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La scuola del fatto riprende il suo cammino: Marco D’Eramo insegna a cercare la felicità

Giovedì 12 giugno, Marco D’Eramo esplorerà il tema della felicità alla Scuola del Fatto, analizzando le influenze filosofiche e sociali contemporanee attraverso il pensiero di Domenico De Masi.

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La scuola del fatto riprende il suo cammino: Marco D’Eramo insegna a cercare la felicità - Movitaliasovrana.it

Giovedì 12 giugno alle 18:00 si rinnova l’appuntamento con la Scuola del Fatto, una vera e propria aula di approfondimento culturale e sociale. Dopo l’apprezzata lezione di Michele Ainis, è il turno di Marco D’Eramo, un esperto che porterà il pubblico a esplorare il complesso tema della felicità. La discussione si baserà su analisi approfondite e stimolanti, incapsulando il dibattito contemporaneo sulla ricerca della felicità, un argomento che sembra più attuale che mai.

La felicità e il pensiero filosofico

I filosofi antichi avevano una relazione diretta con il concetto di felicità, interrogandosi su come ottenerla e viverla pienamente. Questo interesse si è gradualmente trasformato: i filosofi moderni sembrano concentrarsi piuttosto su criteri di infelicità e sulle cause delle sofferenze umane. Marco D’Eramo porterà alla luce questa evoluzione del pensiero attraverso la lente di Domenico De Masi, che nel suo ultimo libro, “La Felicità negata“, affronta la questione in modo critico. Il testo di De Masi si propone di ribaltare la narrazione attuale, esplorando come i pensatori del Novecento, da una parte, la scuola di Francoforte, e dall’altra, il neoliberalismo di Vienna, hanno influenzato la nostra interpretazione della felicità.

Queste due scuole di pensiero, apparentemente distanti, si trovano unite da una critica alla società contemporanea. Da un lato, la scuola di Francoforte mette in discussione strutture sociali e istituzionali che tolgono alla persona la possibilità di trovare la propria realizzazione interiore. Dall’altro, la scuola neoliberista di Vienna interroga i sistemi economici e il loro impatto sulla vita delle persone, spesso relegando il valore umano a mere statistiche e profitti. D’Eramo analizzerà quindi come queste narrazioni abbiano influenzato non solo il pensiero filosofico, ma anche il modo in cui ci relazioniamo alla felicità nel contesto moderno.

L’analisi critica di D’Eramo

Durante la sua lezione, Marco D’Eramo fornirà un’analisi critica delle posizioni di De Masi. Pur riconoscendo il valore delle sue riflessioni, D’Eramo intende stimolare una discussione che non si limita ad accettare passivamente le conclusioni presentate. Si sentirà la necessità di indagare più a fondo come le due scuole possano essere interpretate in modo differente, ponendo domande scomode e necessarie.

La ricerca della felicità, secondo D’Eramo, non deve diventare un obiettivo elusivo, ma deve essere rielaborata in un linguaggio moderno e comprensibile. I partecipanti alla lezione avranno l’opportunità di comprendere che l’azione politica e sociale non deve trascurare le istanze dell’individuo. “Per un grammo di felicità”, è l’espressione che riassume questa necessità. L’incontro quindi non sarà solo un momento di apprendimento passato, ma un’occasione per rivalutare modelli ancora attuali e per cercare vie alternative nel dialogo pubblico.

La partecipazione alla Scuola del Fatto

Il corso tenuto da Marco D’Eramo è aperto a tutti, offrendo un’opportunità per immergersi in una discussione ampia e profonda su un tema che tocca le nostre vite quotidiane. La lezione è gratuita, una chance preziosa per chiunque desideri conoscere meglio le dinamiche intorno al concetto di felicità e alle sue implicazioni sociali e filosofiche.

Iscriversi al corso è semplice e permette ai partecipanti di entrare in contatto non solo con temi di rilevanza culturale, ma anche di entrare a far parte di una comunità che si interroga e discute attivamente su questioni fondamentali. L’incontro promette di essere stimolante e ricco di spunti per chiunque voglia interrogarsi sul senso della propria esistenza e sulla ricerca di una felicità autentica e non mediata dal contesto contemporaneo.