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Morte di Riccardo Zappone: rissa, arresto e inchiesta sulla vicenda tragica

La morte di Riccardo Zappone, 29 anni, solleva interrogativi su un possibile abuso da parte della polizia durante l’arresto, mentre indagini si concentrano su aggressioni precedenti da parte di cittadini.

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Morte di Riccardo Zappone: rissa, arresto e inchiesta sulla vicenda tragica - Movitaliasovrana.it

La morte di Riccardo Zappone, giovane di 29 anni, ha scatenato un’ondata di emozioni e interrogativi in città. L’autopsia ha rivelato che la causa del decesso è stata una lesione alle costole dorsali e un’emorragia interna toracica. Sotto i riflettori c’è l’interrogativo se questa sia stata causata dall’agente di polizia durante l’arresto. Sebbene Zappone fosse stato colpito con un taser, l’autopsia non ha trovato alcuna correlazione tra l’uso della pistola elettrica e il suo decesso, complicando ulteriormente le circostanze dell’accaduto.

Il video che accende i riflettori sulla vicenda

Il video registrato da una passante il 3 giugno scorso è già al vaglio della Procura di Pescara. In questi brevi sedici secondi, si osservano tre agenti di polizia mentre bloccano Zappone a terra in Strada Comunale Piana. Una mossa controversa, poiché uno degli agenti sembra appoggiare un ginocchio sulla schiena del giovane. Benchè la registrazione mostri Zappone mentre si dimena, non ci sono segni di percosse da parte degli agenti nella registrazione. Già in passato, Zappone aveva ricevuto cure per problemi psichiatrici e aveva anche affrontato un Trattamento Sanitario Obbligatorio.

Parallelamente al video di testimonianza, sono emersi anche altre riprese amatoriali, attualmente disponibili agli inquirenti. L’ufficio del procuratore Giuseppe Bellelli sta proseguendo le indagini, non tanto nei confronti degli agenti, quanto nei confronti di tre cittadini pescaresi accusati di aver aggredito Zappone prima dell’intervento della polizia. Tra loro ci sono Angelo De Luca, un meccanico di 61 anni, il fratello Paolo di 54 anni e Daniele Giorgini, il genero di De Luca. Le posizioni legali degli indagati potrebbero rivelarsi complicate, dato che non condividono nemmeno gli stessi legali.

L’analisi delle telecamere di sicurezza

Il pubblico ministero Gennaro Varone ha avviato una revisione delle immagini raccolte da una telecamera di sicurezza situata lungo la Strada Comunale Piana, nel quartiere di San Donato. Secondo quanto riportato nel decreto di perquisizione, le immagini suggeriscono che Zappone sia stato aggredito. Il pm ha evidenziato che il giovane potrebbe essere stato percosso con calci e pugni, coincidenti con le lesioni evidenziate dall’autopsia e dalla Tac Total Body. Le evidenze medico-legali collegano queste ferite alla morte di Zappone, avvenuta per emorragia interna a seguito di trauma toracico chiuso.

Non è ancora chiaro cosa abbai scatenato la rissa che ha portato all’aggressione, se Zappone disturbasse qualcuno o se affiorassero tensioni legate a questioni di droga. Il magistrato ha infatti avanzato l’ipotesi di un conflitto preesistente tra Zappone e i tre indagati, suggerendo che il giovane potrebbe aver subito violenze a causa di questioni legate all’uso di sostanze stupefacenti. Gli esami tossicologici hanno rivelato che Zappone era positivo alla cocaina al momento dell’incidente.

Circostanze dell’intervento di polizia

Le prime analisi dei fatti evidenziano che durante il pestaggio, secondo testimonianze, Zappone si dimenava e dava in escandescenze. Gli agenti della polizia locale, allertati per una rissa, hanno cercato di fermarlo e hanno fatto uso del taser due volte. Nonostante ciò, l’autopsia ha escluso che il suo decesso fosse attribuibile a tale uso della pistola elettrica. Gli agenti, dopo aver placato Zappone, hanno proceduto al suo arresto per resistenza a pubblico ufficiale, un’azione legale che, in base alle circostanze, potrebbe far discutere, considerando le evidenti condizioni di fragilità del giovane.

Dopo il fermo, gli agenti hanno contattato il 118, che è intervenuto solo quando la situazione era divenuta critica. I video mostrano Zappone in camera di sicurezza, dove dopo essere stato disarmato, si accascia perdendo i sensi. Quando i sanitari giungono sul posto, è già troppo tardi. La morte di Riccardo Zappone rappresenta una tragica vicenda che ha scosso l’opinione pubblica, ponendo interrogativi sulla gestione e la responsabilità dei corpi di polizia nell’affrontare situazioni legate a persone vulnerabili.