Home Rischi e sfide del sistema finanziario italiano: rapporto annuale della Uif sulla lotta a riciclaggio e frodi

Rischi e sfide del sistema finanziario italiano: rapporto annuale della Uif sulla lotta a riciclaggio e frodi

La relazione annuale della Banca d’Italia evidenzia un calo delle segnalazioni di operazioni sospette, ma cresce l’uso illecito delle criptovalute e il rischio di finanziamento al terrorismo.

Rischi_e_sfide_del_sistema_fin

Rischi e sfide del sistema finanziario italiano: rapporto annuale della Uif sulla lotta a riciclaggio e frodi - Movitaliasovrana.it

La presentazione della relazione annuale dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia evidenzia un panorama complicato per il sistema finanziario del Paese. Il focus principale del rapporto è stato dedicato alle criptovalute, sottolineando le criticità che queste comportano, tra cui riciclaggio, frodi informatiche e furti d’identità. Nel 2024, la Uif ha registrato 145.000 segnalazioni di operazioni sospette, mostrando una leggera diminuzione del 3% rispetto all’anno precedente. Questo documento rappresenta non solo una fotografia della situazione attuale, ma anche un chiaro invito a prestare attenzione ai segnali provenienti dal mercato.

Diminuzione delle segnalazioni e nuova tipologia di rischi

Nonostante il calo generale delle segnalazioni ricevute, è interessante notare che la maggior parte proviene ancora dalle banche e dalle Poste. Gli intermediari non bancari registrano una diminuzione meno marcata, suggerendo un possibile cambiamento nel modo in cui le operazioni sospette vengono gestite e segnalate. Tuttavia, il settore non finanziario mostra un incremento significativo nelle segnalazioni, con i professionisti e gli operatori attivi nelle criptoattività che contribuiscono in modo sostanziale a questo aumento.

La Uif, attraverso le parole del suo direttore Enzo Serata, conferma come frodi informatiche e utilizzo delle criptovalute a fini illeciti continuino a crescere e a presentarsi in forme sempre più avanzate. Serata ha evidenziato il diffusissimo uso fraudolento delle criptoattività, il furto d’identità e, in particolare, le cessioni di credenziali di accesso, anche tramite strumenti di intelligenza artificiale generativa. Questo progressivo affinamento delle tecniche di frode rende la lotta contro il riciclaggio e le attività criminali una sfida complessa.

Un contesto difficile: l’evoluzione delle criptoattività

Il direttore ha sottolineato che i fondi vengono ora raccolti direttamente tramite trasferimenti di criptoattività, il che complica notevolmente l’individuazione di passaggi illeciti. Da evidenziare è la crescente popolarità delle stablecoins, valuta digitale legata a un valore esterno stabile, come ad esempio il dollaro o l’euro. Queste ultime offrono la possibilità di effettuare transazioni in modo rapido e anonimo, simili ai tradizionali bonifici transnazionali, ma con un livello di privacy nettamente più elevato, grazie all’uso di wallet non custoditi.

Questo scenario pone problematiche considerevoli per le autorità, poiché le operazioni finanziarie diventano di difficile tracciabilità. Le stablecoins, pur avendo potenziali vantaggi, possono anche diventare mezzi di pagamento per attività illecite. Non sorprende che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, abbia affermato che le modalità di utilizzo delle criptovalute per il riciclaggio stiano evolvendo. A tal proposito, le nuove normative hanno cercato di migliorare i controlli sui prestatori di servizi cripto, allineando i loro obblighi a quelli delle banche.

L’attenzione alle banconote e all’economia sommersa

Un tema di notevole rilevanza nella lotta al riciclaggio riguarda l’uso del contante e l’espansione dell’economia sommersa. Come evidenziato da Serata, le banconote rappresentano una criticità significativa nel sistema socio-economico italiano. Il loro utilizzo riduce la tracciabilità delle transazioni e facilita il riciclaggio di denaro di provenienza illecita. La Uif si impegna a sensibilizzare la Pubblica Amministrazione sui rischi di infiltrazione criminale, evidenziando come un maggior controllo possa tornare a vantaggio della società, riducendo anche la vulnerabilità alla corruzione.

Tensioni internazionali e finanziamento al terrorismo

Infine, il rapporto mette in luce come le tensioni internazionali influenzino i flussi monetari e stiano aumentando le segnalazioni relative a finanziamenti al terrorismo. In particolare, le attuali crisi geopolitiche, come il conflitto israelo-palestinese, hanno avuto un impatto diretto sulla diffusione della propaganda jihadista e sull’incremento delle segnalazioni di operazioni sospette. Con un aumento del 14,5% rispetto al 2023, è chiaro che la minaccia globale richiede un’attenzione rinnovata per combattere il finanziamento del terrorismo.

Le rilevazioni suggeriscono anche un uso crescente di IBAN virtuali per transferire proventi illeciti delle frodi nei pagamenti. Questo scenario complesso e in continua evoluzione richiede una vigilanza costante da parte delle autorità e l’adozione di misure adeguate per affrontare le sfide in campo economico e finanziario.