Riflessioni sul voto referendario: come il lavoro ha ridefinito gli schieramenti elettorali
Il referendum in Italia ha rivelato una mobilitazione significativa dell’elettorato, con un voto contrario alla cittadinanza da parte di molti elettori del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.

Riflessioni sul voto referendario: come il lavoro ha ridefinito gli schieramenti elettorali - Movitaliasovrana.it
Il recente referendum in Italia ha portato a interessanti sviluppi nel panorama politico, evidenziando una mobilitazione significativa da parte dell’elettorato del Partito Democratico. In questo contesto, non è passato inosservato il fatto che una parte di coloro che avevano scelto di non partecipare alle elezioni, stavolta si sono recati alle urne. Tuttavia, nonostante questi eventi, emerge una larghissima fetta di elettori che ha scelto di esprimere un voto contrario al referendum sulla cittadinanza. Questi risultati sono stati analizzati dall’Istituto Cattaneo di Bologna, che ha esaminato i flussi di voto comparando il referendum con le elezioni europee del 2024, svelando dinamiche interessanti e complesse.
Il quesito sulla cittadinanza
L’analisi del voto sul referendum mostra dati sorprendenti. In molti comuni, come Genova, Bologna e Firenze, oltre il 20% degli elettori del Partito Democratico ha espresso un voto contrario al quinto quesito sulla cittadinanza. Anche tra gli elettori del Movimento 5 Stelle, una netta maggioranza ha scelto di votare “no”, eccezion fatta per Napoli e Palermo, dove circa il 75% si è espresso per il “sì”. A Roma, si è registrato un sostanziale pareggio tra le due opzioni. Dallo studio dell’Istituto Cattaneo, è emerso che la quasi totalità degli elettori di centrodestra ha votato “no”, a differenza dell’area liberale e della sinistra, che invece si sono schierate per il “sì”.
Il rinforzo del campo progressista
La situazione cambia nettamente se si considera il voto per il primo dei cinque quesiti referendari riguardanti il reintegro dei lavoratori ingiustamente licenziati. Un alto numero di chi aveva votato per il Partito Democratico alle europee ha sostenuto questo quesito, con pochi che hanno scelto di dissentire. Le affluenze negative si sono concentrate più a Milano e Padova, mentre Napoli e Genova hanno visto quasi un’unanimità favorevole per il “sì”. Questa mobilitazione ha rafforzato la comunità di intenti tra elettori del Pd, M5S e Sinistra, evidenziando una compattezza significativa sull’argomento lavoro.
L’effetto sugli astensionisti
Nonostante il tasso di affluenza al referendum sia stato inferiore rispetto alle europee del 2024, tra gli astensionisti di un anno fa si è registrato un cambiamento. Numerosi elettori, che in precedenza avevano scelto di non votare, hanno deciso di esprimere la loro opinione sulle questioni lavorative. Questo dato si contrappone all’assenza di partecipazione da parte di una consistente parte dell’elettorato del centrodestra, che ha scelto di rimanere fuori dalle urne. Dall’altra parte, gli elettori del Pd, M5S e Verdi-Sinistra risultano invece molto motivati e presenti. Un’influenza di astensione si osserva anche negli elettori liberal-riformisti, mentre chi ha votato per partiti come Lega e Fratelli d’Italia è andato controcorrente, esprimendo in gran parte un “sì” sul lavoro e un “no” sulla cittadinanza.
La stabilità degli schieramenti
I risultati del referendum pongono interrogativi sul futuro degli schieramenti politici, con particolare attenzione ai circa 12 milioni di elettori che hanno votato “sì” e a quelli che si sono astenuti. Secondo l’analisi dell’Istituto Cattaneo, non è semplice tradurre queste informazioni in significati politici definitivi. Tuttavia, emerge una certa stabilità tra i vari allineamenti elettorali, che si sono ripetuti nelle recenti consultazioni. La differenza tra le posizioni assunte sui due temi referendari è marcata, con i partiti come il Pd, Avs e M5S che hanno guadagnato terreno sulla questione del lavoro, ma subendo forti perdite in merito alla cittadinanza. Questo disallineamento suggerisce che i flussi di voto potrebbero non seguire le stesse tendenze in futuro.