato sulla cultura e cucina italiana, gettando le basi per futuri scambi e collaborazioni. Questa edizione del 2025 segna un ulteriore passo in avanti, concentrandosi su sette artisti che hanno contribuito a dare un nuovo volto alla ceramica. Ognuno di essi non porta solo opere, ma anche un messaggio profondo che riflette la loro eredità culturale e il loro vissuto.

La ceramica, in questo contesto, si fa veicolo di storie personali e collettive, attraversando temi di spiritualità, appartenenza e memoria. Gli artisti in mostra presentano opere che non sono solo oggetti, ma vere e proprie espressioni del loro mondo interiore e delle sfide che affrontano nel loro percorso artistico. L’esposizione mette in risalto come l’arte possa essere un potente strumento di comunicazione e connessione, abbattendo le barriere culturali e geografiche.

Chantell Lungiswa Joe: una danza di forme e colori

Una delle protagoniste della rassegna è Chantell Lungiswa Joe, una ceramista che trae ispirazione dalle sue origini Khoi e dalla ricca cultura sudafricana. Residente a Langa, una storica township di Cape Town, il suo lavoro rappresenta un viaggio attraverso le sue radici e l’identità. Le opere di Joe, caratterizzate da superfici smaltate e forme fluide, richiamano movimenti e connessioni, evocando un senso di comunità e appartenenza.

Fondatrice dell’Inxwala Slow Market, Joe impiega la ceramica come strumento di ascolto e per celebrare l’identità collettiva. L’arte per lei non è solo una forma di espressione individuale, ma un modo per porre attenzione alle questioni sociali e promuovere pratiche sostenibili nelle sue comunità. Le sue creazioni trasmettono una profonda spiritualità, ponendo l’accento sull’interazione tra la tradizione e l’innovazione.

Sikho Mququ: un omaggio alla vita rurale

Sukho Mququ, originario di Mthatha, porta all’attenzione delle sue opere il legame profondo con la sua terra natale. Le sue ceramiche, spesso concepite come contenitori, sono un tributo alla vita femminile rurale e alla figura della donna che custodisce il focolare. Le sculture di mucche, utilizzate nei suoi pezzi come coperchi, diventano simbolo di protezione e appartenenza, evocando tradizioni ancestrali.

Insegna e invita alla riflessione attraverso la sua arte, facendo dialogare il suo background educativo con la sua pratica scultorea. Ogni pezzo racconta una storia, emanando calore e convivialità, fondendo materia e significato in un legame inestricabile. Mququ non solo crea opere, ma invita a condividere valori universali e a esplorare la ricchezza delle tradizioni africane.

Sandile B. Cele: l’intersezione tra tradizione e modernità

Con la sua linea Zulu Goth, Sandile B. Cele rappresenta un punto d’incontro affascinante tra tradizione e innovazione. Nato a Umlazi e fondatore dello SBC Design Studio, Cele combina motivi Zulu con influenze gotiche, realizzando oggetti che parlano di spiritualità e mutamento. La sua arte reveals in una riflessione che si muove fluida tra il rituale e il contemporaneo, dando vita a opere simboliche.

Cele investe nella creazione di oggetti artistici che non sono solo belli, ma anche carichi di significato. Le sue opere si distinguono per la loro capacità di attrarre e discorrere con chi le osserva, spingendo a considerare la dimensione profonda del design e il suo impatto su chi lo vive. Ogni creazione diventa così portatrice di messaggi che vanno oltre l’estetica superficiale.

Kate van Putten: racconti di porcellana

Dalla costa occidentale del Sudafrica, Kate van Putten si è affermata non solo per la sua tecnica nell’intaglio della porcellana, ma anche per la capacità di narrare storie attraverso le forme. Le sue tazze, ciotole e vasi non sono semplici oggetti utilitari, ma incarnano reinvenzioni di esperienze personali e collettive, evocando una poesia visiva che invita alla contemplazione. Van Putten ha saputo conquistare anche il panorama europeo, esponendo in città come Rotterdam.

La sua maestria nel lavorare la porcellana la rende una delle artiste più apprezzate, non solo per la sua abilità, ma per la capacità di connettere emotivamente gli spettatori con i propri mondi interiori. Ogni pezzo diventa una piccola finestra su una storia, sottolineando l’importanza della narrazione nell’arte e nella vita quotidiana.

Jenny Chadwick: la ceramica come comunità

Jenny Chadwick, fondatrice di Kommetjie Ceramics, abbraccia l’arte come pratica comunitaria. Dopo anni trascorsi nel settore della comunicazione, ha scoperto nella lavorazione dell’argilla un modo per favorire creazioni collettive. La sua esperienza la porta a condurre corsi e progetti a Cape Town, con un occhio sempre attento alla dignità dell’artigianato e alla crescita della comunità.

La sua opera si distingue per la varietà, spaziando da oggetti funzionali a pezzi scultorei. Nella sua visione, ogni sforzo creativo è un’opportunità per unire le persone, sostenere l’emancipazione e costruire legami significativi. Chadwick è una delle figure chiave per la promozione delle pratiche ceramiche nell’area, portando avanti la missione di rendere l’arte accessibile a tutti.

Busta Boltoon e Peter Jacobs: nuove voci dell’arte ceramica

Tra gli artisti di spicco c’è anche Busta Boltoon, la cui carriera, inizialmente dedicata al tatuaggio, ora si esprime attraverso la ceramica. Mixando icone della cultura contemporanea del tatuaggio con forme tradizionali, ogni sua creazione si fa portavoce di una narrazione che esplora l’identità e il corpo come spazi comunicativi. Il suo stile distintivo, audace e riflessivo, offre una nuova prospettiva sull’arte ceramica.

Peter Jacobs, ceramista e mosaicista, completa il gruppo, portando un forte messaggio educativo nelle sue opere. Attraverso i suoi studi al Cape College e le collaborazioni con lo Spier Arts Trust, Jacobs dedica il suo lavoro non solo alla creazione, ma anche alla trasmissione della conoscenza, fondamentale per garantire la continuità dell’artigianato. Le sue opere parlano di coesione e comunità, mostrando come l’arte possa essere uno strumento di emancipazione.

Un evento di cultura e identità

La rassegna TazzinArt del 2025, curata da Lorenzo Fiorucci, si delinea come un’importante iniziativa culturale che mette in luce la diversità e la complessità della ceramica sudafricana contemporanea. Attraverso queste opere, gli artisti non solo parlano delle loro esperienze, ma invitano il pubblico a contemplare le intersezioni tra culture diverse. Ogni pezzo esprime una storia unica, dall’intimo al collettivo, richiamando tutte le vite che si intrecciano in questo grande arazzo sociale.

Ogni artista partecipa a questa esposizione con la propria visione, contribuendo all’affermazione dell’artigianato come una forma d’arte autentica e vivace. Il percorso di dialogo tra tradizioni differenti rappresenta una fonte di ricchezze, arricchendo l’identità culturale globale. A Città di Castello, la ceramica non è solo un materiale, ma diventa una narrazione di resilienza, bellezza e consapevolezza, in grado di attraversare i confini e costruire nuove relazioni.