Protesta davanti a Montecitorio: attivisti di Ultima Generazione chiedono riduzione dell’Iva sul cibo
Attivisti di Ultima Generazione protestano a Montecitorio contro il carovita, chiedendo tagli all’Iva su beni essenziali e mobilitando la popolazione per un boicottaggio della grande distribuzione.

Protesta davanti a Montecitorio: attivisti di Ultima Generazione chiedono riduzione dell'Iva sul cibo - Movitaliasovrana.it
Un’importante manifestazione ha avuto luogo oggi davanti a Montecitorio, cuore pulsante della politica italiana. Alcuni attivisti del movimento ambientalista Ultima Generazione, parte della campagna “Il Giusto Prezzo“, hanno scelto di far sentire la loro voce contro il carovita, lanciando un messaggio chiaro: la situazione economica delle famiglie italiane richiede interventi immediati. Utilizzando forbici di carta colorate come simbolo della protesta, hanno messo in evidenza l’urgenza di un cambiamento nelle politiche fiscali.
Il blitz degli attivisti davanti alla Camera dei Deputati
La scena di oggi si è svolta prima della mattinata, quando un gruppo di attivisti ha sparso colorate forbici di carta all’ingresso di Montecitorio. Questo gesto voleva essere una rappresentazione visiva della loro denuncia verso l’attuale gestione dei prezzi e delle tasse, in particolare l’Iva sul cibo di tutti i giorni. I manifestanti, composti da undici persone, tra cui una donna con un deambulatore, hanno inizialmente tentato di esprimere le loro opinioni pacificamente. Gli agenti dei carabinieri del Comando della Camera dei Deputati sono intervenuti rapidamente, allontanando i manifestanti e conducendoli oltre le transenne.
Le parole degli attivisti sono state chiare e dirette: “Rivolgiamo un appello a Giorgia Meloni e al suo governo affinché taglino l’Iva sul cibo”. Hanno messo in campo una retorica forte e determinata, chiedendo con frustrazione se l’Italia dovesse diventare un luogo dove si limita il diritto di esprimere dissenso. La loro manifestazione è stata un chiaro segnale della crescente insoddisfazione nei confronti delle politiche economiche che incidono direttamente sulla vita quotidiana dei cittadini.
Resistenza e conseguenze legali per i protestanti
Dopo essere stati allontanati dal portone principale, i manifestanti non si sono arresi e hanno continuato a far sentire la loro voce, gettando le forbici a terra come segno di opposizione. Questo atto di resistenza passiva ha portato a un’azione più incisiva da parte delle forze dell’ordine. Gli attivisti sono stati accompagnati in caserma dai carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, dove otto di loro sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata. Non solo, tre attivisti hanno affrontato ulteriori accuse per l’inottemperanza al foglio di via obbligatorio.
L’episodio di oggi non si è limitato a un’azione di protesta isolata. È stato parte di un quadro più ampio, in cui il governo deve affrontare la crescente pressione delle voci critiche, che si accentuano con le misure di sicurezza adottate di recente. La vera sfida per il governo sarà rispondere a queste istanze in modo adeguato e tempestivo, evitando di alienare ulteriormente la popolazione.
La richiesta di tutti gli attivisti: un’azione collettiva per il cambiamento
Le dichiarazioni rilasciate dagli attivisti di Ultima Generazione non si sono limitate a criticare il governo; hanno anche lanciato un chiaro invito alla partecipazione collettiva. Hanno esortato gli italiani a boicottare la grande distribuzione organizzata, ossia i supermercati, evidenziando l’importanza di una mobilitazione di massa per ottenere misure concrete a tutela delle fasce più vulnerabili della popolazione.
“Vogliamo mettere un freno all’ingiustizia economica” è stato il mantra ripetuto più volte durante la manifestazione. Gli attivisti hanno posto come obiettivo raccogliere almeno 100.000 adesioni entro l’11 ottobre, con l’intento di avviare un’effettiva campagna di boicottaggio. Secondo loro, il potere d’acquisto sta subendo un calo del 10%, e l’eliminazione dell’Iva su beni di prima necessità come pane, pasta e olio—attualmente soggetti a una tassazione tra il 4% e il 10%—è vista come un passo fondamentale per alleviare il peso economico sulle famiglie.
Riportando alla luce un impegno profuso da parte di Fratelli d’Italia, gli attivisti hanno ricordato come la promessa di ridurre l’Iva non sia stata ancora attuata, in un contesto in cui le difficoltà economiche si fanno sempre più pressanti. La richiesta di Ultima Generazione è dunque chiara: “Tagliamo l’Iva e realizziamo ciò che è stato promesso”, elemento fondamentale che potrebbe davvero cambiare le sorti delle famiglie italiane più in difficoltà.