Home Maltrattamento di un gatto a Roma: il video choc scuote Monte Mario

Maltrattamento di un gatto a Roma: il video choc scuote Monte Mario

Un gatto lanciato da un balcone a Monte Mario provoca indignazione e richieste di intervento per la tutela degli animali, evidenziando la necessità di una maggiore protezione contro il maltrattamento.

Maltrattamento_di_un_gatto_a_R

Maltrattamento di un gatto a Roma: il video choc scuote Monte Mario - Movitaliasovrana.it

Un episodio inquietante ha colpito il quartiere Monte Mario di Roma, dove un gatto è stato strattonato e lanciato giù da un balcone. Questo gesto violento, immortalato in un video amatoriale, ha suscitato indignazione tra i cittadini e ha acceso un acceso dibattito sulla tutela degli animali nella capitale. L’accaduto ha portato a una mobilitazione immediata da parte delle autorità locali e delle associazioni per la difesa degli animali, rivelando un lato oscuro della convivenza urbana nel cuore della città.

La violenza in diretta: un video inquietante diventa virale

Il video, diventato virale su diversi social network, mostra in modo chiaro la brutalità del gesto. Un uomo appare mentre strattona una corda legata al collo del felino, facendolo penzolare nel vuoto, in un atto che ha suscitato sconcerto e rabbia tra chi lo ha visto. Le immagini mostrano il momento in cui l’aggressore, dopo aver afferrato il gatto, lo lancia giù dal secondo piano. Questo episodio di maltrattamento animale non è passato inosservato e ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e sulla protezione degli animali in ambienti urbani. Nonostante l’intervento della Polizia Locale, che ha provveduto a mettere in salvo l’animale, la situazione si è complicata quando il Pubblico Ministero ha disposto il dissequestro, restituendo il gatto al suo proprietario. Questo ha lasciato molti cittadini e attivisti senza parole, con forti preoccupazioni sul destino dell’animale.

La richiesta di intervento delle associazioni animaliste

A seguito di quanto accaduto, l’associazione LNDC Animal Protection ha preso la parola per chiedere che l’animale venga immediatamente sottratto al suo detentore. La Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha chiarito che non si tratta semplicemente di una questione di gestione inadeguata, ma che si configura un reato di maltrattamento. L’avvocato Michele Pezone, responsabile Diritti Animali dell’associazione, ha depositato un atto formale presso la Procura di Roma per richiedere un nuovo sequestro preventivo del gatto. Pezone ha sottolineato l’importanza di tutelare l’animale, poiché il comportamento del proprietario ha già dimostrato di essere pericoloso e violento.

Piera Rosati, presidente nazionale di LNDC Animal Protection, ha dichiarato senza mezzi termini che questo è un caso gravissimo, sostenuto da un video che non lascia spazio a interpretazioni. Ha chiesto alla Procura di intervenire con decisione per evitare che questo crimine venga archiviato con superficialità. La richiesta è chiara: il gatto deve essere nuovamente sequestrato per impedire che simili episodi di maltrattamento si ripetano in futuro.

Una questione di giustizia e responsabilità civica

Anche la Garante per la Tutela degli Animali del Comune di Roma, Patrizia Prestipino, ha commentato la vicenda, utilizzando toni incisivi. Ha evidenziato che non si tratta solo di fare giustizia per il gatto, ma di inviare un messaggio chiaro ai cittadini di Roma: la tutela degli animali è un dovere civico che non può essere ignorato. Prestipino ha chiamato in causa la responsabilità collettiva nella protezione degli animali e ha messo in guardia contro la tolleranza verso atti di crudeltà. È imprescindibile che gesti così violenti vengano condannati e che i colpevoli ricevano le giuste conseguenze legali.

La vicenda ha acceso un faro su un problema più ampio riguardante i diritti degli animali e la loro protezione, sottolineando l’importanza di un intervento deciso da parte delle autorità per garantire un ambiente sicuro per tutti gli esseri viventi, specialmente quelli più vulnerabili. Il caso di Monte Mario diventa, quindi, un simbolo della lotta contro il maltrattamento degli animali in Italia.