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Accesa discussione in Parlamento sul disegno di legge per la tutela della fauna selvatica

Il dibattito sulla riforma della legge per la tutela della fauna selvatica accende polemiche in Parlamento, con il ministro Lollobrigida che respinge le accuse e cerca un dialogo costruttivo.

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Accesa discussione in Parlamento sul disegno di legge per la tutela della fauna selvatica - Movitaliasovrana.it

Il dibattito attorno al disegno di legge sulla tutela della fauna selvatica e le regole sul prelievo venatorio ha accesso gli animi in Parlamento. La recentissima pubblicazione della bozza di questa riforma da parte di ilFattoQuotidiano.it ha immediatamente suscitato una tempesta di critiche dirette contro il ministero dell’Agricoltura. Il ministro Francesco Lollobrigida è stato chiamato a fare chiarezza durante una sessione di Question Time alla Camera, dove ha dovuto rispondere alle accuse sollevate dalla capogruppo di Alleanza Verde e Sinistra , Luana Zanella.

Le accuse alla proposta di legge

Durante la seduta, Luana Zanella ha contestato vigentemente la proposta ministeriale, sostenendo che il ministro ha collaborato con i rappresentanti dei cacciatori per redigere una riforma che potrebbe smantellare la Legge 157/92, fondamentale per la protezione della fauna selvatica in Italia. La Zanella ha messo in evidenza come la caccia non dovrebbe essere considerata un diritto, bensì un’attività regolamentata, evidenziando severe criticità legate a possibili conflitti con la Costituzione e le direttive europee.

Queste affermazioni hanno messo il ministro sotto pressione, richiedendo un chiarimento riguardo alle intenzioni del governo e ai reali contenuti della riforma. La risposta di Lollobrigida si è concentrata sul rigetto delle accuse, sostenendo che le indiscrezioni pubblicate dai media non riflettono il reale testo della proposta legislativa.

La reazione del ministro Lollobrigida

Francesco Lollobrigida, nel tentativo di contrastare le affermazioni, ha dichiarato che gran parte delle informazioni circolate sono da considerarsi come fake news. Ha evidenziato che il suo obiettivo era ridurre le polemiche politiche basate su dati errati e sollecitare un confronto più costruttivo. Il ministro ha sottolineato diverse parti critiche della proposta, cercando di rassicurare l’opinione pubblica riguardo il fatto che non ci sarebbero state aperture alla caccia nelle aree demaniali marittime o nelle zone frequentate per attività ricreative.

Inoltre, ha chiarito che non ci sarebbero state modifiche agli orari per la caccia e che i calendari venatori avrebbero continuato a rispettare i criteri scientifici e le necessità di conservazione del patrimonio faunistico. Insomma, ha voluto trasmettere il messaggio che la legge non prevede un ampliamento delle specie cacciabili o modifiche riguardanti le pratiche tradizionali come i ‘roccoli‘, rimarcando l’importanza di un resoconto dettagliato e fidato delle nuove proposte.

Il dialogo con le associazioni e i prossimi sviluppi

Il ministro ha infine menzionato che il testo di revisione della Legge 157 è stato sviluppato in collaborazione con il ministero competente e ha espresso la sua volontà di coinvolgere tutte le parti interessate nel processo di riforma, comprese le associazioni ambientaliste, animaliste e scientifiche. Questo aspetto è fondamentale, perché riflette l’intenzione del governo di mantenere aperto il dialogo e di considerare le varie voci e opinioni in gioco, prima di attuare modifiche a una legge così importante per la salvaguardia della fauna selvatica.

Con il dibattito che si intensifica, sarà fondamentale seguire l’evoluzione della situazione e le reazioni delle comunità interessate, assicurandosi che la riforma rifletta un equilibrio tra le necessità di tutela ecologica e quelle legate alla gestione delle attività venatorie.